hillary clinton

LA POLMONITE DI HILLARY CLINTON PUÒ DAVVERO CAMBIARE LA CORSA ALLA CASA BIANCA? - DA TEMPO DONALD TRUMP E’ IN RIMONTA IN ALCUNI STATI CHIAVE E ORA HA GIOCO FACILE NEL MARTELLARE HILLARY “LA BUGIARDA” PER AVER TARDATO AD AMMETTERE LA MALATTIA - ECCO TUTTI I POSSIBILI SCENARI

1 - ORA CAMBIA LA CAMPAGNA I DEMOCRATICI SCHIERANO I BIG E PUNTANO SU MICHELLE

HILLARY CLINTONHILLARY CLINTON

Federico Rampini per “la Repubblica”

 

La polmonite di Hillary Clinton può decidere la corsa alla Casa Bianca? È una novità imprevista, apre scenari nuovi. Tanto più che accade dopo alcune settimane in cui la Clinton calava nei sondaggi e Donald Trump stava risalendo. La rimonta del repubblicano ha rimesso in gioco Stati-chiave come la Florida, che torna ad essere in bilico tra i due. Come incide l' improvvisa malattia? Che accade nello scenario più estremo di un ritiro?

 

LE ACCUSE

HILLARY CLINTONHILLARY CLINTON

Da tempo Trump e i social media di destra agitavano sospetti su problemi di salute di Hillary. Partendo da un precedente, il malore che la colse al termine del mandato come segretario di Stato. Il marito Bill Clinton all' epoca creò allarme quando parlò di «sei mesi necessari per la guarigione ». Adesso Trump sceglie di non infierire e fa il gentleman con auguri di pronto recupero alla rivale. Ma la destra esulta: ecco la prova che Hillary è una bugiarda. Perfino tra i democratici e la stampa liberal è un diluvio di critiche allo staff di Hillary per aver tardato ad ammettere la polmonite. Il tema della disonestà torna a perseguitare la candidata democratica.

 

CHI LA SOSTITUISCE IN CAMPAGNA?

HILLARY CLINTONHILLARY CLINTON

Questa potrebbe trasformarsi in una buona notizia. Fino alla piena guarigione Hillary cancella diversi comizi elettorali o li sostituisce con video- collegamenti. Anche in seguito dovrà alleggerire i programmi massacranti di tournée nei vari Stati. Significa che al suo posto gli elettori vedranno più spesso la popolarissima Michelle Obama, di gran lunga la più efficace "sostituta" per galvanizzare donne e neri; nonché Bernie Sanders, Joe Biden, e naturalmente Barack Obama in persona. Un loro coinvolgimento più corale nella campagna può bilanciare il deficit di carisma di Hillary.

 

CHE ACCADE AL DUELLO IN TV?

HILLARY CLINTON MALOREHILLARY CLINTON MALORE

Il primo dibattito televisivo è fissato il 26 settembre. Se davvero Hillary ha una semplice polmonite la cura di antibiotici dovrebbe guarirla prima. Altrimenti il dibattito si può spostare ma sarebbe un segnale inquietante sulla salute. Quando i due si affronteranno c' è il rischio che gli elettori facciano più attenzione alle occhiaie o ai colpi di tosse di Hillary, che alla sua competenza sui dossier? Trump infilerà qualche allusione cattiva al fatto che lei non «è in grado di guidare la nazione», come fece in passato? Il tema della malattia comunque aleggerà sull' incontro in tv.

 

LA SALUTE SPOSTA VOTI?

HILLARY CLINTON 5HILLARY CLINTON 5

Anzitutto, i voti si stavano già muovendo. Il massimo del suo vantaggio nei sondaggi, Hillary lo conquistò dopo la convention democratica di Philadelphia a fine luglio. Nelle ultime settimane la forbice ha cominciato a restringersi, in alcuni sondaggi Trump è alla pari o perfino leggermente in testa. Lo scandalo della Fondazione Clinton ha pesato, con le rivelazioni sull' accesso privilegiato al Dipartimento di Stato per i grossi donatori a quella istituzione filantropica (inclusi governi stranieri).

 

È all' interno di questa dinamica che s' innesta l'impatto della malattia. Prevarrà la sfiducia sulla salute di Hillary? O un moto di rispetto per la sua tenacia di fronte alla sofferenza? Il repubblicano John McCain fece campagna elettorale nel 2008 nonostante un tumore dichiarato. I democratici sperano che scatti soprattutto la paura di una vittoria di Trump, per portare alle urne tutte le minoranze progressiste, dai giovani agli immigrati.

 

CASO ESTREMO: SOSTITUZIONE

HILLARY CLINTONHILLARY CLINTON

Se Hillary fosse costretta all' abbandono prima dell' 8 novembre, i vertici del partito democratico hanno il piano d' emergenza. Il presidente del comitato elettorale espresso dalla convention di luglio fa scattare l' articolo 2, sezione 7 del regolamento. Equivale alla convocazione di una sorta di mini- convention d' urgenza.

 

Il più titolato per ricevere questa nuova nomination sarebbe Bernie Sanders in quanto secondo piazzato alle primarie. Un altro caso estremo invece è una vittoria di Hillary Clinton, seguita rapidamente da un deterioramento della salute incapacitante, o dalla morte prima dell' insediamento (Inauguration Day è a fine gennaio). In quel caso subentra il vice-presidente eletto, Tim Kaine.

IL BODYGUARD DI HILLARY CLINTON TIENE UNA PENNA DI DIAZEPAM?IL BODYGUARD DI HILLARY CLINTON TIENE UNA PENNA DI DIAZEPAM?

 

SCENARIO OTTIMISTA

La malattia rende Hillary più "umana" e la fa sentire vicina agli elettori, meno élitaria. Si comincia a esigere da Trump lo stesso livello di trasparenza sulla sua salute (ha il colesterolo e si abbuffa di junk-food). E anche su tanti altri scandali del tycoon newyorchese: frodi, processi per truffa, la sospetta corruzione del ministro della Giustizia della Florida, il rifiuto di pubblicare le dichiarazioni dei redditi, le bugie a ripetizione. Ma forse questo è un sogno. Per adesso si applicano due pesi e due misure, Hillary ne prende atto: "È frustrante ma è il paesaggio in cui viviamo". Lo spazio smisurato che i media offrono a Trump è giustificato dal presidente della tv Cbs: «Trump può essere un danno per l' America ma fa un gran bene alla Cbs».

 

2 - LA "BUGIARDOSI" MALE CRONICO CHE AFFLIGGE I CONIUGI CLINTON

Vittorio Zucconi per “la Repubblica”

 

hillary clintonhillary clinton

Diagnosticato in pubblico, divenuto visibile a tutti nell' orizzonte infinito del web, torna a manifestarsi il male cronico che affligge la famiglia Clinton: la bugiardosi. Adorabile bugiardone lui, quello che «non aveva mai avuto relazioni sessuali con quella donna», e per questo, non per l' atto impuro, fu impeached, meno simpatica lei che mente con aria magistrale e sussiegosa, l'invincibile virus della quasi verità affligge la coppia politicamente più famosa d'America con crisi acute periodiche.

 

hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff  hillary clinton sale le scale con l aiuto dello staff

La "allergia" alla quale Hillary aveva attributo l'accesso di incontenbile tosse secca era un ben più seria polmonite, come lei sapeva e che la signora ha tenuto nascosta fino al collasso tra le braccia degli agenti del Servizio segreto, domenica 11 settembre, sotto l'occhio dell' immancabile telefonino.

 

Non c' è naturalmente personaggio politico nella storia dell'umanità che non abbia mentito, come il cinico Winston Churchill ricordava avvertendo che la verità è talmente preziosa da dover essere sempre nascosta dietro una bugia, ma i Clinton, nell'edizione maschile così come in quella femminile, hanno sempre dimostrato uno speciale talento per massaggiare la verità fino a renderla irriconoscibile.

BILL HILLARY CLINTONBILL HILLARY CLINTON

 

Senza arrivare allo storico «Non sono un disonesto» del disonesto Nixon, oppure al Reagan che si scusava sostenendo di non ricordare, l'orrendo pasticcio delle email di Hillary con segreti di stato inviate «a sua insaputa» tramite server privati la sta perseguitando, arrivando quasi alle soglie dell'incriminazione per falsa testimonianza. Accusa della quale dovette rispondere, senza conseguenze, davanti al Gran giurì come First Lady in una delle tante indagini sul consorte.

 

BILL HILLARY CLINTON 1BILL HILLARY CLINTON 1

Lei, come il marito dal quale ha appreso e assorbito, ma senza perfezionarla, l'arte della semi verità, vola tuttavia leggera sopra le nubi delle bugie, essendo stati i Clinton finora sempre immuni dalle conseguenze. Neppure la brutale definizione che di lei ha dato Donald Trump, "Crooked Hillary", Hillary la disonesta, le si era mai davvero appiccicata addosso.

 

Le accuse, dalle più formali come quelle nel processo contro il marito, alle più grottesche, come quella di avere fatto uccidere un suo favorito alla Casa Bianca, l'avvocato Vince Foster, simulando un suicidio, sono sempre scivolate sulla schiena del duo "Billary" come acqua sul dorso di un'anatra, forse perché rapidamente lavate dall' onda di altre insinuazioni.

michelle obama alla convention democraticamichelle obama alla convention democratica

 

C'è voluta una microscopica e invisibile carogna, un batterio, per scheggiare lo scudo dei Clinton e rivelare quella tendenza a mentire nella quale la coppia irresistibile indulge con successo da quando apparve sulla scena nazionale quasi 30 anni or sono. Se anche questa volta ne uscirà, come speriamo, risanata fisicamente e non pagherà conseguenze elettorali nonostante la diffidenza consolidata verso la sua sincerità di due americani su tre, non sarà perché improvvisamente e definitivamente guarita dalla bugiardosi, malattia autoimmunitaria e degenerativa. Sarà perché, secondo un'altra delle immutabili leggi della politica, il suo avversario è ancora più bugiardo di lei.

obama e hillary clinton a charlotte in north carolinaobama e hillary clinton a charlotte in north carolinahillary    clinton hillary clinton hillary clinton e bernie sandershillary clinton e bernie sanders

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…