PROCURATORE DEI MIEI PALLONI - LA “SUDDITANZA PSICOLOGICA” DI PALAZZI PER IL PALAZZO

Paolo Ziliani per "Il Fatto Quotidiano"

C'era una volta il conte Alberto Rognoni che nel 1946 inventò la Commissione di Controllo del calcio italiano (l'Ufficio Indagini di oggi) e che per smascherare i taroccatori di partite - specialità italica da oltre un secolo - non esitò a travestirsi da frate e persino a nascondersi nel bagagliaio di un'auto per origliare, non visto, gli accordi indicibili stipulati da dirigenti truffatori.

C'era una volta, e c'è ancora, Stefano Palazzi, il Procuratore Federale che al solo pensiero di deferire un personaggio illustre del calcio di oggi non si sente bene: e pur di evitarlo rimanda alle calende greche. Oppure insabbia. Come dice il proverbio: tolto il dente, tolto il dolore.

A 407 giorni di distanza dall'arresto di Stefano Mauri, il capitano della Lazio finito in galera, a Cremona, il 28 maggio 2012, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, Palazzi si è finalmente deciso e ha deferito Mauri per illecito sportivo (e un altro paio di imputazioni, tra cui le scommesse). Il capitano, nel frattempo, ha giocato da protagonista l'intera stagione e la sua foto mentre alza al cielo la Coppa Italia conquistata contro la Roma fa bella mostra di sé nella sede della SS Lazio.

Palazzi, forse, avrebbe fatto volentieri passare altri 407 giorni, se non fosse che il procuratore di Cremona Di Martino, dopo aver chiesto una proroga d'indagini di sei mesi, e un'altra ancora, si trova costretto per legge a chiudere l'indagine privando così Palazzi del Magnifico Alibi (quello di attendere la chiusura delle inchieste penali per ricevere gli incartamenti).

Per la cronaca: per le partite in odore di tarocco Lazio-Genoa 4-2 (11 maggio 2011) e Lecce-Lazio 2-4 (22 maggio 2011), sulle quali la Procura di Cremona ha raccolto montagne di indizi e prove documentali, ci sono altri 7 deferiti per illecito (che rischiano 3 anni e mezzo di squalifica): Milanetto (ex Genoa), Benassi, Ferrario e Rosati (ex Lecce) e i professionisti della scommessa Gervasoni e Cassano (ex Piacenza) e Zamperini (amico di Mauri, ex promessa di Lazio e Roma). Gli ultimi due già radiati, Gervasoni nelle consuete vesti di pentito. Sempre per la cronaca: Lazio, Genoa e Lecce rischiano di 2 punti di penalizzazione per responsabilità oggettiva.

Bisogna dirlo: stanno diventando un Calvario le estati per il povero Palazzi. Che però è un fuoriclasse nel suo genere: e nell'indifferenza dei più, la settimana scorsa si è reso protagonista di un vero "capolavoro", il deferimento di 19 giocatori (11 per illecito e 8 per omessa denuncia) per la partita venduta Bari-Treviso 0-1 e 20 giocatori (18 per illecito e 2 per omessa denuncia) per la partita venduta Salernitana-Bari 3-2 "dimenticandosi" del signore che sedeva sulla panchina del Bari in ciascuna delle due stagioni, e cioè Antonio Conte.

In pratica: si è creduto al fatto che l'intera squadra del Bari, titolari e riserve, abbia venduto per due volte una partita (e non ci sono dubbi che ciò sia avvenuto: ci sono le confessioni di molti giocatori e i riscontri raccolti dalla Procura pugliese), in modo talmente plateale al punto che i giocatori facevano a gara per non scendere in campo, o si facevano sostituire per la vergogna, senza che l'allenatore si sia accorto di nulla.

"Dovrebbero togliermi il patentino", ha detto Conte nell'interrogatorio reso ai magistrati di Bari. Frasi messe a verbale, ma che a Palazzi hanno suggerito una carezza di consolazione. Tè e pasticcini, quando l'ha interrogato.

Insomma: a giorni la Disciplinare presieduta da Sergio Artico - l'organo che un anno fa bocciò la proposta di patteggiamento avanzata da Palazzi sul conto di Conte inquisito per le partite taroccate del Siena - condannerà per illecito consumato (partite perse in cambio di soldi) una ventina di giocatori del Bari, e per omessa denuncia (chi non volle starci, ma non denunciò) una decina.

Una cosa mai vista a memoria d'uomo: eppure per Palazzi è normale che l'allenatore, quel Conte che alla Juve controlla tutto dei suoi giocatori, non si sia mai accorto di niente, anche se Gazzi e Donda piangevano per la vergogna davanti a tutti, anche se Colombo gli diceva: "Non gioco mai, perché dovrei giocare in questa squadra moscia?", anche se Stellini tempo dopo andò a bussare alla sua porta e gli disse: "Antonio devo parlarti: su Bari-Salernitana c'è qualcosa".

"Cristian, lo sai quello che sto passando: per favore esci, non dirmi un cazzo", fu la risposta di Conte. Che lo ha raccontato ai pm di Bari. Questa non è omessa denuncia? Per la giustizia sportiva no.

 

stefano mauri lotito esulta foto mezzelani gmt stefano palazzi01omar milanettoRomaJuventussssssssssssGMT antonio conte foto mezzelani gmt

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...