beppe grillo luigi di maio alessandro di battista

POLVERE DI 5 STELLE –DIETRO L’APPARENTE TREGUA TRA GRILLO E DI MAIO E’ GUERRA (NON SOLO) PER LA GESTIONE DEL BLOG – BEPPE MAO VIENE DESCRITTO COME “SOLO, INCATTIVITO E TRADITO” E AVREBBE IN TESTA L' OBIETTIVO DI RIPRENDERSI IL MOVIMENTO CHE OGGI NON È ALTRO CHE "IL PARTITO DI DI MAIO E CASALEGGIO"

Elena G. Polidori per ''Il Giorno - La Nazione - il Resto del Carlino''

 

UFFICIALMENTE fanno finta di muoversi all' unisono, nel no alle alleanze politiche, per non danneggiare l' immagine del M5s a un' incollatura dal traguardo elettorale.

GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

Sembrano perfettamente concordi Grillo e Di Maio: «Abbiamo un unico programma presentato ieri assieme al simbolo e un unico candidato premier la sera delle elezioni, faremo un appello pubblico a tutti i gruppi e chiederemo di dare un governo a questo Paese sui temi».

 

È DI NUOVO pace, dunque, nel M5s? L' apparenza inganna. Da Pescara, dove Grillo non c' è, il garante viene descritto da parlamentari in attesa di riconferma e attivisti border-line come «solo, incattivito e tradito». Tra poche ore il blog non sarà più nelle mani della Casaleggio srl, né in quelle della comunicazione del gruppo parlamentare.

GRILLO

Un divorzio, certo non ideale ma politico, fattuale, da quella che è stata la sua casa. Ma un divorzio foriero di nuovi colpi di scena. Un 'rabbioso' Grillo infatti avrebbe in testa (confermano anche gli informati autori di Supernova, Canestrari e Biondo) un «preciso disegno di rivincita nei confronti di chi lo ha emarginato». L' obiettivo è riprendersi il Movimento che oggi non è altro che «il partito di Di Maio e Casaleggio».

 

Già, cosa è accaduto dietro le quinte mentre Luigi Di Maio era impegnato ad accreditarsi nelle cancellerie internazionali in vista del voto?

 

BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA

CI SAREBBE stata la presa di coscienza, da parte del garante, di essere stato fatto fuori da tutto ciò che accadeva sull' asse Roma-Milano. Di conseguenza, avrebbe cominciato a tessere una precisa strategia, riprendendo i contatti con i suoi ortodossi. Ad alcuni avrebbe inviato messaggi chiari: «Tenete d' occhio Luigi, fatemi sapere cosa succede, va troppo in tv». La risposta di Di Maio è stata un' immediata ospitata a Quinta Colonna su Rete 4. Da quel momento i telefoni si sono rotti. E Beppe ha iniziato la conta di chi è con lui e chi no, con tanto di lettera aperta, apparsa sul Fatto Quotidiano. Letto il testo, da Milano è stato mandato un ambasciatore per placare le ire «del genovese» (così lo chiamano dentro la Casaleggio). Il compito è toccato a Pietro Dettori - amico di Di Maio, dunque malvisto da Grillo - che non ha sortito alcun effetto.

beppe grillo luigi di maio alessandro di battista contro la legge elettorale

 

GRILLO segue il suo obiettivo. E in privato ha chiarito: «Li batteremo sulla comunicazione, il mio nuovo blog sarà la nuova trincea».

 

Da mesi a seguire questa nuova avventura editoriale di Grillo è un giovane attivista, Tiziano Pincelli, candidato del Movimento alle comunali romane del 2016, esperto di social media. Il punto d' arrivo è chiaro: mettersi in concorrenza con il Blog delle Stelle che lo ha sostituito, anche nel simbolo. È in corso anche una campagna acquisti, si cercano 'firme' per il nuovo blog, si punta a portare a casa Alessandro Di Battista e se così fosse la battaglia del Garante potrebbe rivelarsi fatale per Casaleggio e Di Maio. Dunque, ci sono due campagne elettorali in corso dentro il Movimento: quella di Luigi Di Maio finisce il 4 marzo. L' altra, quella di Grillo, inizierà a urne chiuse, l' indomani.

grillo

Ultimi Dagoreport

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATA, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO