vladimir putin molotov

PUTIN SOFFIA SUL FUOCO – SECONDO I SERVIZI SEGRETI EUROPEI, “MAD-VLAD” HA MESSO A PUNTO UN NUOVO METODO DI SABOTAGGIO, GLI INCENDI DOLOSI – DIETRO I MAXI ROGHI DI LONDRA, DEL PIÙ GRANDE CENTRO COMMERCIALE IN POLONIA, DELL'IKEA IN LITUANIA, DEL DEPOSITO DI MEZZI PESANTI IN FRANCIA E DELLA BASE MILITARE IN BAVIERA, CI SAREBBE LO ZAMPINO DI PUTIN - IN INGHILTERRA IL PIROMANE ARRESTATO HA AMMESSO DI ESSERE STATO ASSOLDATO DAI SERVIZI RUSSI

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per "La Repubblica"

 

vladimir putin

La guerriglia urbana come strumento del terrore. Il sabotaggio, fisico e non solo cibernetico, come arma nella nuova guerra fredda. Da qualche mese i servizi di sicurezza europea sono al lavoro su una serie di apparentemente piccoli episodi, scollegati tra di loro, ma che invece all'esito delle indagini sembrano avere un punto in comune: la mano della Russia. Che vorrebbe, così, soffiare sulla paura in Europa.

 

Esempi: un grande incendio a Leyton, nell'Est di Londra. Un altro che ha devastato il più grande centro commerciale in Polonia. In Lituania è andato in fiamme un negozio dell'Ikea. E ancora: fuoco in un deposito di mezzi pesanti nel Sud della Francia. E lo stesso nei pressi di una base militare in Baviera.

vladimir putin in versione hitler

 

Letti così, come si diceva, sembrerebbero punti completamente scollegati tra di loro, se non dalla comune mano di piromani scarsi o magari di estorsori. Ma le indagini avviate nei singoli Paesi hanno invece raccontato alto. E cioè che ci possa essere una regia unica di Mosca, circostanza questa che le varie ambasciate del Cremlino hanno fortemente negato ma che, al contrario, trova conferme nel lavoro delle intelligence europee che da settimane discutono della vicenda.

 

A Londra l'obiettivo dell'incendio erano due capannoni di proprietà di un cittadino ucraino. E la polizia inglese, come ha raccontato ieri il Guardian, ha arrestato un uomo con l'accusa di essere stato reclutato dall'intelligence russa per appiccare il fuoco. In Polonia le fiamme sono state appiccate almeno due volte, a un centro commerciale e a una fabbrica di vernici. E nove persone sono state arrestate con l'accusa di fare parte di un network guidato dal Cremlino.

 

putin

Stessa accusa mossa a due russo-tedeschi fermati in Germania per aver appiccato un incendio, questo sostiene la polizia, nei pressi di una base militare. «E hanno condotto operazioni simili anche da noi in Estonia» ha detto il ministro della Difesa, Hanno Pevkur. In Francia a essere scempiato è stato un memoriale dell'Olocausto: anche in questo caso la Polizia sospetta un collegamento con la Russia.

 

E in Italia? Il nostro Antiterrorismo considera «terribilmente serio» quanto sta accadendo nel resto dell'Europa e in queste settimane sono stati avviati una serie di scambi di informazioni. Non sono stati registrati però atti "a rischio" sul nostro territorio, non per lo meno negli ultimi mesi.  […]

 

Ora, evidentemente, c'è grande attenzione al G7 che tra due settimane porterà i grandi del mondo in Puglia […]

vladimir putin fucilevladimir putin fucile

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…