francesco lollobrigida peste suina

PORCATE ALL'ITALIANA – LA COMMISSIONE EUROPEA STRIGLIA IL GOVERNO PER LA GESTIONE IMBARAZZANTE DELL'EPIDEMIA DI PESTE SUINA: “LE MISURE DI CONTRASTO SONO INSUFFICIENTI E LA STRATEGIA DI CONTROLLO DEVE ESSERE MIGLIORATA” – IL DOSSIER È IN MANO AL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA, FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, EVIDENTEMENTE TROPPO IMPEGNATO NELLA SUA CROCIATA CONTRO LA CARNE COLTIVATA PER ACCORGERSI DEI FOCOLAI IN OTTO REGIONI…

UE, 'INSUFFICIENTI MISURE DI ROMA CONTRO LA PESTE SUINA'

PESTE SUINA

(ANSA) - Le misure dell'Italia per controllare la peste suina sono insufficienti. E' il monito degli esperti dell'Eu Veterinary Emergency Team della Commissione Ue che, in un report elaborato dopo una missione in Lombardia ed Emilia-Romagna, evidenziano che "la strategia di controllo" della malattia "nel Nord Italia dev'essere migliorata". Serve un piano "comune" e "coordinato" per l'intera area, oltre a un "urgente piano B esteso per il controllo e l'eradicazione della malattia", scrivono gli esperti, aggiungendo che "l'epidemia sembra avanzare più velocemente delle misure" e "c'è da temere che si diffonda verso est e sud verso la Toscana".

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

PESTE SUINA, 8 NUOVI FOCOLAI E L’EUROPA BACCHETTA LOLLO

Estratto dell’articolo di  Luisiana Gaita per “il Fatto quotidiano”

 

In Italia la battaglia contro la peste suina africana, che dura ormai da due anni e mezzo, si è trasformata in un disastro: la malattia è arrivata in 157 Comuni sparsi in otto Regioni. Il governo Meloni è riuscito a scontentare tutti: allevatori, industria e ambientalisti. E gli eventi sono precipitati.

 

Negli ultimi mesi, sono stati riscontrati otto nuovi focolai, sei dal 26 luglio scorso fra Trecase (Novara), Besate e Vernate (Milano), Mortara e Gambolò (Pavia), Ponte dell’olio (Piacenza), a cui si sono aggiunti altri casi.

 

Vincenzo Caputo

È accaduto dopo la bocciatura del gruppo di esperti della Commissione europea, l’eu Veterinary Emergency Team, che ha visitato a luglio le zone infette in Italia, redigendo un report nel quale si stronca la strategia del governo, più propenso a seguire il consenso che la scienza.

 

Gli esperti chiedono un sostanziale cambio di approccio, meno basato sulla caccia e più su monitoraggio e contenimento geografico dei cinghiali. Poco dopo si è dimesso Vincenzo Caputo, il commissario straordinario per la peste suina africana (psa) insediatosi a febbraio 2023.

 

animalisti in presidio a pavia dopo l abbattimento dei maiali per la peste suina 2

E proprio in queste ore ci dovrebbe essere la nomina di Giovanni Filippini da parte dei ministri della Salute, Orazio Schillaci e dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida. Da quest’ultimo il comparto suinicolo chiede risposte mai arrivate, dopo due anni durante i quali sono stati compiuti molti errori, mentre l’attenzione del governo Meloni (e del ministro) era concentrata su altro, in primis sulla battaglia contro la carne coltivata.

 

Nel frattempo, solo negli ultimi mesi sono stati abbattuti 50 mila capi. La peste suina africana è letale per maiali e cinghiali e, anche se innocua per le persone: chi entra in contatto con il virus può diventare vettore di contagio  […]. Secondo l’eu Veterinary Emergency Team “la strategia di controllo della malattia nel Nord Italia va migliorata” dato che “ogni Regione/provincia mette in atto le proprie misure con un coordinamento minimo con i vicini”.

 

animalisti in presidio a pavia dopo l abbattimento dei maiali per la peste suina 18

Nel report si sottolineano “il supporto finanziario insufficiente” e i ritardi nella costruzione delle recinzioni, rispetto alle quali “l’epidemia sembra avanzare più velocemente”. Il risultato? Si teme “che la psa si diffonda verso est (a est dell’autostrada A15) e a sud verso la Toscana, se non l’ha già fatto”. […]

PESTE SUINA francesco lollobrigida con un torofrancesco lollobrigida - mucche animalisti in presidio a pavia dopo l abbattimento dei maiali per la peste suina 12

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)