cdp reti state grid: bassanini firma renzi gioisce

A PROPOSITO DI INFRASTRUTTURE STRATEGICHE – SI DISCUTE OGNI GIORNI DI 5G, HUAWEI E ZTE MA DAL 2014 IN CDP RETI È PRESENTE LA PIÙ GRANDE AZIENDA ELETTRICA DEL MONDO, LA CINESE STATE GRID EUROPE LIMITED, CHE CONTROLLA IL 35% DEL CAPITALE - LA VENDITA AI CINESI AVVENNE CON LA BENEDIZIONE DEL GOVERNO DI MATTEO RENZI E L’ALLORA PRESIDENTE DI CDP, FRANCO BASSANINI (OGGI A CAPO DI OPEN FIBER GRIDA ALLA RETE UNICA DI STATO) - L’ASPETTO PIÙ PREOCCUPANTE È CHE IL COLOSSO DI PECHINO È LEADER MONDIALE NELLE SMART GRID, LE RETI ELETTRICHE INTELLIGENTI CHE SARANNO CENTRALI IN VISTA DELLO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA WIRELESS 5G E DELLE AUTO ELETTRICHE…

Fiorina Capozzi per Formiche.net – articolo del 2 aprile 2019

state grid of china

 

Non è la prima volta che l'Italia fa cassa con i gioielli pubblici che offrono servizi essenziali ai cittadini e operano in un mercato di monopolio o al massimo di oligopolio. Ma il punto è che quando si tratta di infrastrutture strategiche, la questione diventa più delicata...

 

In attesa che il memorandum Italia-Cina porti i suoi frutti, il governo di Pechino può già dirsi soddisfatto dell’investimento in Cdp Reti. Dal 2014 ad oggi, la controllata di Cassa Depositi e Prestiti, cui fanno capo Snam, Terna e Italgas, ha staccato cedole per oltre un miliardo e settecento milioni.

 

State Grid Corporation of China

Di questa cifra circa un miliardo è finito nelle casse del Tesoro. Oltre 600 milioni hanno invece preso la via dell’Estremo Oriente finendo nelle tasche della società pubblica cinese State Grid Europe Limited, che nel 2014 comprò il 35% di Cdp Reti per circa due miliardi.

 

CDP-Reti State grid: Bassanini firma Renzi gioisce

 

Con quella operazione, avvenuta con la benedizione del governo di Matteo Renzi, i cinesi sono riusciti a mettere le mani su un asset che ha già fruttato il 30% sul capitale investito, un rendimento estremamente interessante soprattutto se confrontato con gli scarsi ritorni offerti oggi dai titoli di Stato.

 

 

CDP-Reti Bassanini firma

Un introito che di certo avrebbe fatto comodo anche alle casse di previdenza nazionali da tempo in pressing sulla politica per ottenere il via libera ad investire in infrastrutture strategiche per il Paese. Ma evidentemente, all’epoca dei fatti, la vendita ai cinesi, che si sono garantiti due posti nel cda di Cdp Reti, fu la strada più facile da percorrere per il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan e l’allora presidente di Cdp, Franco Bassanini, oggi ai vertici della società della fibra, Open Fiber, controllata dall’Enel e dalla Cassa Depositi e Prestiti.

franco bassanini firma accordo commerciale

 

Non è la prima volta del resto che l’Italia fa cassa con i gioielli pubblici che offrono servizi essenziali ai cittadini e operano in un mercato di monopolio o al massimo di oligopolio. Sin dagli anni ’90 le privatizzazioni sono state uno degli strumenti privilegiati con cui si sono procurati denaro i governi di ogni parte politica.

 

Ma il punto è che quando si tratta di infrastrutture strategiche, la questione diventa più delicata perché oltre all’aspetto economico, si pongono altri due temi caldi: da un lato la sicurezza degli apparati, dall’altro le alleanze internazionali. Argomenti particolarmente sensibili per Cdp reti.

state grid of china

 

Il motivo? State Grid Europe Limited non è un investitore qualsiasi: è una società controllata dalla State Grid Corporation of China, la più grande multiutility pubblica del mondo con quasi 300 miliardi di dollari di fatturato e circa venti miliardi investiti all’estero. Ma l’aspetto più rilevante è che il colosso di Pechino è leader mondiale nelle smart grid, le reti elettriche intelligenti destinate a diffondersi nel mondo per una migliore gestione delle preziose risorse energetiche. Infrastrutture di nuova generazione che saranno centrali in vista dello sviluppo delle smart city, della tecnologia wireless 5G e delle auto elettriche.

CDP-Reti Bassanini firma

 

CDP GAS

È proprio in vista dei nuovi scenari tecnologici che State Grid ha deciso di ampliare la sua presenza nel Vecchio continente. Complice la crisi del debito, più acuta nei Paesi del Mediterraneo, il gigante cinese ha trovato opportunità di investimento in Grecia, Portogallo e Italia. Nei primi due Paesi ha però investito in Admie e in Ren (Redes Energéticas Nacionais), due società che gestiscono le rete elettrica, mentre in Italia ha forse effettuato il suo più consistente investimento entrando via Cdp non solo nella rete elettrica gestita da Terna, ma anche in quella del gas gestita da Snam e Italgas. Tutti asset strategici per le smart city del futuro.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...