trump putin bombe

PUTIN CE L’HA PIU’ GROSSO – LA RUSSIA PREPARA UN MEGA SILURO ATOMICO: SCOPPIA IN MARE, INNESCA UNO TSUNAMI E SE NON MUORI PER LE RADIAZIONI, SCHIATTI PER L’ACQUA CONTAMINATA – E TRUMP RISPONDE CON BOMBETTE NUCLEARI – LA META’ DEGLI ORDIGNI ATOMICI USA IN EUROPA E’ IN ITALIA  

 

Da La Repubblica

 

TRUMP DR STRANAMORE

La nuova strategia nucleare statunitense prevede lo sviluppo di testate nucleari a potenza ridotta, anche di un solo kilotone (17 volte meno potente della bomba sganciata il 6 agosto 1945 su Hiroshima) per effettuare attacchi 'chirurgici' con numero ridotto di vittime, con l'obiettivo di danneggiare il nemico senza per forza innescare una rappresaglia termonucleare da "fine di mondo".

 

Questo il cuore del nuovo piano della Difesa Usa che di fatto rende più probabile l'uso dell'atomica, partendo dal presupposto che un ordigno meno potente delle attuali bombe all'idrogeno, in media di 50 megatoni, potrebbe essere usato con rischi ridotti di una rappresaglia totale.

 

RITORNO ALLA GUERRA FREDDA

bombe nucleari

Si torna di fatto indietro, passando ad un arsenale formato da missili o testate trasportate da bombardieri e sottomarini super potenti alle cosiddette "atomiche tattiche di teatro", come quelle disponibili in piena guerra fredda, da poter essere sparate in un proiettile d'artiglieria di dimensioni normali.

 

NUCLEAR POSTURE REVIEW

Il presidente Donald Trump sottolinea come il documento (Nuclear Posture Review), scaturito dalla verifica da lui richiesta un anno fa nei primissimi giorni alla Casa Bianca, "affonda le sue radici in una valutazione realistica nell'ambito della sicurezza globale, nella necessità di avere un deterrente verso l'uso delle armi più distruttive del mondo e dell'impegno da parte del nostro paese alla non proliferazione nucleare".

 

STOP ALLA RIDUZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

TRUMP E LA BOMBA ATOMICA

La nuova dottrina mette fine allo sforzo dell'ex presidente Barack Obama di ridurre l'arsenale nucleare. La politica presentata ora dal Pentagono prevede l'introduzione di ordigni nucleari tattici a bassa intensità e il reinserimento nell'arsenale di missili balistici nucleari lanciati da sottomarini (Slcm). L'amministrazione di George Bush padre aveva messo fine al dispiegamento degli Slcm, mentre quella di Obama ne aveva ordinato la rimozione dall'arsenale.

 

LE BOMBE IN EUROPA

aerei Usa in decollo da aviano

Gli Usa hanno gia a disposizione un arsenale che include 150 atomiche modello B-61 in depositi europei, di cui 70 in Italia nelle basi di Ghedi e Aviano, che possono essere modificate per ridurne la potenza. Ma il Pentagono punta ad ottenere ordigni a potenza ridotta lanciabili da sottomarini e navi per non essere più costretti a conservarli nelle basi fuori dagli Stati Uniti. I nuovi ordigni, sottolineano al Pentagono, non si aggiungeranno a quelli esistenti ma li sostituiranno, partendo dal presupposto che molti di quelli già disponibili saranno appunto ammodernati e depotenziati.

 

IL CAMBIO DI ROTTA 

trump e james mattis

La cosiddetta "Nuclear Posture Review" (revisione della strategia sul nucleare) delinea le ambizioni del Pentagono sotto il presidente Donald Trump ed è la prima riforma dal 2010, e rappresenta un'inversione a 180 gradi rispetto a quella delineata a Praga dall'allora presidente Barack Obama che puntava alla riduzione degli arsenali e nel lungo periodo all'eliminazione delle atomiche.

 

I NEMICI

Mentre il testo sottolinea le preoccupazioni dell'amministrazione Trump per le minacce rappresentate da Corea del Nord, Iran e Cina, il programma si concentra sul nemico N.1 da sempre degli Usa: una volta l'Unione Sovietica, ora la Russia.

COREA ATOMICA

 

"Questa strategia risponde all'aumento delle capacità (militari) russe e alla natura della loro dottrina e strategia", ha spiegato il ministro della Difesa, Jim Mattis, nell'introduzione al documento di 75 pagine. "Sviluppi (delle capacità militari) cui si aggiungono la conquista della Crimea e le minacce nucleare contro i nostri alleati, che segnano la decisione di Mosca di tornare alla competizione come una grande potenza", ha aggiunto il generale in congedo a 4 stelle dei Marine.

 

"Abbiamo consistenti indizi che la nostra attuale strategia sia percepita dai russi come potenzialmente inadeguata a fermarli", ha sostenuto Greg Weaver, vicedirettore delle capacità strategiche allo Stato Maggiore, secondo il quale "gli Usa e la Nato hanno bisogno di un più ampio range di credibili ordigni nucleari a bassa intensità per fare una cosa specifica: convincere i vertici russi che se dessero il via al ricorso limitato di ordigni atomici, in una guerra con l'Alleanza Atlantica, la nostra risposta negherà loro di raggiungere l'obiettivo che cercano (non farci rispondere con lo stesso tipo di armi, ndr) ed imporre loro costi che supereranno i benefici cui puntano" con la loro strategia.

 

MISSILI E BOMBE

MISSILE RUSSO KANYON

Il nuovo documento conferma la modernizzazione degli arsenali nucleari che continuerà a basarsi sulla triade: missili balistici intercontinentali (Icbm) lanciati da terra; missili intercontinentali (Slbm) lanciati da sottomarini e bombe sganciate da bombardieri strategici.

 

LA NUOVA SUPERBOMBA RUSSA

E proprio sull'armamento nucleare russo, secondo i vertici militari americani, dopo le indiscrezioni arriva la conferma. Il Pentagono è convinto che la Russia stia sviluppando una nuova arma atomica di immensa potenza e impossibile da intercettare: conosciuto come 'Status-6 AUV', nome in codice Kanyon, è un drone-sottomarino delle dimensioni di un mini-sommergibile in grado di trasportare un singolo ordigno della potenza "monstre" di 100 megatoni, 2 volte la "bomba Zar" (la più potente mai fatta detonare nell'atmosfera dai russi nel 1961), della cui esistenza Washington ne parla dal 2016. Il Kanyon, se fosse effettivamente operativo, sarebbe l'Arma finale.

 

TSUNAMI NUCLEARE

putin trump

E' quanto emerge da un rapporto del Pentagono. Il Kanyon è progettato per esplodere poco a largo delle coste nemiche (Usa in primis ma anche quelle occidentali) per creare uno tsunami artificiale, ossia un'onda anomala di 500 metri di altezza, un'enorme muro di acqua altamente contaminata al cobalto-60. Ciò che non sarebbe distrutto dalla potenza in sè dell'onda, sarebbe contaminato per anni dalla radioattività sprigionata dalla deflagrazione sottomarina.

 

tsunami giappone

Il Kanyon oltre ad essere di una potenza senza pari, non può essere fermato: non esistono sistemi anti-missile (come nel caso di un Icbm), o sottomarini in grado di rilevarlo perché dal punto di vista marino è 'stealth', ossia invisibile acusticamente ai rilevatori sonar e alle boe acustiche sparse sul fondo degli oceani.

 

Privo di equipaggio, può raggiungere una profondità di mille metri, dove i sottomarini d'attacco Usa (quelli che affondano altri sottomarini) non possono arrivare, può viaggiare a 56 nodi (100 chilometri orari) e può colpire un obiettivo a ben 10mila chilometri di distanza, come un missile intercontinentale Icbm, ma sotto il pelo dell'acqua, e quindi non rilevabile in alcun modo. Il Kanyon sarebbe stato progetto per essere trasportato e lanciato dagli ultimi sottomarini russi della classe Oscar, il Belgorod, ed il Khabarovsk, della classe Yasen. Ognuno dei due grandi sottomarini potrebbe portare fino a 4 Kanyon.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…