PUTIN SI RICORDA DEGLI AMICI - ZIO VLAD VA A TROVARE VIKTOR ORBAN E RAFFORZA L’INTESA CON L’UNGHERIA, ORMAI UNA BASE RUSSA IN EUROPA - DIETRO ALLE PAROLE CI SONO GLI AFFARI: IN PARTICOLARE LE ROTTE DEL GAS, IL NUCLEARE E LE LINEE DI CREDITO CHE ARRIVANO DA MOSCA – IL RUOLO DELLA INTERNATIONAL INVESTMENT BANK, CREATA IN URSS E CHE ORA HA SEDE A BUDAPEST – VIDEO
Giuseppe D'Amato per “il Messaggero”
Nella giornata in cui la Danimarca dà l'assenso al passaggio nelle sue acque del gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2, il premier ungherese Viktor Orban ed il presidente Vladimir Putin ribadiscono a Budapest, in un atteso summit bilaterale, la loro vicinanza politica. La difesa dei valori tradizionali contro quelli liberali occidentali rappresenta il fondamento di tale intesa, cementificata da comuni interessi energetici e finanziari.
LA CRISI
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La crisi russo-ucraina del 2014 e le successive sanzioni comunitarie non hanno scalfito più di tanto l'amicizia tra i due Paesi. Se Orban è riuscito a mostrare all'opinione pubblica interna che l'Ungheria può essere il vero ponte tra l'Europa e la Russia, Putin ha trovato un interlocutore che l'ha aiutato ad uscire dall'isolamento nel Vecchio continente. Ecco la ragione per la quale i due politici negli ultimi anni si sono incontrati così frequentemente, suscitando non poche preoccupazioni nelle cancellerie occidentali.
Ieri Orban e Putin hanno discusso soprattutto della prossima scadenza (ad inizio 2021) del contratto di fornitura di gas russo all'Ungheria. Tale dipendenza dovrebbe prossimamente aumentare dopo che Mosca completerà la costruzione della pipeline Turkstream sotto al mar Nero con un ramo programmato per servire il Paese magiaro.
Attualmente il metano federale arriva attraverso i gasdotti che transitano in Ucraina, ma il contratto tra le due repubbliche slave ex sovietiche è in scadenza il 31 dicembre e vi sono enormi difficoltà a rinnovarlo, tanto che si teme una nuova guerra del gas come nel 2006 e 2009 con mezza Europa lasciata al freddo in pieno invero. Il premier magiaro è stato aggiornato sul negoziato in corso tra Mosca e Kiev con la mediazione dei Ventisette per la questione transito («assurdo chiedere alla Gazprom 7 miliardi di dollari», ha detto Putin) e sui tentativi di fermare il cosiddetto conflitto congelato in Ucraina orientale, applicando l'accordo di pace di Minsk.
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IL NUCLEARE
Rimanendo sempre sullo stesso tema, Orban e Putin hanno parlato anche di energia atomica con un progetto per l'unica centrale nucleare ungherese, finanziato con una linea di credito russa.
Budapest, quindi, più vicina a Mosca che a Bruxelles? L'Ungheria, stando ad alcuni politici e specialisti, sta diventando una specie di base all'interno dell'Unione europea da cui il Cremlino difende gli interessi federali nel Vecchio continente. Nel gennaio scorso, ad esempio, ha creato clamore la decisione russa di spostare da Mosca a Budapest il quartier generale della International Investment Bank (Iib), creata dall'Unione Sovietica nel 1970 e sopravvissuta agli sconvolgimenti degli anni Novanta.
Quest'istituto ha l'obiettivo ufficiale di promuovere lo sviluppo economico e la cooperazione degli Stati membri, tutti dell'ex Comecom (il blocco economico comunista dell'epoca della Guerra Fredda) ossia Bulgaria, Cuba, Repubblica ceca, Ungheria, Mongolia, Romania, Russia, Slovacchia e Vietnam. Il suo staff, rispetto al non cospicuo capitale amministrato, appare sorprendentemente numeroso e gode dell'immunità diplomatica. Una decina di parlamentari americani hanno scritto al riguardo una lettera all'ambasciatore ungherese negli Stati Uniti, nella quale si sostiene che la banca potrebbe essere «il braccio dei servizi segreti russi».
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L'ACCORDO
Nel febbraio scorso l'accordo per il trasferimento è stato dibattuto nel Parlamento magiaro ed un paio di settimane dopo vi è stata pure un'interpellanza in quello europeo con due quesiti rivolti alla Commissione europea. Si ipotizzava che la Russia tentasse così di evitare le sanzioni dei Ventisette e si evidenziava il rischio dei mancati controlli sul personale dell'Iib.
Dopo questo ennesimo summit tra Orban e Putin in certi ambienti occidentali saranno ancora più forti i dubbi su un rapporto magiaro-russo così stretto, forse troppo stretto.