italia europa

LA VERA SANZIONE ARRIVERÀ DAI MERCATI – L'ECONOMISTA MASSIMO D'ANTONI: "LA COMMISSIONE EUROPEA STA USANDO I MERCATI PER CASTIGARE L’ITALIA" – "LA PROCEDURA VERRÀ ATTIVATA MA IL VERO ELEMENTO DI PRESSIONE SARÀ ESERCITATO DALLA DIFFICOLTÀ A COLLOCARE I TITOLI DI STATO" – "IL MOTIVO DELLA BOCCIATURA NON È UN DEBITO FUORI CONTROLLO, MA…"

1 – “LASCIATE CHE I MERCATI CASTIGHINO I POPULISTI ITALIANI” – IL CAPO-ECONOMISTA DI COMMERZBANK HA UN PIANO PER FAR FUORI SALVINI E DI MAIO: BRUXELLES DEVE SOLO “SFRUTTARE LE PRESSIONI CHE I MERCATI STANNO ESERCITANDO SULL’ITALIA” (DA DAGOSPIA, 15 NOVEMBRE 2018)

 

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ldquo-lasciate-che-mercati-castighino-populisti-italiani-rdquo-ndash-188017.htm

           

 

http://m.dagospia.com/il-piano-del-capo-economista-di-commerzbank-per-far-fuori-salvini-di-maio-lasciate-che-i-mercati-188017

 

 

2 – L’UE USA I MERCATI PER PUNIRE L’ITALIA

Lorenzo Torrisi per www.ilsussidiario.net

 

ITALIA MANOVRA EUROPA

Giuseppe Conte si prepara a incontrare domani Jean-Claude Juncker e alla Camera ha fatto sapere che “nella risposta all’Ue ribadiremo e puntualizzeremo gli effetti della manovra sulla crescita: ci sarà un’accelerazione degli investimenti e una rimodulazione in Parlamento di alcuni interventi se possono accrescere gli effetti positivi sulla crescita senza alterare ratio e contenuti”.

 

Da parte del Governo sembra esserci quindi la volontà di un dialogo con la Commissione europea e l’apertura a possibili modifiche della Legge di bilancio bocciata da Bruxelles. Anche se sia Matteo Salvini che Luigi Di Maio ci tengono a precisare che non ci saranno stravolgimenti. Non è semplice capire il momento e i possibili sviluppi che ci potranno essere. Abbiamo fatto quindi il punto con Massimo D’Antoni, professore di Scienza delle finanze all’Università di Siena.

conte juncker

 

Professore, cerchiamo anzitutto di capire cosa può comportare l’apertura della procedura di infrazione che ormai sembra scontata.

La procedura di infrazione non è di per sé un evento eccezionale. Per esempio, noi ne siamo usciti nel 2013, la Francia ne è uscita l’anno scorso e la Spagna quest’anno. Si tratta di un diverso regime di controlli da parte dell’Europa che comporta richieste più pressanti di aggiustamento dei conti. La storia recente dimostra comunque che si può essere in regime di infrazione per diversi anni senza subire conseguenze pesanti.

 

Cosa accadrebbe se non venissero seguite le indicazioni europee?

MASSIMO D'ANTONI

In tal caso c’è la possibilità di comminare sanzioni, ma non mi risulta che in passato si sia mai arrivati a questo punto. Ho l’impressione che la stessa Commissione più che sui meccanismi politico-sanzionatori conti sull’effetto indiretto che la situazione di conflitto che si è venuta a creare provoca via mercati finanziari.

 

Il vero elemento di pressione sull’Italia verrebbe cioè esercitato dalla difficoltà a collocare i titoli di Stato presso gli investitori. Bruxelles sa benissimo che la pressione dei mercati finanziari potrebbe indurre un Paese molto indebitato come il nostro a cedere.

 

Dunque, a dispetto di quel che ha detto Moscovici, a far salire lo spread non sono le dichiarazioni dei rappresentanti del Governo italiano…

Prima delle dichiarazioni, è quanto scritto nella manovra che appare come una sfida aperta alle regole europee e quindi suscita il timore di un acuirsi del conflitto che può portare a rotture più drammatiche. Ma anche le dichiarazioni di certi esponenti “europei” contribuiscono a riscaldare il clima.

 

TRIA E MOSCOVICI

Mi hanno colpito l’altro giorno le parole di Daniele Nouy, numero uno della sorveglianza bancaria unica della Bce, che ha detto “incrociamo le dita per le banche italiane”, un’espressione che, considerato il ruolo di chi le ha pronunciate, non suona certo di rassicurazione. Ho l’impressione che tutti stiano facendo la loro parte nell’agitare i mercati, non solo il Governo italiano, che di certo ci mette del suo.

 

Il Governo italiano a questo punto cosa può fare?

Mi pare che all’Italia non siano state date vie d’uscita diverse dal ritiro della manovra e dal rispetto delle regole. C’è una visione proprio diversa su quello che è necessario fare: il Governo ritiene che occorra rilanciare la crescita attraverso la domanda.

 

daniele nouy

Nei rapporti della Commissione leggiamo che dall’anno prossimo l’economia italiana avrà raggiunto il suo potenziale, e quindi non è più possibile per il nostro Paese invocare come in passato il persistere di una situazione di crisi. Al contrario, come in tutte le fasi positive del ciclo, bisogna concentrare gli sforzi per consolidare la posizione finanziaria del Paese, al fine di ridurre gli elementi di rischio in vista di un possibile futuro rallentamento dell’economia.

 

I segnali di una possibile crisi globale in arrivo però non mancano…

In effetti mi sembra tutto molto paradossale, perché da un lato si dice che le previsioni del Governo sono troppo ottimistiche perché l’economia sta rallentando rispetto alle previsioni di questa primavera. Dall’altro, il fatto che ci sia questo rallentamento non viene considerato un elemento sufficiente a giustificare una politica espansiva, come sarebbe ragionevole.

 

EUROPE THE FINAL COUNTDOWN

Si sottolinea il rischio che la situazione possa presto peggiorare, ma da questo si fa discendere la necessità di politiche di riduzione del debito invece di consentire stimoli che possano contrastare tale rallentamento. Peraltro, rispetto al debito sento spesso sui media affermazioni eccessivamente allarmistiche.

 

A cosa si riferisce?

La Commissione rimprovera all’Italia di non ridurre il debito in maniera adeguata, in linea con le regole del patto di stabilità, ma nello stesso tempo si ammette che con la manovra il debito in rapporto al Pil non aumenterebbe, nemmeno alla luce delle sue stime che sono meno generose di quelle utilizzate dal Governo e dall’Istat.

 

giovanni tria ministro dell economia

Insomma, il motivo della bocciatura non è un debito fuori controllo, ma la scelta del Governo di stabilizzarne la dimensione in rapporto al Pil invece di ridurlo in modo deciso come sarebbe richiesto dalla cosiddetta regola del debito. Si tenga conto a questo riguardo che tale regola non è stata rispettata nemmeno negli anni passati.

 

Eppure non c’è stata alcuna contestazione da parte di Bruxelles…

Perché sono state fatte valere una serie di condizioni che attenuavano gli obblighi, per esempio il fatto che fossero state realizzate alcune riforme (come il Jobs Act) o il fatto che l’economia fosse ancora lontana dal potenziale. Ora si dice che queste condizioni non esistono più e quindi si chiede il rispetto della regola. La Commissione insiste poi molto sul non rispetto di impegni che erano stati presi dal nostro Paese nella prima parte dell’anno.

 

SALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO

Torniamo alle mosse che potrebbe fare il Governo italiano.

L’approccio molto duro della Commissione mi fa pensare che, tolto il caso di una resa politica del Governo, non ci siano molte vie d’uscita. Solo che mi sembra difficile che l’esecutivo possa fare una marcia indietro senza pagare un prezzo politico molto alto.

 

Io credo che la procedura verrà attivata e a essa seguirà nei prossimi mesi la richiesta di una correzione di rotta; la partita continuerà insomma nel corso del 2019, subito prima o subito dopo le elezioni europee.

 

Nel frattempo ci sarà da affrontare lo spread.

il ministro giovanni tria (2)

Come dicevo, non siamo in una situazione di allarme per cui il debito è fuori controllo, la Commissione stessa dice che non esistono rischi di breve periodo di solvibilità per l’Italia.

 

Se si leggono i report della Commissione non si trova una giustificazione dell’allarme che lo spread sembra segnalare. Certo un differenziale intorno ai 300 punti base è un elemento serio di preoccupazione del quale il Governo non può non tenere conto, ma non siamo ancora a livelli di insostenibilità.

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO QUASI DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)