vladimir putin grano pane

PUTIN CEDE SUL GRANO. MA PASSA ALL'INCASSO – DOPO QUATTRO GIORNI LA RUSSIA È RIENTRATA NELL’INTESA CHE CONSENTE DI RIPRENDERE LE ESPORTAZIONI VIA MARE DI CEREALI DALL'UCRAINA. IN CAMBIO MOSCA PRETENDE IL VIA LIBERA ALL'EXPORT DI FERTILIZZANTI – E COMUNQUE L'ACCORDO SUL GRANO RIMANE FRAGILISSIMO: SCADRA’ IL 19 NOVEMBRE, E UN RINNOVO APPARE MOLTO COMPLICATO... 

Giuseppe Agliastro per “La Stampa”

 

putin crisi del grano in ucraina 2

L'accordo sul grano è salvo. Almeno per ora. Quattro giorni dopo essersene tirata fuori, la Russia ha fatto dietrofront ed è rientrata nell'intesa che in estate ha consentito di riprendere le esportazioni via mare di cereali dall'Ucraina martoriata dalla guerra: un accordo fondamentale, che ha permesso di superare i cinque mesi di blocco dei porti ucraini di cui è accusata la Russia e di rilanciare così i tentativi di alleviare la drammatica crisi alimentare che quest'anno ha spinto verso la fame 47 milioni di persone nel mondo.

 

putin crisi del grano in ucraina 3

«Siamo riusciti a ricevere garanzie scritte dall'Ucraina che non utilizzerà per azioni militari contro la Russia il corridoio umanitario e i porti coinvolti nell'esportazione di beni agricoli», ha dichiarato in tv il portavoce del ministero della Difesa di Mosca per spiegare l'inattesa decisione.

 

Appena sabato scorso, la Russia aveva infatti annunciato di aver sospeso la propria partecipazione all'accordo denunciando un presunto raid di droni ucraini contro le sue navi a Sebastopoli, nella Crimea che Mosca si è annessa illegalmente otto anni fa: un episodio ancora poco chiaro, per il quale Kiev respinge le accuse e parla di «un pretesto falso» usato dal Cremlino per far saltare l'accordo sul grano.

 

grano in ucraina

In realtà, dietro il ritorno di Mosca nell'intesa potrebbe esserci altro. Molti osservatori sottolineano come le navi abbiano continuato a salpare dai porti ucraini anche lunedì - giornata record con 354.000 tonnellate di cereali in uscita - e martedì nonostante Mosca avesse girato i tacchi affermando che attuare l'accordo senza la sua partecipazione si sarebbe potuto rivelare «pericoloso». Per la giornata di ieri l'Onu aveva invece annunciato che non ci sarebbero state partenze, ma poi il dietrofront del Cremlino ha fatto riprendere il traffico marittimo. «Si è scoperto che il Cremlino non ha la leva per fermare le esportazioni di grano», ha commentato secondo la Bbc la politologa Tatiana Stanovaya.

 

firma accordo sul grano istanbul 3

Questo però non significa che la decisione di Mosca di sfilarsi dall'accordo non abbia avuto conseguenze. Il prezzo del grano lunedì era aumentato del 6%, fino a 8,8 dollari al bushel (e ieri è sceso del 6,4%, a 8,4 dollari). Ma soprattutto, come sottolineano fonti citate dalla Reuters, le compagnie di assicurazione avevano sospeso momentaneamente l'emissione di nuovi contratti aumentando il timore che le partenze potessero interrompersi nel giro di giorni.

 

Un altro fattore da non sottovalutare è la volontà di Mosca di esportare più fertilizzanti. Nonostante questi prodotti non siano colpiti dalle sanzioni per l'atroce invasione dell'Ucraina, il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha dichiarato che «la Russia sostiene di non avere condizioni di sicurezza affinché grano e fertilizzanti siano esportati». Da parte sua, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres - stando alla stessa Onu - ha ribadito «il suo impegno con tutti gli attori per il rinnovamento e la piena attuazione dell'iniziativa, e per rimuovere i rimanenti ostacoli all'esportazione di cibo e fertilizzanti russi».

 

grano ucraina

L'intesa per ora resta in piedi, con l'autoritario presidente turco Erdogan che ha annunciato il passo indietro di Mosca prima ancora della stessa Mosca ed è stato poi ringraziato sia dall'Ucraina sia dalla Russia per la mediazione. Ma il futuro dell'accordo è sempre in bilico. Poche ore dopo l'apertura, Putin è infatti tornato a fare la voce grossa minacciando un nuovo ritiro «se l'Ucraina viola le garanzie». Ma soprattutto la scadenza del documento è fissata per il 19 novembre e non c'è ancora un patto per il suo rinnovo.

firma accordo sul grano istanbul 1GRANO UCRAINAnave grano odessa

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…