putin bomba atomica nucleare

“PUTIN SEGUIRÀ LA STRADA DELL’ESCALATION” – SI SPENGONO LE SPERANZE DEGLI ANALISTI CHE, DOPO IL REFERENDUM FARSA E LE SUCCESSIONI ANNESSIONI, IMMAGINAVANO CHE MAD VLAD AVREBBE PREPARATO UNA SVOLTA NEGOZIALE. ANZI. GLI SCENARI SI FANNO SEMPRE PIÙ CUPI: “STIAMO GIÀ COMBATTENDO LA TERZA GUERRA MONDIALE DA PARECCHIO TEMPO, MA NON SIAMO RIUSCITI A RICONOSCERLO. È PROBABILE CHE PUTIN CONTINUI CON UN’ESCALATION, INCLUSO IL RICORSO ALLE ARMI ATOMICHE, MA…”

Paolo Mastrolilli per www.repubblica.it

 

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Stiamo già combattendo la Terza guerra mondiale, anche senza dirlo. "Ci siamo dentro da parecchio tempo, ma non siamo riusciti a riconoscerlo", ha spiegato l'esperta di Russia Fiona Hill al New Yorker. Questo però, sostiene, accresce la necessità che l'Occidente resti unito nel continuare la strategia adottata finora, che è chiaramente riuscita a mettere Putin in grave difficoltà. È probabile che lui continui a seguire la strada dell'escalation, incluso il ricorso alle armi nucleari, ma pensare di convincerlo a cambiare linea col dialogo diplomatico si è dimostrato finora illusorio.

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Non mancava tra gli analisti chi sperava che il capo del Cremlino preparasse la svolta negoziale: referendum, annessione, proclamazione della vittoria a fini politici interni, e trattativa sul modus vivendi con l'Occidente. Il cardinale Parolin ha provato a sondare il ministro degli Esteri Lavrov a margine dell'Assemblea Generale dell'Onu, ma ha ricevuto una chiusura totale. Poi è arrivato il discorso dell'annessione, con cui Putin sembra aver rinunciato a qualsiasi ipotesi di "off ramp", chiudendosi in un angolo che lo rende ancora più pericoloso.

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La risposta degli Usa alle minacce di Putin 

Perché anche ignorando le sconfitte di Mosca in corso sul campo di battaglia, come il ritiro di ieri da Lyman, ha rivendicato territori che nemmeno controlla. Quindi se pure ci fosse un cessate il fuoco sulla linea attuale del fronte, dovrebbe accettare di lasciare sotto il controllo ucraino territori che ha proclamato russi. 

VADIM ZIMIN - L'UOMO CHE PORTAVA LA VALIGETTA CON I CODICI NUCLEARI PER PUTIN

 

La risposta della Casa Bianca è stata il rifiuto delle annessioni, nuove armi a Kiev, sanzioni mirate soprattutto a negare all'apparato militare la tecnologia di cui ha disperato bisogno per continuare le operazioni, e l'avvertimento sulle "conseguenze catastrofiche" dell'impiego delle atomiche, che secondo il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan "è stato già consegnato ai massimi livelli del governo russo". Da giorni i media americani, a partire dal Wall Street Journal, sottolineano che anche la strategia del ricatto energetico sta fallendo.

 

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I prezzi saliranno, ma l'Europa ormai è attrezzata a superare l'inverno. Il sabotaggio di Nord Stream ha un valore simbolico forte, ma sul piano pratico i rubinetti erano già chiusi. Dal punto di vista politico, poi, la decisa condanna delle annessioni da parte di Giorgia Meloni sembra confermare che sta fallendo anche la strategia di dividere la coalizione occidentale. Persino Cina e India frenano.

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Secondo gli analisti Putin prevede una lunga guerra, se non altro perché ha aumentato il bilancio delle forze armate per il 2023/25 da 3.500 a 5 mila miliardi di rubli. Il problema è capire quanto la popolazione e l'apparato statale siano ancora pronti a seguirlo verso la mobilitazione totale, e quanto forte sarebbe la risposta occidentale se usasse il nucleare. 

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