ANCHE LETTA DIVENTA RENZIANO! COSE MAI VISTE: PUR DI INCASSARE UNA POLTRONA EUROPEA, ENRICHETTO DIMENTICA L’ADDIO RANCOROSO ALLE STANZE DI PALAZZO CHIGI E MANDA I COMPLIMENTI A RENZI PER LE ELEZIONI!

Monica Guerzoni per "Il Corriere della Sera"

«L'onda populista è montata, sì, ma noi abbiamo anche visto in due grandi Paesi come la Germania e l'Italia che il vessillo dell'europeismo è rimasto alto...». Lo ha detto ieri sera ad Aquisgrana Enrico Letta ed è forse il primo riconoscimento pubblico, forte ed esplicito, che arriva dall'ex presidente del Consiglio nei riguardi del successore a Palazzo Chigi, in un contesto internazionale.

È merito di Angela Merkel e Matteo Renzi, insomma, se l'Unione Europea, che rischiava di essere spazzata via, è riuscita a fermare il vento impetuoso del populismo. La risposta a Beppe Grillo, a Marine Le Pen e agli altri estremisti che minacciano l'Unione è, per Letta, l'Europa dei risultati concreti: «Un'Europa più semplice, più efficace, con meno dichiarazioni d'intenti e più azioni pragmatiche».

Basta timidezze, è ora di cambiare stile rispetto a un «europeismo démodé», è tempo di ingaggiare quella che Letta chiama «la vera battaglia per l'Europa dei popoli». I cittadini hanno bisogno di soluzioni per la crescita, per la disoccupazione, per i cambiamenti climatici e l'immigrazione: «L'Europa deve diventare comunità».

Con ragionamenti come questi l'ex premier, tornato deputato semplice dopo la brusca fine del suo governo, ha presentato il vincitore del Premio Carlomagno, il prestigioso riconoscimento internazionale - attribuito in passato anche a Mitterrand, Kohl, Ciampi, Clinton, Merkel, Ciampi e Riccardi - che la città tedesca di Aquisgrana consegnerà oggi a Herman Van Rompuy per il «rilevante contributo al consolidamento dell'Unione Europea».

Il presidente del Consiglio Ue ha voluto che fosse Enrico Letta a pronunciare ieri la «laudatio» in suo nome, alla gran cena di gala che ha preceduto la consegna del Premio. Con Van Rompuy il predecessore di Renzi ha costruito durante il suo breve mandato a Palazzo Chigi un rapporto intenso, di forte stima e simpatia reciproca.

«La scelta del Comitato del Premio - ha detto Letta ad Aquisgrana - ci ricorda una verità semplice e profonda. L'Europa si costruisce con le regole, le istituzioni, le strutture. Ma avanza soprattutto grazie all'azione degli uomini». 
Letta ha ricordato come Van Rompuy abbia sempre difeso la scelta dell'euro come moneta comune, che ha definito «il cuore profondo e irreversibile dell'integrazione». Ma per preservarla, occorre andare «fino in fondo».

Chiudere gli occhi quando un partner è in crisi per Letta non si può più, andare verso una maggiore integrazione vuole dire anche adottare una logica di «solidarietà vicendevole». E ancora «trovare un equilibrio tra il mercato e il sociale». 
L'ex premier italiano, il cui nome continua a girare tra i favoriti per un incarico alla Commissione europea, ha vissuto come un «grande privilegio» la richiesta di Van Rompuy di tenere il discorso ad Aquisgrana, visto che non è più capo di un governo.

L'altra notte, dopo lo stop sulle nomine apicali, i 28 «capi» dell'Unione hanno affidato al presidente del Consiglio europeo il mandato di portare alla prossima riunione i nomi da proporre. Il dossier, che sarà affrontato la prossima settimana, è dunque in mano al politico belga, è lui il dominus dei destini degli aspiranti commissari.

 

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