PIÙ TAFAZZISTA DELLA SINISTRA ITALIANA C’È SOLO QUELLA FRANCESE – QUEL VECCHIO ARNESE ANTISEMITA DI MELENCHON HA TAGLIATO FUORI DAL “FRONTE POPOLARE” IL MODERATO RAPHAEL GLUCKSMANN, CHE ALLE EUROPEE HA APPENA PORTATO (DA ESTERNO) LA LISTA SOCIALISTA AL 14%. MA GLUCKSMANN HA DUE GRAVI "COLPE": SOSTIENE L’UCRAINA ED È EBREO. DUE CARATTERISTICHE IMPROPONIBILI PER UN PARTITO CHE NON HA MAI VOLUTO DEFINIRE HAMAS UN’ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA…
1. VINCENT BOLLORÈ E LE TRAME PER UNIRE LE DESTRE IN FRANCIA, TRA FAIDE E MILIARDI
Estratto dell’articolo di Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”
jean luc melenchon voto per le elezioni legislative
[…] A sinistra hanno resuscitato il Fronte Popolare. Un’alleanza che vinse le elezioni nel 1936, fece una riforma storica — le ferie pagate, che consentirono a generazioni di operai di vedere il mare per la prima volta in vita loro —, e perse il governo quasi subito. Di fronte alla bufera della Seconda guerra mondiale, il Fronte si dissolse: i comunisti, fedeli a Stalin, non si stracciarono le vesti quando i nazisti entrarono a Parigi, salvo diventare valorosi resistenti quando la Germania attaccò l’Unione Sovietica.
Adesso, tanto per confermare che la tragedia si ripete in farsa, comunisti, socialisti e irriducibili della France Insoumise, insomma Jean-Luc Mélenchon, battezzano la loro alleanza «Front Populaire».
E tagliano fuori Raphaël Glucksmann, che alle Europee ha appena portato la lista socialista al 14%. Ma Glucksmann non va bene per due motivi. Sostiene l’Ucraina. Ed è ebreo, nipote di profughi sfuggiti ai campi di sterminio, figlio di André Josef Glucksmann, meraviglioso scrittore e filosofo, che si chiama così in onore di Etkar Josef André, ebreo comunista tedesco che Hitler aveva fatto decapitare.
Insomma Raphael ha una storia familiare iscritta nelle ferite del Novecento, e non può allearsi con gli amici di Putin. Anche per questo Macron ha detto che Léon Blum, il capo del Fronte Popolare quello vero, «si rivolta nella tomba». Léon Blum era socialista ed era ebreo: fu arrestato dal regime di Vichy e deportato a Buchenwald, sopravvisse e ritornò primo ministro dopo la Liberazione.
2. FRANCIA, IL DILEMMA DI GLUCKSMANN: CORRERE DA SOLO O SOSTENERE IL FRONTE DI MÉLENCHON
Estratto dell’articolo di Anais Ginori per “la Repubblica”
[…] Le trattative a sinistra sono state sospese ieri mattina proprio sulla lotta contro l’antisemitismo, e più nel dettaglio le parole usate nel programma del cartello elettorale per definire l’attacco del 7 ottobre contro Israele perpetrato da Hamas.
Il movimento di Mélenchon ha fatto campagna per le europee cavalcando l’indignazione per le vittime a Gaza e non ha mai voluto definire Hamas come organizzazione terrorista. Il leader della France Insoumise ha definito «residuale» l’antisemitismo in Francia.
Nei negoziati la delegazione di Place Publique è arrivata a chiedere che i deputati della sinistra più radicale si sottopongano a corsi di formazione sull’antisemitismo. I seguaci di Mélenchon si sono sentiti nel mirino, e quindi hanno interrotto la trattativa. Fra l’altro, non hanno finora neppure accettato di escludere dalle liste – come chiedono socialisti ed ecologisti – il loro deputato Adrien Quatennens, condannato per violenze domestiche. […]
Raphael Glucksmann 45jean luc melenchon dopo il voto per le legislative RAPHAEL GLUCKSMANN macron melenchonRaphael GlucksmannANDRE GLUCKSMANNjean luc melenchon sophia chikirou 3