BARI E PATTA (APERTA) - LA PROCURA DI BARI ORDINA NUOVE INDAGINI SUI RAPPORTI ECONOMICI TRA IL BANANA E TARANTINI

F.Sar. per "Il Corriere della Sera"

La Procura di Bari prende tempo e ordina nuove indagini sul rapporto tra Silvio Berlusconi e Gianpaolo Tarantini. Il Cavaliere è indagato per induzione del testimone a mentire, sospettato di aver pagato - con la complicità di Valter Lavitola - il silenzio dell'imprenditore pugliese sulle feste organizzate nelle sue residenze.

E il procuratore aggiunto Pasquale Drago deve decidere se sollecitare il rinvio a giudizio. Ma alla scadenza dei termini ha deciso di delegare i carabinieri ad effettuare alcuni interrogatori e soprattutto a verificare tutti i contatti tra Berlusconi e Lavitola con un'attenzione particolare a tre telefonate avvenute il 17 luglio 2011.

Lavitola e i legali dell'ex premier sostengono che quei contatti servivano ad accordarsi sulle modalità di consegna di 500 mila euro a Tarantini e non erano affatto la contropartita del ricatto. La Procura sospetta invece che Lavitola, facendo il doppio gioco, fomentasse Tarantini sulla necessità di chiedere soldi a Berlusconi e contemporaneamente cercasse di convincere Berlusconi a pagare. Tesi provata, questo sostiene l'accusa, dal fatto che alla fine fu proprio lui a tenersi i soldi.

Era stato lo stesso Lavitola il primo a parlare delle telefonate, sostenendo che erano la prova dei suoi buoni rapporti con Berlusconi. Le tre chiamate non erano emerse dall'analisi dei tabulati e alla fine Lavitola aveva deciso di consegnare i documenti relativi alla propria utenza argentina. Il primo contatto è delle 21.33 e dura due minuti.

Il secondo è delle 21.37 e dura un minuto. Il terzo delle 21.38 e dura 9 minuti. Durante il suo interrogatorio Berlusconi ha sostenuto di non ricordare quelle conversazioni spiegando che lui ogni giorno parla con centinaia di persone, ma di ritenere «ragionevole, probabile» di aver discusso di questo con Lavitola.

Al termine dei nuovi accertamenti arriverà la decisione della Procura e probabilmente si accavallerà con quella del giudice delle indagini preliminari che entro la fine del mese dovrà invece decidere se ordinare il processo per lo stesso Tarantini, per Sabina Began e per altri "reclutatori" accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione proprio per aver portato ragazze a pagamento nelle residenze di Villa San Martino ad Arcore, di palazzo Grazioli a Roma e di Villa Certosa a Porto Rotondo. Decine e decine di ragazze retribuite per partecipare alle serate e, talune, per fermarsi anche la notte.

Il terzo filone di indagine avviato nel capoluogo pugliese riguarda invece una casa che Berlusconi ha comprato e regalato alla Began. La segnalazione di operazione sospetta effettuata dalla Banca d'Italia ha fatto emergere l'anomalia di un versamento in quattro tranche a una società di comunicazione la "Moon & Stars" che in realtà non aveva mai svolto alcuna attività precedente e che fu messa in liquidazione dopo aver trattato l'acquisto di un appartamento al centro di Roma per una cifra dichiarata di 600 mila euro e altri 600 mila euro versati a un signore che potrebbe aver fatto da prestanome per la consegna del denaro "in nero" oppure aver preso quei soldi per motivi che i magistrati vogliono verificare.

 

lavitola tarantiniGIAMPAOLO TARANTINI GIANPIERO TARANTINIGIAMPAOLO TARANTINI E MOGLIE ANGELA DEVENUTO NICLA TARANTINI

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