giorgia meloni mes ermes hermes meccanismo europeo di stabilita

QUANTO PUÒ DURARE ANCORA LA PARTITA DI POKER CON BLUFF DI MELONI CON L’EUROPA? - DAL 1 GENNAIO DEL 2024, SE ROMA NON RATIFICA IL MES, TUTTI GLI ALTRI 26 STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA SAREBBERO SENZA OMBRELLO DI SALVATAGGIO IN CASO DI DEFAULT - NEGOZIANDO, COME SE FOSSE AL MERCATINO DI PORTA PORTESE, LA CONTRATTAZIONE SUL PATTO DI STABILITÀ IN CAMBIO DEL MES, LA DUCETTA RISCHIA DI RESTARE COL CERINO ACCESO - PER BRUXELLES, IL “PACCHETTO MELONI” È UNA MINACCIA CHE REGGE POCO: L’UNICO PAESE CHE RISCHIA IL DEFAULT, DALL’ALTO DI UN DEBITO PUBBLICO MOSTRUOSO (2.844 MILIARDI DI EURO) SAREBBE L’ITALIA. E SENZA MES, I MERCATI LA PUNIREBBERO CON LO SPREAD IN SALITA - PER LA DUCETTA LA RIUSCITA DELLA TRATTATIVA SAREBBE L’UNICA VIA D’USCITA PER EVITARE DI VENIR SBERTUCCIATA COME “CAMALEONTE” - O PEGGIO: “LA CAZZARA DELLA FIAMMA” - DALL’OPPOSIZIONE E INFILZATA COME UN TORDO DA MATTEO SALVINI, CHE NON ASPETTA ALTRO CHE LA RATIFICA DEL MES PER SPUTTANARLA E RIACCHIAPPARE I VOTI PERDUTI

 

 

giorgia meloni contro il mes

DAGOREPORT

Dal 1 gennaio del 2024, se il governo Meloni non ratifica il Mes, tutti gli Stati membri dell'UE sarebbero senza ombrello di salvataggio in caso di default. Portando avanti, come se fosse al mercatino di Porta Portese, la contrattazione di scorporare nel Patto di Stabilità alcuni investimenti in cambio della ratifica del Fondo Salva Stati (Mes), l’Evita Peron di Colle Oppio rischia di rimanere col cerino acceso in mano. 

 

giovanbattista fazzolari giorgia meloni al senato

Cotonandosi l’ego di arroganza mista a incoscienza, il duplex Meloni-Fazzolari ha cogitato che non era il caso di presentarsi al Consiglio Europeo del 15 dicembre con le armi spuntate, cioè col Mes approvato, meglio, molto meglio ingaggiare una tosta battaglia contro gli euro-burocrati e far vedere quante palle ha l’Italia della destra-destra.  

 

Non siamo per niente Gentiloni, da una parte. Dall’altra, per il duplex Meloni-Fazzolari la riuscita della trattativa sarebbe l’unica via d’uscita per cantar mediaticamente vittoria e contemporaneamente nascondere sotto il polverone la firma di un trattato internazionale che ieri l’ex compagna di Giambruno liquidava come “anticamera della troika” e “cappio al collo”

 

SALVINI CONTRO L EURO

Ecco perché, in barba alla calendarizzazione in Parlamento fissata per il 14 dicembre, lo stop al Mes arrivato dalla Lega per bocca del capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, non ha creato alcun dispiacere ai Fratellini d’Italia. 

 

Anzi: Giorgetti è troppo tonto per riuscire a trasformare una sconfitta in un successo, qui ci vuole l’eloquio coattello della Sora Giorgia, una capace di mutare la Coca Cola in Pepsi, il fascismo in un fascio di rose, un cognato in un ministro.

 

QUANDO GIORGIA MELONI ERA CONTRARIA AL MES - 3

Il camaleonte Meloni, ingranata la modalità democristiana, sa bene come gestire davanti alle telecamere la comunicazione di una tale dirompente “rogna”, evitando di così di venir sbertucciata come “Giorgia Zelig” - o peggio: “la cazzara della Fiamma” - non solo dall’opposizione (si fa per dire) ma soprattutto infilzata come un tordo dal suo nemico più intimo Matteo Salvini, che sulla ratifica del Mes non aspetta altro per sputtanarla e riacchiappare i voti perduti.

 

Per gli euro-poteri di Bruxelles, che non vogliono sentir parlare del “pacchetto Meloni”, quella del governo italiano è una mera minaccia da mercatino arabo, che regge poco, in quanto nell’Unione sanno che l’unico paese a correre un serio rischio di default, dall’alto di un debito pubblico mostruoso (2.844 miliardi di euro), sarebbe l’Italia. E senza la ratifica, i mercati la punirebbero con lo spread in salita e conseguente aumento del debito pubblico. 

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

La furbetta della Garbatella, scrivono oggi “La Stampa” e “Repubblica”, potrebbe siglare il trattato a gennaio, nella bolgia delle feste tra capodanno e l’Epifania, con l’opinione pubblica in prognosi riservata sul divano per overdose di panettoni e cotechini, ma avrebbe contro i ventisei paesi incazzati che hanno già firmato. A questo punto, la domanda sorge spontanea: fino a quando può andare avanti il poker con bluff di Giorgia Meloni con l’Unione Europea?

 

 

Articoli correlati

QUANDO GIORGIA MELONI ERA CONTRARIA AL MES: \'UNA TRAPPOLA PER TOPI, UNA FREGATURA, CHI DICE SI...

E STATA LA MANO DI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

fazzolari meloni

 

 

 

 

 

 

 

 

QUANDO GIORGIA MELONI ERA CONTRARIA AL MES - 2

 

 

 

QUANDO GIORGIA MELONI ERA CONTRARIA AL MES - 1

 

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...