giorgia meloni pnrr recovery plan unione europea

SUL PNRR IL GOVERNO MELONI SI STA GIOCANDO TUTTA LA (POCA) CREDIBILITÀ CHE AVEVA GUADAGNATO IN EUROPA: A BRUXELLES STANNO PERDENDO LA SPERANZA CHE L’ITALIA RIESCA A “METTERE A TERRA” IL PNRR, SOPRATTUTTO DOPO LE CLAMOROSE PAROLE DEL MINISTRO FITTO (“IL PIANO VA SMANTELLATO”) – DA BRUXELLES MINACCIANO DI NON PAGARE LA TERZA TRANCHE. MA ANCHE SE ARRIVASSERO QUEI 19 MILIARDI, TUTTO SARÀ PIÙ SEVERO, E NON CI SARANNO SCONTI – IL TERRORE DEGLI EURO-POTERI: IL FALLIMENTO DEL RECOVERY È UN COLPO ESIZIALE AL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEO...

1. BRUXELLES ORA TEME LA PARALISI “ROMA NON RIESCE A SPENDERE”

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

La linea di credito che la Commissione europea aveva aperto nei confronti del governo Meloni si sta esaurendo. Anzi, probabilmente è già esaurita. E, come prevedibile, il “casus belli” è il Pnrr.

 

Perché le dichiarazioni sempre più contraddittorie di Roma sul Piano di Riforme e Resilienza – a partire da quelle rilasciate domenica scorsa dal ministro per i rapporti con l’Ue, Raffaele Fitto, e poi smentite – hanno ormai gettato un’ombra sulla credibilità e affidabilità dell’esecutivo italiano.

 

«Ci stanno dicendo troppe volte – è il sospetto che trapela sempre più negli uffici di Palazzo Berlaymont – che non riusciranno a spendere i soldi ». […] Si svela il terrore di un possibile fallimento della più grande operazione economico-finanziaria messa in campo dall’Unione. Un potenziale colpo esiziale al processo di integrazione europeo, la rinuncia per i prossimi anni a nuove forme di debito comune. Un vero disastro.

 

giorgia meloni e raffaele fitto

L’ultimo messaggio della Commissione è stato infatti inequivocabile: «Qualsiasi revisione dei piani nazionali di ripresa e resilienza non dovrebbe abbassarne l’ambizione complessiva. Siamo consapevoli che il governo italiano voglia rivedere il Pnrr, ma non abbiamo ancora ricevuto una richiesta formale di modifica ».

 

Il punto […] non è la modifica degli obiettivi ma «l’ambizione complessiva». Un allarme non casuale. Ci sono infatti due questioni che da qualche giorno sono state piazzate sul tavolo della presidente Ursula von der Leyen: una sostanziale e una formale.

RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI

 

La prima: alcuni dei segnali lanciati da Palazzo Chigi sono stati interpretati davvero con apprensione. Alcune richieste di informazione sulla possibilità di rinunciare a una quota dei cosiddetti “loans”, ossia i prestiti previsti dal NextGenerationEu (ai “grants”, alle gratuità invece non si rinuncerebbe in ogni caso). Circa 120 miliardi. Una scelta tecnicamente possibile, ma politicamente disastrosa. […] sarebbe un segnale di estrema debolezza, i mercati non lo prenderebbero bene, i 26 alleati anche peggio […].

 

Resta il fatto che la sola ipotesi ha destato davvero tante perplessità. E soprattutto ha fatto riemergere giudizi negativi – e luoghi comuni – sul nostro Paese.

GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN

 

La seconda: i tempi di revisione del Pnrr non coincidono tra Roma e Bruxelles. Fino alla scorsa settimana, infatti, il governo aveva programmato di presentare il nuovo documento tra luglio e agosto. Troppo tardi per la Commissione che ha insistito per chiudere la partita entro giugno. In effetti, adesso […] l’orientamento è quello di provare a stringere i tempi. Anche Fitto sta cercando di evitare il conflitto almeno su questo punto.

 

[…] L’Ue si aspetta che l’Italia segua la procedura stabilita dall’articolo 21 del Regolamento sul NextGenerationEu e corregga il suo Piano. Ma senza revisioni al ribasso. E con tempi certi. La “squadra” di Giorgia Meloni non sa se sarà in grado di rispettare gli impegni. Anche con un eventuale nuovo Pnrr. Perché la capacità di spendere le risorse e realizzare opere e progetti sta diventando sempre più aleatoria. Persino i funzionari già impegnati con il governo Draghi a seguire le diverse road map, confessano che il controllo ormai non esiste più. L’accentramento a Palazzo Chigi sta provocando una sorta di “effetto-abbandono”.

 

GIORGIA MELONI

Il ritardo nel pagamento dell’ultima tranche di finanziamento è in una certa misura connesso a questa incertezza. In realtà, c’è già l’accordo “politico” per il via libera. Ma sarà l’ultima “accondiscendenza”. Già per i soldi del semestre in corso, tutto sarà più severo.

 

[…] Più che pensare al presidenzialismo, Giorgia Meloni dovrebbe dunque occuparsi di come rendere proficuo il più grande investimento economico compiuto sull’Italia dai tempi del Piano Marshall.

 

2. TERZA RATA, «STOP SOLO TECNICO» MA IL CONFRONTO SUL PNRR ARRANCA

Estratto dell'articolo di Beda Romano per “il Sole 24 Ore”

 

Da oltre due mesi, Bruxelles e Roma stanno negoziando una terza rata di denaro proveniente dal Fondo di Ripresa e Resilienza. In tutto 19 miliardi di euro. Ufficialmente, le questioni aperte sono meramente tecniche. Secondo alcuni osservatori, il confronto nella sostanza mette in risalto da un lato un comportamento particolarmente occhiuto della Commissione europea, e dall’altro evidenti difficoltà italiane a completare gli obiettivi secondo i crismi comunitari.

 

fitto meloni

[…] La rata richiede il rispetto di 55 traguardi e obiettivi. Secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, il negoziato verte su tre punti particolari, legati più a investimenti che a riforme. L’esecutivo comunitario è particolarmente attento nel valutare il rispetto di traguardi e obiettivi per via dei controlli ex post della Corte dei Conti europea, del Parlamento europeo e dei ministri delle Finanze dei Ventisette. Sul fronte opposto, vi sono le fragilità dell’amministrazione pubblica italiana nel mettere in pratica il Pnrr. In questo senso, il confronto è anche culturale. […]

fitto meloniRAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI RAFFAELE FITTO GIORGIA MELONI GIORGIA MELONI E ursula von der leyen A ROMA 3

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…