PROTO-TIPO DI UN FINANZIERE - ALLA BASE DELLA FORTUNA DI ALESSANDRO PROTO, L’UOMO D’AFFARI CHE HA OFFERTO 4 MLN € PER RILANCIARE “PUBBLICO”, C’E’ L’INCONTRO CON UN RICCO E MISTERIOSO MENTORE E UN APPRENDISTATO NEGLI USA - BYE BYE TELESE, LA SCELTA DEL NUOVO DIRETTORE AFFIDATA A UNA SOCIETÀ DI CACCIATORI DI TESTE - MARTEDÌ INCONTRO CON IL CDA DEL QUOTIDIANO…

DAGOREPORT
Quel ramo del lago di Proto. All'origine della fortuna del finanziere milanese, che ha offerto 4 milioni di euro per rilanciare "Pubblico", c'è l'incontro a Como con un ricco e misterioso mentore a cui segue un altrettanto misterioso apprendistato negli Stati Uniti.

Da qui prende inizio la Proto-storia di un altro figlio della Bocconi che passa dalla vendita di enciclopedie per pagarsi agli studi all'intermediazione immobiliare e, da qui, alla finanza fino a creare una società che ha più sedi (Lugano, Londra, Milano, Parigi, Barcellona), 60 dipendenti e raccoglie capitali di investitori indiani, arabi e americani.

L'attività spazia dalla consulenza al salvataggio di piccole e medie imprese in difficoltà, principalmente nel settore della sanità e della ceramica. Il suo patrimonio personale si aggira intorno ai 250 milioni di euro (oltre alla gestione del fondo Caronte che tra capitale e linee di credito dispone di oltre un miliardo di euro di investimento).

"Ambizione e follia" sono le parole d'ordine di questo rampante self made man lombardo che ha tentato la scalata ai colossi del mondo economico-finanziario (Fiat, Unicredit, Mps) e detiene quote di minoranza in Rcs.

(S)manie da Berlusconi in sedicesimo e vanterie da parvenu: dall'"atticismo militante", che lo porta a scegliere stanze di hotel ed uffici solo ai piani alti come forma di riscatto rispetto agli anni trascorsi in scuole-container di periferia, ai rapporti d'affari con Murdoch, Bill Gates, Rupert Everett, Meg Ryan, Nicolas Cage e Tim Burton.

Lo descrivono poco avvezzo alle luci e ai lustrini della mondanità, il Ricucci di Lugano che ama avvolgere in una nuvola di riservatezza i suoi investitori. Un gioco del mistero che se, da una parte, contribuisce a suscitare curiosità intorno al suo personaggio, dall'altra, lo ha portato sotto la lente di indagini per truffa, aggiotaggio e ricicaggio.

Cinquanta sfumature di Proto che va in giro con la stessa macchina (la super-sportiva Audi R8) del protagonista del romanzo di E.L.James, Mister Grey e calcola tutto, anche la riunione perfetta che deve durare non più di 45 minuti: il tempo che serve per "annusarsi-spiegare-definire l'obiettivo-e-concludere".

L'immobiliarista che si vantava di poter vendere anche il Duomo di Milano oggi è un uomo d'affari che, mentre mette sul piatto 4 milioni per acquisire Pubblico, investe nel "Louvre di Abu Dhabi", partecipa ad aste di quadri e di vini e dopo essere riuscito a piazzare il maniero della Rowling, spiffera di aver ricevuto il mandato a vendere il castello di Eilean Donan, tra le immagini simbolo della Scozia, valutato intorno agli 80 milioni di euro.

E adesso, dopo l'offerta respinta per "La 7", il finanziere milanese riprova ad entrare nel mondo dell'editoria dalla testata di servizio. La sua idea è quella di trasformare il giornale degli ultimi e dei primi di Telese in una specie di "Fatto di destra". Inchieste ed economia, questa la formula scelta per scodellare un Proto-giornalismo di "formazione ed informazione".

Telese nicchia e, in caso di acquisto di Proto, di certo, non sarà alla testa della nuova avventura. Per non farsi trovare impreparato, il finanziere ha già affidato a una società di cacciatori di teste la scelta di un nuovo direttore. Massimo riserbo sui nomi anche se al Ricucci lombardo non dispiacerebbe un nome di primo piano.

In ogni caso, il dado è tratto. Se non riuscirà ad andare in porto l'acquisizione di Pubblico, Proto si è convinto ad aprire lo stesso un nuovo giornale. Perché? Si può credere alla favola del filantropo che, memore della sua giovinezza di rinunce, vuole distribuire gratis ai ragazzi dell'ultimo anno di liceo oppure fare i conti con il principio di realtà dei poteri storti. Il giornale resta l'unico biglietto da visita per essere ammesso nei salotti buoni anche per quel Proto-tipo che ha fatto del mistero il core-business della sua attività.

 

Alessandro ProtoAlessandro ProtoAlessandro ProtoLUCA TELESE n cc12 franco bechisRUPERT MURDOCH

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…