morsi mubarak al sisi

PRIMAVERE ARABE, TIE’! A 89 ANNI HOSNI MUBARAK TORNA LIBERO: L’EX PRESIDENTE EGIZIANO, DEPOSTO DALLA “RIVOLUZIONE DEL POPOLO” NEL FEBBRAIO 2011, E’ STATO ASSOLTO DALL’ACCUSA DI AVER FATTO SPARARE A PIAZZA TAHRIR - RESTA IN CELLA, INVECE, MOHAMMED MORSI ELETTO NEL 2012 E DEPOSTO DA AL SISI UN ANNO DOPO

berlusconi mubarakberlusconi mubarak

Francesca Paci per “la Stampa”

 

C'è chi lo considera il male assoluto e chi non ha mai smesso di rimpiangerlo, chi vede nella sua resilienza di 89enne la nemesi di una giovane rivoluzione dissipatasi in pochi mesi e chi ne vagheggia la vendetta evocando il nome del figlio Alaa per la successione al regno di al Sisi. Ora che il procuratore generale egiziano Nabil Sadeq ha ordinato il rilascio dell'ex presidente Hosni Mubarak il cerchio sembra chiudersi sulla Storia della più iconica delle primavere arabe.

FOLLA A PIAZZA TAHRIR PROTESTE CONTRO MORSI FOLLA A PIAZZA TAHRIR PROTESTE CONTRO MORSI

 

Mentre da piazza Tahrir scompaiono anche gli ultimi murales del 2011 e il traffico torna a regnare sulla rotonda occupata allora dalle tende degli attivisti, il legale del Faraone, Farid el Dib, annuncia che il suo assistito potrebbe uscire nel giro di un paio di giorni dall' ospedale militare di Maadi in cui era recluso.

FOLLA A PIAZZA TAHRIR PROTESTE CONTRO MORSI FOLLA A PIAZZA TAHRIR PROTESTE CONTRO MORSI

 

Il 2 marzo scorso Mubarak, deposto l'11 febbraio del 2011 dopo due settimane di proteste, è stato prosciolto dall' accusa di aver fatto sparare sui manifestanti con la quale 5 anni fa gli era stato attribuito l’ergastolo.

 

Restano in piedi i processi per corruzione e malversazioni (nel 2015 è stato condannato con i due figli a tre anni di prigione e una multa di 125 milioni di sterline), ma i giudici hanno accolto la richiesta di rilascio dell' avvocato in virtù della pena già scontata. Il fu raiss non può uscire dal Paese ma, appena la salute glielo permetterà, potrà tornare nella vecchia residenza di Heliopolis dove lo attende la moglie Suzanne.

GENERALE ABDEL AL SISSI E MOHAMED MORSI GENERALE ABDEL AL SISSI E MOHAMED MORSI

 

«Siamo retrocessi alla casella di partenza, la restaurazione è compiuta» commenta l'ex ragazzo di Tahrir Mohammed, per niente sorpreso dalla notizia. Passo dopo passo, a cominciare dalla cacciata dell' ex presidente Mohammed Morsi nel 2013 da parte dei generali in quel momento sostenuti dalla piazza anti-islamista, il potere è tornato nelle mani dell' esercito, il popolo del trentennale Faraone Mubarak del quale al Sisi era stato capo dell' intelligence militare.

 

PROTESTE IN EGITTO MANIFESTI CONTRO MOHAMMED MORSI PROTESTE IN EGITTO MANIFESTI CONTRO MOHAMMED MORSI

Morsi invece resta in carcere, così come la leadership dei Fratelli Musulmani e centinaia di loro sostenitori, di cui molti gravati dalla condanna a morte per terrorismo. Ma restano in carcere anche centinaia di attivisti liberal, finiti in nome della sicurezza nella morsa di una repressione che Amnesty International ha definito «senza precedenti».

 

Che Mubarak con il suo stato d' emergenza lungo 30 anni fosse stato archiviato in un passato meno indigesto del presente e dunque riproponibile lo suggeriva già il fatto che i cartelli contro di lui fossero scomparsi dal marciapiede di fronte all' ospedale di Maadi da molto prima che non si potesse più manifestare per la strada. Il problema però è proprio il presente di un paese abbandonato dagli imprenditori, dai turisti, dai sognatori.

 

L'Egitto attraversa una fase di profonda depressione, in cui le promesse legate agli investimenti stranieri prossimi venturi (a partire dal nuovo giacimento di gas Zohr) non bastano a tamponare la crisi che ha messo ko la classe media con i prezzi del pane, l'elettricità e la benzina schizzati alle stelle dopo la svalutazione della sterlina.

AL SISIAL SISI

 

Assai più dell' endorsment di Putin c'è il prestito triennale di 12 miliardi di dollari concesso dal Fondo Monetario Internazionale a far respirare il Paese messo in ulteriore difficoltà dal raffreddamento dei rapporti con l' Arabia Saudita. Ma l' umore è nero. Al punto che nella pancia del paese ma anche nella borghesia esangue si percepisce una nostalgia per le figure di riferimento, il vecchio re, Nasser, il Faraone.

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…