berlusconi salvini meloni

PIU’ CHE UNA SVOLTA A DESTRA, UNA LUNGA RETROMARCIA – TRAFITTO DALLE CRITICHE E DAI PALETTI DI BRUXELLES, IL GOVERNO SI È DOVUTO RIMANGIARE BUONA PARTE DELLE PROMESSE E DEI PROCLAMI DELLE ULTIME SETTIMANE – LA FIGURACCIA PIÙ CLAMOROSA È QUELLA SUL TETTO ALL'UTILIZZO DEL POS, MISURA SUI CUI LA MELONI AVEVA MESSO LA FACCIA – POI LA “RIVOLUZIONE” DELLA FLAT TAX SALVINIANA RIDOTTA A UN “RITOCCHINO”, IL MANCATO AUMENTO A 1.000 EURO DELLE PENSIONI, PRETESO DA BERLUSCONI…

Estratto dell'articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Sotto l'albero, Matteo Salvini troverà qualche milione di «rompipalle» (cit.) arruolati nell'esercito del Pos. Sono quelli che pagano il caffè con la carta, nemici giurati del ministro leghista sedicente «liberale» che sognava liberi contanti in libero Stato e si rallegrava delle passeggiate alla ricerca di un bancomat: «Mi piace andarci».

 

Perde malamente la destra di governo, piegata dal buonsenso e trafitta da Bruxelles. Ed è di certo questa, per Giorgia Meloni, la sconfitta più cocente di una manovra piccola piccola. Dove la moneta elettronica era l'alfa e l'omega degli "appunti di Giorgia", sbianchettati in due settimane dalla lobby degli euroburocrati amici delle commissioni bancarie.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Una finanziaria striminzita, si diceva. Strizzata da tempi impossibili, lasciando senza soddisfazione e senza dibattito i parlamentari. Una legge di bilancio figlia di promesse radiose e ritirate strategiche. Flat tax, ma poco e piano. Pensioni minime, qualcosa e soltanto per i più anziani. Mega condono fiscale, ridotto a un sospiro. Opzione donna, che ancora non si capisce bene come finirà. Ma proprio per questo c'era il Pos, madre di tutte le battaglie, parafulmine per ogni recriminazione. Meloni ci aveva messo la faccia. […]

 

giorgia meloni ursula von der leyen 1

L'effetto era stato quello di illudere commercianti e operatori, fedeli alla linea di Salvini che intanto insisteva: «Il cittadino deve essere libero di pagare come ritiene. Un Paese libero non ti impone costrizioni». Ma alla fine la terra promessa del contante è finita per essere barattata con il via libera della Commissione, che ha ovviamente sentenziato: dovete rinunciare alla misura, perché nel Pnrr - che assicura all'Italia oltre duecento miliardi - c'è scritto il contrario di quello che intendete fare. E quindi addio alla «pacchia è finita» (sempre Meloni), ritirata strategica lungo una nuova linea del fronte: interverremo comunque sulle commissioni bancarie, «in qualche modo faremo».

 

matteo salvini giorgia meloni

Fa male il Pos, perché era forse l'unica promessa su cui Meloni aveva investito davvero in questa manovra. Sulle altre, ci avevano pensato Salvini e Silvio Berlusconi ad accendere sogni. Il leghista aveva in animo una rivoluzionaria flat tax: incrementale, poi al 15% per tutti. «Nel primo consiglio dei ministri la faremo per gli autonomi fino a 100 mila euro », giurava due mesi fa. E invece l'Italia si dovrà accontentare di un ritocchino per le partite Iva nella fascia tra i 65 e gli 85 mila euro.

 

Ma se Meloni davvero voleva dare un dispiacere - e negare un'altra delle promesse elettorali nate a destra - ha scelto di concentrarsi sul Cavaliere. Ancora pochi giorni fa, il leader azzurro chiedeva a Palazzo Chigi di osare: «È necessario fare il massimo sforzo possibile per aumentare le pensioni minime a mille euro».

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni

Saranno limate fino a seicento euro, e soltanto per gli over 75. Altra promessa infranta. È tutta così, questa manovra. Perché Meloni - questo in effetti lo sostiene da mesi, e già in campagna elettorale - non ha alcuna intenzione di tradire il rigore promesso prima di apprestarsi a sostituire Mario Draghi. Se non fosse che con quei punti programmatici i partiti di governo hanno vinto le Politiche. […]

 

SERGIO MATTARELLA URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

Alla fine, queste settimane saranno ricordate soprattutto per due slogan. Uno sbriciolato dalle abitudini, quello sul pos. L'altro invece difeso strenuamente e portato a casa (e in cassa) per esplicito volere di Meloni: il reddito di cittadinanza varrà al massimo altri sette mesi. Qualcos' altro verrà, forse. O, per dirla come nella disfida sul bancomat, «qualcosa ci inventeremo»

berlusconi meloni salvini alle consultazioni meloni berlusconi salvini al quirinale meloni lupi berlusconi e salvini al quirinale berlusconi meloni salvini al quirinale giorgia meloni ursula von der leyen

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…