PRESI A CALCINACCI - A GAZA L' “ICE BUCKET CHALLENGE” SI FA CON LE MACERIE - I PARTECIPANTI SI VERSANO UN SECCHIO DI CALCINACCI PERCHE’ L’ACQUA NON C’E’, I FRIGORIFERI PER GHIACCIARLA NEMMENO
rubble bucket challenge a gaza
da http://worldobserveronline.com
L’ “Ice Bucket Challenge”, la sfida a botte di doccia gelata lanciata per raccogliere i fondi per la SLA, poi diventata una moda fra le celebrità, ha raggiunto Gaza, ma in una versione totalmente diversa. Qui si chiama “Rubble Bucket Challenge” e invece dell’acqua, un bene troppo prezioso da queste parti, i partecipanti usano le macerie. L’obiettivo è far puntare gli occhi del mondo sulle condizioni disperate dei palestinesi. Non si chiede aiuto materiale, solo solidarietà e sostegno.
Il primo video è stato postato su “Facebook” dal giornalista palestinese Ayman al Aloul, che si versa un secchio di calcinacci fra le strade distrutte di Gaza. L’acqua non c’è, e se anche si trovasse, non ci sarebbe modo di ghiacciarla (mancano elettricità e frigoriferi). I partecipanti locali, probabilmente non riusciranno nemmeno a lavarsi via la polvere di dosso dopo la sfida.
la sfida palestinese con le macerieil giornalista palestinese ayman al aloul si fa la doccia coi calcinacci
Intanto le donazioni della “Ice Bucket Challenge” hanno superato i 100 milioni di dollari. Dove sono andati a finire? Solo il 27% è effettivamente stato consegnato per la causa. Il resto è servito a pagare gli assurdi stipendi di dirigenti e impiegati della Fondazione: l’amministratore delegato e presidente Jane H. Gilbert prende 339.475 dollari l’anno.