kim yo jong e kim jong un

IL CERCHIO MAGICO DI CICCIO KIM - IL PORCHETTONE DI PYONGYANG PROMUOVE LA SORELLA 28ENNE, KIM YO-JONG, AL POLITBURO - CON LEI, ENTRANO NELLA STANZA DEI BOTTONI ANCHE DUE SCIENZIATI, CHE HANNO LAVORATO ALLO SVILUPPO DEI MISSILI BALISTICI, E IL MINISTRO DEGLI ESTERI, RI YONG-HO

Anna Guaita per “il Messaggero”

 

KIM YO JONG E KIM JONG UN

Sono giorni di anniversari storici questi nella Corea del nord, e il mondo teme che il dittatore Kim Jong-un possa festeggiarli con il lancio di altri missili balistici, come ha fatto negli anni scorsi. Ieri cadeva il ventesimo anniversario della salita al potere del padre di Kim, e domani il regime celebra il 68esimo anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori. Non è un caso che Kim abbia scelto proprio questi giorni per promuovere la sorella Kim Yo-jong al Politburo, cioè il cuore decisionale del Paese.

 

KIM YO JONG E KIM JONG UN

Con lei, giovane di appena 28 anni con una solida carriera all'ufficio propaganda, sono stati promossi altri tre personaggi di peso cruciale in questa fase di galoppo nucleare e tensione internazionale. Si tratta di due scienziati Kim Jong-sik e Ri Pyong-chol - che hanno lavorato alla produzione dei missili balistici, e di un diplomatico, quel ministro degli Esteri, Ri Yong-ho, che solo un paio di settimane fa all'Onu ha detto che gli Usa hanno «dichiarato guerra alla Corea del nord». Così, con l'entrata di questi quattro personaggi nel Politburo, Kim non solo rafforza il potere della dinastia Kim, ma dà voce e influenza agli esponenti della linea dura contro l'arcinemico, Donald Trump. 

KIM YO JONG

 

LE REAZIONI

Il presidente Usa non sembra impressionato e ha continuato imperterrito nella sua guerra di tweet, che progressivamente fanno tramontare la speranza di una soluzione diplomatica. In una serie di lanci sabato sera, Trump ha sostenuto che «presidenti e amministratori hanno dialogato con la Corea del nord per 25 anni non ha funzionato». Inoltre, a suo dire, «gli accordi sono stati violati prima ancora che l'inchiostro si asciugasse, facendo fare la figura degli stupidi ai negoziatori Usa».

 

Per Trump dunque «solo una cosa funzionerà». Non dice a chiare lettere quale sia questa cosa, ma è facile immaginare che si riferisce alla forza. Anche perché nei tweet dei giorni passati, in cui denigrava il lavoro diplomatico del segretario di Stato Rex Tillerson, aveva scritto «risparmiati la fatica, Rex, faremo quel che bisogna fare»!

 

KIM YO JONG

Quelle di Trump sono in realtà dichiarazioni abbastanza vaghe e anche piuttosto scorrette (non è vero che il dialogo non ha mai funzionato, ci sono invece stati lunghi momenti di disgelo fra l'occidente e la Corea del nord), ma contribuiscono a creare un'atmosfera di attesa nervosa davanti alla quale il dittatore coreano si sente sempre più giustificato nella sua ricerca delle armi nucleari.

 

Sabato ad esempio Kim Jong-un, parlando al Politburo poco dopo l'uscita del tweet di Trump, ha sostenuto che «davanti alle protratte minacce nucleari dell'imperialismo degli Usa» l'unico modo per «proteggere la sicurezza e la pace nella penisola Coreana sta nella potente forza deterrente» dell'arsenale nucleare nordcoreano. 

 

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