stefano bonaccini michele de pascale matteo salvini giorgia meloni

LA PROPAGANDA NON SERVE: GLI ELETTORI NON SONO IDIOTI – IL PD HA VINTO ANCHE NELLE AREE ALLUVIONATE DELL’EMILIA ROMAGNA, NONOSTANTE IL BATTAGE DI SALVINI E MELONI SULLE PRESUNTE RESPONSABILITÀ DELL’AMMINISTRAZIONE REGIONALE. SOLO NELLA FRAZIONE DI TRAVERSARA HA VINTO ELENA UGOLINI. A BIBBIANO, OGGETTO DELLO SCANDALO SUGLI AFFIDI CINQUE ANNI FA CAVALCATO DAL CENTRODESTRA, LA LISTA DEM HA RAGGIUNTO IL 53,8% - L’EX GOVERNATORE, BONACCINI: “HANNO TENTATO DI STRUMENTALIZZARE LE ALLUVIONI. GUARDANDO IL RISULTATO GLI È ANDATA PROPRIO MALE…”

1. E A BIBBIANO IL PD ARRIVA AL 53 PER CENTO

Dal “Corriere della Sera”

 

michele de pascale elly schlein

A Bibbiano (Reggio Emilia) la lista del Pd per Michele de Pascale ha raggiunto il 53,8%, mentre la coalizione di centrosinistra che lo sostiene ha chiuso al 65,7% contro il 31,1% del centrodestra in appoggio di Elena Ugolini. Il paese del Reggiano questa volta è stato meno sotto i riflettori, ma era stato il centro della precedente campagna elettorale, per le Regionali del 2020, dopo l’inchiesta «Angeli e Demoni» su presunti affidi illeciti. Il Pd era stato definito «il partito di Bibbiano». Anche l’allora sindaco dem, Andrea Carletti, era finito ai domiciliari, e poi assolto.

 

2. NELLE AREE ALLAGATE HA VOTATO PIÙ GENTE E ANCHE LÌ HA VINTO IL NUOVO GOVERNATORE

Estratto dell'articolo di Luciana Cavina per il “Corriere della Sera”

 

alluvione in emilia romagna 3

bologna Il «fattore alluvione» irrompe solo nelle urne di Traversara, frazione di Bagnacavallo nel Ravennate, devastata dalle acque del Lamone, evacuata tre volte tra settembre e ottobre e molto lontana dalla ricostruzione.

 

Qui — poco più di 450 abitanti — l’ha spuntata la candidata del centrodestra Elena Ugolini con il 57,4% dei voti e il 16,6% dei consensi alla lista civica che porta il suo nome. Michele de Pascale si è invece fermato al 39,5% anche se il Pd resta il primo partito con un 32,7% di preferenze, cui segue Fratelli d’Italia (25,8%).

 

elly schlein michele de pascale elezioni emilia romagna foto lapresse

Anche l’affluenza al 62,1% è un record. Per il resto, soprattutto nella profonda Romagna, dove ancora il voto resta un rito da consumare con il vestito buono, gli eventi estremi del maggio 2023, dell’autunno 2024 e i risarcimenti rimasti al palo non hanno scalfito la tradizione del voto a sinistra.

 

L’affluenza è calata, certo, come un po’ dappertutto, ma nelle Province di Bologna e Ravenna in misura minore rispetto al dato regionale complessivo.

 

il videomessaggio di giorgia meloni per elena ugolini 2

A Bologna ha votato il 51,7% (contro però il 70,9% della tornata precedente) e a Ravenna — per quanto il traino sia stato il sindaco del capoluogo de Pascale — il 49,7% contro il 69,7%). «La minore affluenza non è stata dove abbiamo avuto le alluvioni — ha dichiarato Irene Priolo, candidata nella lista del Pd e presidente ad interim della Regione — quindi anche il risultato, che è trainato dai territori, è positivo. Credo che stia vincendo chi ha dimostrato di amare di più la propria terra».

 

giorgia meloni a bibbiano 2

Piccole conquiste personali, Ugolini però le ha raccolte a Monterenzio, e pure Pianoro (Bologna) dove a ottobre è morto il giovane Farinelli trascinato dalla piena del torrente Zena: per quanto la vittoria sia andata all’avversario con una media del 60%, la sua lista civica ha incassato rispettivamente il 12% e il 10%.

 

De Pascale si attesta sul 60% anche a Faenza, e Forlì (59%), le due città tra le più colpite dagli eventi di maggio 2023 (Faenza anche il 18 ottobre di quest’anno) e a Conselice, nel Ravennate, uno dei Comuni simbolo degli allagamenti del 2023, rimasto sotto l’acqua stagnante per settimane. [...]

 

MICHELE DE PASCALE

3. BONACCINI: “HANNO SFRUTTATO L’ALLUVIONE E ADESSO NE PAGANO IL CONTO”

Estratto dell’articolo di Alessandro Di Matteo per “La Stampa”

 

Stefano Bonaccini sta festeggiando, quando risponde al telefono per un intervista. Il presidente Pd è fiero di avere contribuito a scegliere Michele De Pascale come candidato: «Avere candidato un ragazzo di 39 anni mi dà un grande orgoglio, vuol dire che abbiamo seminato bene. E sono sicuro che farà meglio di me. E ringrazio Elly per parole generose nei miei confronti», dice. Poi, guardando all’Umbria, fa «grandi complimenti» a Stefania Proietti.

[…]

 

La vittoria in Emilia la vive come una rivincita dopo le accuse di Meloni sull’alluvione?

«Mi spiace dirlo, ma hanno tentato di strumentalizzare le alluvioni. Guardando il risultato gli è andata proprio male. Le persone se ne accorgono! E devo dire che De Pascale ha fatto bene quando, già settimane fa, ha proposto che il ruolo di commissario venga affidato al nuovo presidente.

 

alluvione in emilia romagna. 3

Un anno fa non hanno voluto darlo a me pensando che questo li avrebbe facilitati alle regionali. Gli è andata male, mi auguro che adesso il governo rifletta e dia l’incarico a De Pascale. Qui chi ha subito i danni non ha visto nulla. Il problema non è il generale Figliuolo, che è persona capace, ma il sistema, che non sta funzionando». […]

giorgia meloni a bibbiano

alluvione in emilia romagna. 2alluvione in emilia romagna 1alluvione in emilia romagna foto lapresse 5alluvione in emilia romagna. 5alluvione in emilia romagna. 4alluvione in emilia romagna. 6alluvione in emilia romagna. 7alluvione in emilia romagna. 8alluvione in emilia romagna foto lapresse 1alluvione in emilia romagna foto lapresse 2alluvione in emilia romagna foto lapresse 4alluvione in emilia romagna foto lapresse 3MICHELE DE PASCALE

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…