1. MA QUALE MARINA O BARBARA BERLUSCONI, TOTI O FITTO, VERDINI O SANTADECHE’, COLOMBE O CATA-FALCHI, È FRANCESCA PASCALE IL NUOVO SEGRETARIO DI FARSA ITALIA 2. IL GRAN RITORNO A CAPO CHINO DI NUNZIA DE GIROLAMO HA RIVELATO LO STATO DELL’ARTE: ACCUSATA DI “TRADIMENTO, USO DELLE PERSONE, BRAMA DI POTERE”, COSTRETTA A RESTARE NELL’OVILE DI ALFANO CHE NON HA MOSSO UN DITO PER DIFENDERLA 3. E L’EX TELECAFONA HA IERI INCASSATO IL PLAUSO, TRA LE ALTRE, DI MARIA STELLA GELMINI, DEBORAH BERGAMINI E ANCHE QUELLO DI SANDRA MASTELLA, CHE CON NUNZIA DEVE AVERE QUALCHE CONTICINO IN SOSPESO NEL FEUDO DI BENEVENTO. NULLA INVECE HANNO DETTO CARFAGNA, RAVETTO, MUSSOLINI E LA PITONESSA SANTANCHÈ

1. DE GIROLAMO: PASCALE CERCA SANTI IN PARADISO
Dalle deputate di Fi coro di no al rientro dell'ex ministro. E lei attacca: che tristezza
Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"

L'oggetto del «disgusto» di Francesca Pascale reagisce a metà pomeriggio. Libera dai vincoli del ministero, sottoposta al bombardamento delle parlamentari di Forza Italia, Nunzia De Girolamo infine si sfoga: «Da donna che ama posso capire le scelte e le reazioni di una compagna, anche quando non nascono da fatti reali. Infatti, non ho sentito Berlusconi né prima, né dopo le mie dimissioni ». È la coda velenosa di una sfida lanciata dalla fidanzata del Cavaliere, pronta alle barricate per non consentire all'ormai ex ministro del Nuovo centrodestra il ritorno alla corte di Arcore.

Al centro della galassia rosa dell'ex premier c'è lei, la compagna del leader. Affiancata dalla senatrice Maria Rosaria Rossi, interviene con comunicati stampa, detta la linea politica e sbarra la strada ai «traditori« capitanati da Angelino Alfano. Riscuotendo consenso e spiazzando i colonnelli azzurri. Basta un passaparola mattutino lanciato da Francesca, che in un attimo le guardiane dell'ortodossia berlusconiana si schierano.

De Girolamo, osservando molte di loro ripudiare antiche amicizie, rassegnata annota: «Da politico ammetto di provare tristezza verso coloro che si affrettano a commentare il nulla solo per guadagnarsi un posto in Paradiso».

Al centro della contesa c'è il gran ritorno di De Girolamo. E non basta la precisazione della deputata, infastidita dal «chiacchiericcio», per frenare l'escalation polemica: «Ho parlato con Berlusconi dopo il mio intervento in aula del 17 gennaio. L'ho detto in TV davanti a milioni di italiani, dico quello che penso qualche volta forse con troppa foga e non mi sono mai vergognata né ho mai rinnegato la mia storia e il mio affetto verso Silvio Berlusconi».

Eppure, di affetto verso De Girolamo fra i berlusconiani non c'è traccia. Anzi, in un attimo si scatena l'onda rosa: «Il giudizio sul governo - ricorda Mariastella Gelmini - ha separato le strade di De Girolamo e di FI. Le valutazioni di Pascale sono fondate». Le fa eco Michaela Biancofiore, pronta a sostenere i ragionamenti di Francesca: «È un pensiero condiviso nei gruppi parlamentari. Tradimento, uso delle persone, brama di potere non rientrano in quei valori positivi che ci ha insegnato Berlusconi».

I lanci d'agenzia si moltiplicano. Prendono la parola Elena Centemero - «ha ragione Francesca, non si può entrare ed uscire da FI a proprio piacere» - e Gabriella Giammanco: «La lealtà dovrebbe essere sempre un valore irrinunciabile». Lo stesso fa Jole Santelli: «Hanno umanamente ferito il suo compagno, credo sia uno sfogo più che legittimo». Parole simili a quelle dell'eurodeputata Licia Ronzulli e della senatrice Maria Rizzotti: «Esprime il sentire di tutti i nostri elettori».

Attirata dalla polemica, interviene pure Sandra Lonardo. La moglie di Clemente Mastella, oggi in FI, esce allo scoperto: «Francesca ha semplicemente replicato a chi l'aveva chiamata in causa, impropriamente, come promotrice di un ritorno della De Girolamo in Forza Italia». Ed Emilio Fede si spinge oltre: Berlusconi candidi la fidanzata alle Europee, «come capolista». La strada per il ritorno di De Girolamo, invece, sembra ormai sbarrata. Resta in ballo, però, la promozione a capogruppo Ncd, lanciando Enrico Costa al governo.


2 - TRA GELOSIE E POST POLITICA NEL CERCHIO MAGICO DI SILVIO SCOPPIA LA GUERRA DELLE DONNE
Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"


Nei modi più inattesi si esprime la crisi del patriarcato, ma anche la sua estrema resistenza. Con tale ridondante preambolo si può resistere a una lettura grevemente sessista del caso Pascale-De Girolamo; come pure, con trascurabile sacrificio narrativo è possibile dar conto del dibattito sviluppatosi al riguardo tra le donne di Forza Italia facendo a meno di altri scontati format di genere tipo Eva contro Eva, rivalità da harem, lite da cortile, disputa fra lavandaie, piazzata vajassa, per non dire rumoroso gallinaio o silente cesto di vipere.

Di post-politica semmai si tratta, per quanto i modelli di quest'ultima risalgano, parecchio in là nel tempo, a quello stile cortigiano che il berlusconismo maturo ha coltivato con pervicacia e di cui ora raccoglie i frutti, non esattamente freschi e profumati - ma tant'è.

Per cui la giovane favorita del vecchio Re, al secolo (XXI) Francesca Pascale, si è conquistata un suo potere ormai quasi autonomo e con l'incoraggiamento e la collaborazione di alcune dame - non a caso per designarle si utilizza una formula tanto lontana dalle ideologie quanto ancorata all'irrazionale come «cerchio magico» - sbarra il passo a qualsiasi concorrenza. Nel caso della povera Nunzia, oltretutto, l'aspirante regina
lo fa nel modo più diretto, crudo e semplice, in nome della fedeltà mostrata da lei e dalle altre nei momenti più «dolorosi» che hanno afflitto Sua Maestà Silvione.

A questo punto, e quindi nella giornata di ieri, passato e presente, monarchia e democrazia, sfera pubblica e sentimenti personali, realtà e immaginazione comunque si aggrovigliano in un quadro che, come non di rado accade in Italia, un po' fa ridere, un po' fa impressione e tutte e due le cose insieme.

Tale effetto misto, per dire, risuona tra le righe delle parole dell'onorevole Giammanco (la «Gabry » del bigliettino imperiale spedito in coppia con Nunzia nella prima seduta della XVI legislatura) che stabilisce una impegnativa corrispondenza tra lo sfogo di Francesca, identificata con «la stragrande maggioranza dei nostri elettori».

D'altra parte, sempre dal punto di vista del linguaggio e dei suoi utili specchietti appare significativo che nella nota dell'onorevole Santelli, invero più problematica, Berlusconi venga qualificato di sfuggita non come il presidente, il nostro leader, la nostra guida, il nostro padre (eh sì, anche questo appellativo è risuonato fra le pieghe del dibattito), ma come «il suo compagno». Suo, s'intende, di Pascale, promossa al rango di interprete della volontà generale del partito e definitiva protagonista della sua vicenda.

La quale Pascale ha ieri incassato il plauso e l'apporto, in taluni casi anche lievemente melodrammatico, di Maria Stella Gelmini, Elena Centemero, Maria Rizzotti, Deborah Bergamini, Eva Longo e anche quello di Sandra Mastella, che con Nunzia deve avere qualche conticino in sospeso nel feudo di Benevento. Nulla invece hanno detto Carfagna, Ravetto, Mussolini e la pitonessa Santanchè. Ma anche nel caso del loro silenzio sarebbe arduo rintracciarne motivazioni che abbiano a che fare con quella che con pigra ostinazione si continua a definire: «politica».

In compenso, o meglio a integrazione, sempre ieri è squillata ben oltre i consueti decibel la campana pro-Pascale di Michaela Biancofiore, un'altra singolare figura che non sfigurerebbe nei due studi dello storico Norbert Elias: «La società di corte» (Mulino, 2006) e anche, sia pure con qualche riserva, ne «La civiltà delle buone maniere» (Mulino, 1988).

L'onorevole è in effetti così addentro alle vicissitudini di palazzo Grazioli da fomentare il culto del cane Dudù. L'altra sera alla radio è arrivata a garantire il sexual drive eterosessuale dell'animaletto, pure accennando all'erezione del medesimo - «Eccome se l'ho vista, urca!» - suscitata dalla cagnolina di Michaela, a nome Puggy.

E se pure non è muovendo da questo grazioso particolare il modo corretto per concludere una noterella che partiva dalla crisi del patriarcato, varrà la pena di segnalare che nella dichiarazia di Biancofiore c'era ieri un passaggio in cui all'anziano sovrano si attribuiva «una visione probabilmente più alta della nostra». Ma come «probabilmente»? Probabilmente un corno, avrà pensato il re.

Nunzia infine ha risposto. Appassionata e a tratti pure maliziosa, forse. Dice che Francesca l'accusa a vanvera per «guadagnarsi un posto in Paradiso». Anche il materialismo mistico è una caratteristica di questo tempo. Il Regno dei Cieli, in realtà, non sta a Palazzo Grazioli - e ad Arcore pare che sia tornata a comandare Marinella, storica segretaria.

 

IL CAPODANNO DI SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE IL CAPODANNO DI SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE nunzia de girolamo annagrazia calabria FRANCESCA PASCALE LANCIA DUDU CON IL PAPA E LE COLOMBE NUNZIA DE GIROLAMO MARA CARFAGNA resize NUNZIA DE GIROLAMO - FRANCESCO BOCCIAl fracesca pascale big DANIELA SANTANCHE DENIS VERDINI Pascale "Silvio ci manchi"FRANCESCO BOCCIA E NUNZIA DE GIROLAMO

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