DILMA ATTACCATA A UNA PALLA - I SONDAGGI LA AFFOSSANO, I BRASILIANI NON LE PERDONANO LE SPESE PER GLI STADI E NON PER LE INFRASTRUTTURE E APPENA LA VEDONO ALLO STADIO LA FISCHIANO: PER ESSERE RIELETTA DEVE SPERARE SOLO NELLA VITTORIA DELLA SELEÇAO

Da ‘Il Giornale’

 

dilma rousseff e sepp blatterdilma rousseff e sepp blatter

Il passaggio agli ottavi del Brasile non era in discussione. Quello che lo diventa, da adesso, è il futuro del governo, correlato con i prossimi risultati della seleçao: un'eliminazione agli ottavi o ai quarti renderebbe assai più complessa la rielezione del presidente Dilma Rousseff, rischiando di porre fine ai 12 anni di cavalcata del PT, il Partido dos Trabalhadores di Lula, e dei governi più di sinistra di tutta la storia del Brasile.

 

Il cortocircuito politico-economico-sportivo iniziato un anno fa con la ConfCup ha prodotto un risultato paradossale sotto gli occhi di tutti: è stata Dilma a gestirsi questa Coppa in Brasile, da quattro anni. Ma oggi, che pure i mondiali sono un successo di belle partite, infrastrutture tutto sommato accettabili e buona ospitalità, la popolarità del presidente è ai minimi termini: la valutazione positiva del governo di Dilma, che fino alla ConfCup stava tra 50 e 60%, è scesa prima al 36% e poi, nell'ultimo sondaggio Cne-Ibope, al 31%. Un record negativo. Ma ora alla popolazione, adesso che la Coppa entra nel vivo, interessa solo vincerla.

 

DILMA ROUSSEFF E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO DILMA ROUSSEFF E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Le semifinali sarebbero il risultato minimo. Viceversa a Dilma non verrà risparmiato nulla. La presidente, peraltro, deve starsene nascosta. Non è più andata a vedere partite, nemmeno il Brasile di lunedì a Brasilia, perché come mette piede in uno stadio viene massacrata di fischi e insulti, come è capitato all'inaugurazione di San Paolo. Non è un caso che in questi 32 giorni di Coppa si svolgano, contemporaneamente, anche le convention per le candidature alle elezioni presidenziali di ottobre.

 

E qualche giorno fa, proprio nella metropoli paulista, è partita la cavalcata del principale aspirante alla presidenza della Repubblica: Aécio Neves, del PSDB, i socialdemocratici. Mentre un ex uomo di Lula, Eduardo Campos, socialista (Psb), ha fatto un po' come Alfano e si è candidato anch'esso contro Dilma. Ebbene, le foto di entrambi, Aécio e Campos, rimbalzano sui media mentre, indossando la casacca verdeoro, i due rilasciano interviste o guardano le partite del Brasile in tv in mezzo alla gente. Loro possono ostentare il tifo, metterci la faccia. Dilma no.

dilma rousseff 3dilma rousseff 3

 

A questo si è arrivati per questioni economiche e per la corruzione dilagante. Certo, la spesa per gli stadi, raddoppiata rispetto alle previsioni e finita in gran parte sulle spalle dello Stato, ha avuto il suo peso. Ma si è mescolata agli scandali e all'andamento debole dell'economia, che ha creato i problemi maggiori al governo. L'anno della Coppa dovrebbe terminare con un Pil in crescita dell'1,4%, l'un per cento in meno dell'anno scorso. Ma c'è chi pensa che andrà molto peggio.

 

In Borsa, per la prima volta dal 2004, nessuna nuova società ha ancora chiesto la quotazione. Allo stesso tempo l'inflazione generata dalle politiche espansive e di incentivo alla domanda interna per la classe povera, è salita di un punto, ai massimi del 6,4%. Per la maggior parte della popolazione, che vive con il salario minimo di 724 reais (circa 240 euro al mese) è una bella botta.

 

Proteste in Brasile Proteste in Brasile

A Rio, per esempio, il biglietto dell'autobus, dopo la protesta dello scorso anno che aveva bloccato i rincari, è salito a febbraio del 9%, da 2,75 a 3 reais (un euro). Mentre le tariffe orarie dei parcheggi nelle strade, che riguardano tutt'altra fascia della popolazione, stanno per aumentare addirittura del doppio. Con l'autobus si muovono ogni giorno 2 milioni di persone che nelle ore di punta, con le strade e i tunnel della città intasati, impiegano almeno 2 ore dalle zone periferiche del sud, piuttosto che dalla zona nord, per andare al lavoro.

 

Parliamo di venditori di ogni tipo di cibo e bevande sulle spiagge di Rio; commessi e commesse dei supermercati; camerieri; custodi; parcheggiatori; personale di servizio nelle case private. Tutti questi sono oggi, per la prima volta da qualche anno, un po' più poveri invece che un po' più ricchi. E aspettano che la metropolitana di Rio, ferma a Ipanema da 6 anni, arrivi nelle zone più a sud, dove forse ci sarà nel 2016.

PROTESTE A SAN PAOLO DEL BRASILE PROTESTE A SAN PAOLO DEL BRASILE

 

Questa era sicuramente un'opera più urgente della ristrutturazione del Maracanà. Dove, per altro, durante le partite del campionato Carioca può andare solo chi ha da spendere almeno 80 reais, più del 10% del salario minimo mensile. Per quanto riguarda la corruzione, basta immaginarsi una situazione un po' peggio della nostra, sia nelle opere pubbliche, sia nel finanziamento dei partiti, peraltro tutti i giorni su giornali, in tv e sul web che non fanno alcuno sconto. Infine c'è la criminalità, tenuta ora sotto il sedativo del mondiali, ma sempre pronta a esplodere.

 

Ecco perché il sottosegretario del presidente Dilma, il ministro Gilberto Carvalho, per dare una scossa al suo partito ha dichiarato che gli insulti a Dilma nello stadio Itaquerao non appartenevano solo a «una elite bianca», che tipicamente non ama l'ideologica ex comunista Dilma. Per la prima volta in 12 anni il Pt vede il rischio di essere abbandonato dalla popolazione più povera, cioè dalla sua base elettorale delusa.

PROTESTE A RIO DE JANEIRO PROTESTE A RIO DE JANEIRO

 

Così capita sempre più spesso sentire parlare camerieri scettici sulla ripresa economica e ragazzini impegnati in conversazioni sulla corruzione della politica. Non era mai stato così fino all'anno scorso. Per questo la campagna elettorale di Dilma è apparsa, in partenza, meno ideologica della precedente, alla ricerca di consensi anche nella classe media imprenditoriale. Basterà? Dipenderà soprattutto da Felipao.

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…