LA PRESIDENZA BIDEN, DOPO APPENA 7 MESI, STA SVANENDO COME UN PROFUMO SCADENTE: SE VUOLE SOPRAVVIVERE, DEVE SOLO PENSARE A COME VENDICARE I 13 MILITARI USA UCCISI - TRANNE PAOLO MIELI, TUTTI SOTTOLINEANO IL VIZIO AMERICANO DI NON FIDARSI DEI LEADER EUROPEI - A QUESTO PUNTO, BIDEN NON PUÒ NEMMENO PENSARE DI NON PARTECIPARE AL G20 STRAORDINARIO SULL’AFGHANISTAN. ORA DRAGHI ATTENDE IL VIA LIBERA CINESE DI XI JINPING - E’ INCREDIBILE COME NESSUN GIORNALONE, TRA UN PEZZO E UNA FOTO DEDICATO AL CONSOLE TOMMASO CLAUDI, IN CUI SALVA UN BIMBO AFGHANO, ABBIA CENSURATO LA DECISIONE DELLA FARNESINA DI FAR RITORNARE CON IL PRIMO VOLO MILITARE (SIC), L’AMBASCIATORE ITALIANO A KABUL, VITTORIO SANDALLI. DI SOLITO, L’ULTIMO A PARTIRE E' IL DIPLOMATICO…
DAGONEWS
joe biden piange dopo l attentato all aeroporto di kabul
La presidenza Biden, dopo appena sette mesi, sta svanendo come un profumo scadente. Pensate: l’unico commentatore politico al mondo che ha scritto lodando Banana Joe si chiama Paolo Mieli.
Sul Corriere di ieri, mantenendo saldo il suo principio “il ridicolo è il mio mestiere’’, e in barba agli editorialisti dei principali quotidiani liberal degli Stati Uniti, dal New York Times al Wall Street Journal, per non parlare di Henry Kissenger, ha scritto:
attentato all aeroporto di kabul 9
‘’C'è qualcosa di improprio negli sberleffi, nei rilievi a tratti inutilmente offensivi dai quali in questi giorni è sommerso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Da Ferragosto, quando i talebani sono entrati a Kabul, praticamente non è passato un attimo senza che da qualche parte del pianeta un politico (o, più spesso, un improvvisato commentatore di vicende asiatiche) non si sia sentito in diritto di spiegare al capo di Stato americano quali errori aveva commesso.
mario draghi joe biden al g7 1
E di indicargli cosa dovrà fare di qui al termine del suo mandato”.
Un editoriale così meriterebbe che Paolino prenda subito il posto di Segretario di Stato, al posto di Blinken alla Casa Bianca.
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Intanto, tutti i maggiori esperti di geopolitica hanno sottolineato il solito vizio americano di non avvertire del disastroso ritiro afghano gli alleati europei.
Secondo i vari e avariati inquilini della Casa Bianca non è bene fidarsi dei leader occidentali, sono tipini che lo dicono subito ai russi, ai cinesi, a Gigi Marzullo, non si tengono il cecio in bocca, lo spifferano pure a quelli che passano per strada.
paolo mieli. -corriere-della-sera-
Al massimo, gli americani fanno partecipi delle loro decisioni i britannici, cosa che non è successa con l’Afghanistan (e Boris Johnson ha assunto una posizione durissima verso Biden).
Meglio è andata, grazie ai loro formidabili servizi di intelligence, ai francesi che infatti hanno iniziato prima l’evacuazione. Secondo punto dolens: il loro senso di superiorità a stelle e strisce arriva immancabilmente all’arroganza del marchese del Grillo: io so’ io e voi non siete un cazzo.
Quello che resta di Biden per ora sta organizzando con la Cia e il Dipartimento di Stato l’evacuazione dei 1500 americani ancora sul suolo afghano; ma è impossibile farlo entro il 31 agosto perché mille non si sa dove sono finiti a farsi le canne.
Dopodiché, se vuole far sopravvivere la sua presidenza, decollata appena sette mesi fa, deve pensare a come vendicare i 13 militari Usa uccisi nell’attentato di ieri all’aeroporto di Kabul. Passato qualche tempo, non ha altra scelta che colpire la centrale dell’Isis afghana, localizzata nella parte est del paese, per mezzo di droni.
festa di compleanno per i 60 anni di barack obama 6
Oggi la Casa Bianca prova a scaricare le colpe su Donald Trump, autore dell’accordo di Doha con i talebani per il ritiro del 31 agosto.
Certo, che un Biden poco meno che rincojonito poteva subito mettere le manine avanti: Io non seguo Trump, non riconosco il suo accordo, riprendo io i negoziati con i talebani e stilo un’altra intesa.
Altro guaio per Sleepy Joe è arrivato poi dalla latitanza politica del suo tutor Barack Obama che, dopo il mega disastro della sua festa di compleanno dove vestito da Mandela si è messo a ballare con Beyoncé e vippume vario, non può ancora spendere una parola a favore del povero Biden – rumors dicono che parlerà lunedì o martedì prossimo.
A questo punto, il presidente americano non può nemmeno pensare di non partecipare al G20 straordinario sull’Afghanistan che ha come presidente di turno Mario Draghi.
Che oggi ha incassato la massima disponibilità del ministro degli Esteri russo Lavrov, in contatto da mesi con i leader talebani. Ora Draghi attende solo il via libera del presidente cinese Xi Jinping.
IL CONSOLE ITALIANO TOMMASO CLAUDI SALVA UN BAMBINO A KABUL
POST SCRIPTUM
E’ davvero incredibile come nessun giornalone, tra un pezzo e una foto dedicato al Secondo Segretario della segreteria consolare, Tommaso Claudi, in cui salva un bimbo afghano, abbia censurato la decisione della Farnesina di far ritornare alle prime scaramucce, con il primo volo militare (sic), l’ambasciatore italiano a Kabul, Vittorio Sandalli. Di solito, l’ambasciatore è l’ultimo a partire ma la paura è stata tanta, poverini…
abdul ghani baradar 1COMBATTENTI TALEBANI SU UN VEICOLO MILITARE A KABUL
festa di compleanno per i 60 anni di barack obama 4david petraeus barack obama biden trumpfesta di compleanno per i 60 anni di barack obama 5IL CONSOLE ITALIANO TOMMASO CLAUDI SALVA UN BAMBINO A KABUL 1sergei lavrov mario draghi 2festa di compleanno per i 60 anni di barack obama 7sergei lavrov mario draghi 4sergei lavrov mario draghi 3
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persone in attesa di fuggire all aeroporto di kabul 2IL PORTAVOCE DEI TALEBANI ZABIJULLAH MUJAHID IN CONFERENZA STAMPATALEBANI
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