pier silvio berlusconi antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

COME MAI, ALLA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI MEDIASET, PIER SILVIO HA RANDELLATO SALVINI? - IL CAPITONE SOGNA LA CONQUISTA DI FORZA ITALIA: FALLITO IL PROGETTO DI FEDERAZIONE FI-LEGA, HA TENTATO DI FARE SUO IL SANTINO DEL CAV INTITOLANDOGLI L'AEROPORTO DI MALPENSA (A INSAPUTA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI) - AGGIUNGERE LA PROPOSTA-KILLER DELLA LEGA DI ABBASSARE IL CANONE, AUMENTANDO IL TETTO PUBBLICITARIO DELLA RAI AL 7% (A DANNO A MEDIASET E LA7)...

pier silvio confalonieri meloni salvini crippa

DAGOREPORT

Alla presentazione dei palinsesti Mediaset, Pier Silvio Berlusconi ha randellato Salvini, mollandogli due sganassoni fragorosi. Prima ha affossato la proposta della Lega di aumentare il tetto pubblicitario della Rai dal 6 al 7 per cento, in modo da abbassare il canone (scelta che danneggerebbe Mediaset): “È un pasticcio assoluto. Il contrario di quel che andrebbe fatto. La morte dell'editoria italiana”.

matteo salvini silvio berlusconi

 

 

 

 

 

Poi ha criticato la modalità con cui il leghista voleva appropriarsi del “santino” di Silvio Berlusconi intitolandogli, a insaputa della Famiglia di Arcore, l'aeroporto di Milano Malpensa: “Fa piacere, ma noi figli siamo stati informati a cose fatte e le modalità dell'intitolazione non sono state perfette, nei tempi e nei modi”.

 

Un “uno-due” che ha manifestato, senza equivoci, l’insofferenza di “Pier Dudi”. E qualche ragione per avere Salvini sul gozzo ce l’ha.

matteo salvini silvio berlusconi

 

Negli ultimi mesi di vita del Cav, il fidanzato di Francesca Verdini ha provato a papparsi gli elettori di Forza Italia (con il progetto di federazione Fi-Lega, condiviso anche da Licia Ronzulli), da cui i Berlusconi vantano un credito di 100 milioni di euro. Insomma, voleva portarsi a casa una “proprietà” della family di Arcore.

 

A Pier Silvio non è andata giù neanche la durezza con cui, un anno fa, Salvini rivendicava la famigerata tassa sugli extraprofitti delle banche (poi quasi totalmente sgonfiata) che sarebbe andata a colpire anche Mediolanum, gioiellino della galassia Fininvest.

 

Estratto dell’articolo di Federico Capurso e Francesco Moscatelli per "la Stampa"

 

pier silvio berlusconi

[…] Pier Silvio, amministratore delegato di Mediaset, nel corso della serata di presentazione dei palinsesti della prossima stagione televisiva si mostra combattuto di fronte all'ipotesi di una sua discesa in campo. Tentato dal sogno di seguire le orme paterne e al tempo stesso frenato dai mille motivi e le mille voci amiche che lo spingono a desistere.

 

giorgia meloni 3

Ammette il suo «fascino per la politica», che sente come una parte integrante dell'eredità familiare, una questione di «dna che io, ahimé, sento di avere». Però no, l'idea di una sua prossima candidatura «è una balla. Sarebbe un suicidio».

 

Eppure, ricorda «quando nel 2013 mio padre mi chiese di candidarmi, l'idea mi piacque». Ma un conto è «l'avventura delle elezioni - ragiona -, altra storia è il sacrificio della vita politica di tutti i giorni. L'azienda e i miei progetti ne risentirebbero troppo».

 

pier silvio berlusconi - presentazione palinsesti mediaset

Forza Italia entra in grande agitazione. Nessuno può dire con certezza quali siano i piani di Pier Silvio Berlusconi. E questa incertezza scuote tutti, anche a Palazzo Chigi. Giorgia Meloni teme che la voglia della famiglia Berlusconi di incidere sulla linea del governo, se crescesse, potrebbe rompere gli equilibri della coalizione.

 

La premier considera Antonio Tajani un alleato affidabile con cui, finora, ha spesso giocato di sponda. Ma cosa succederebbe se sulle decisioni di FI entrasse uno dei figli di Berlusconi? «Sarebbe più difficile coordinarsi», sospirano i Fratelli d'Italia. La premier già mal digeriva gli interventi di Marina, la primogenita, che un anno fa attaccava la «magistratura politicizzata» e poi si scagliava contro la norma sugli extra profitti delle banche, fino al recente intervento in favore dei diritti Lgbt. Ora c'è anche Pier Silvio, che come la sorella entra nelle scelte del governo. Senza un ruolo politico, ma con un peso politico.

matteo salvini ai funerali di silvio berlusconi

 

 

 

A finire nel mirino però è soprattutto Matteo Salvini. Prima per la proposta della Lega di aumentare il tetto pubblicitario della Rai dal 6 al 7 per cento, in modo da abbassare il canone: «È un pasticcio assoluto. Il contrario di quel che andrebbe fatto. La morte dell'editoria italiana», lo stronca Pier Silvio.

 

Che poi critica le modalità con cui è stato intitolato l'aeroporto di Milano Malpensa al padre: «Fa piacere, ma noi figli siamo stati informati a cose fatte e le modalità dell'intitolazione - punge - non sono state perfette, nei tempi e nei modi».

antonio tajani e giorgia meloni al senato

 

[…] Salvini alza le mani: «Non ho seguito le procedure», si difende, nonostante sia stato lui a mettere l'ultima firma e a dare l'annuncio dell'intitolazione.

 

La partita più delicata, però, riguarda l'aumento della pubblicità in Rai, che danneggerebbe le tv private. Il vicepremier leghista tende la mano, chiede a Pier Silvio Berlusconi «un confronto sul futuro dell'offerta televisiva italiana», lasciando sul tavolo solo l'ipotesi di un «taglio del canone». Sparito il tema della pubblicità. Nessuno, d'altro canto, vuole una guerra. Gli uomini di Meloni cercano di disinnescare la polemica: «La proposta della Lega difficilmente vedrà la luce a breve. E in ogni caso - avvertono - non vogliamo trasformare la Rai in un'azienda controllata dagli sponsor».

 

pier silvio berlusconi - presentazione palinsesti mediaset

Dentro il partito forzista intanto torna a scorrere qualche veleno: «Le indicazioni politiche di Pier Silvio equivalgono a dire che la proprietà non ha fiducia in Antonio Tajani».

 

Ma tutti scommettono sul fatto che alla fine il figlio del Cav desisterà per almeno tre buoni motivi. Il primo riguarda Mfe-Mediaset: la pre-condizione di qualunque impegno politico, infatti, sarebbe l'eliminazione del conflitto d'interessi e «mollare tutta l'azienda in mano a qualcuno non è un tema leggero», ammette lo stesso Pier Silvio.

matteo salvini bacia il rosario

 

Il secondo motivo riguarda la famiglia: tutti, a partire dalla sorella Marina, hanno più volte espresso la loro contrarietà a un impegno diretto, ben consapevoli di quanto la politica abbia fatto anche molto male al padre. Il terzo ostacolo, infine, è intriso di realismo: Forza Italia al 10% e un centrosinistra in ripresa non sono le migliori condizioni per la discesa in campo di un nuovo Berlusconi.

pier silvio berlusconigiorgia meloni 9GIORGIA MELONI IN VERSIONE BAMBOLA ASSASSINA matteo salvini bacia il rosariomatteo salvini pier silvio berlusconi

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…