togliatti

QUANDO FU L’ITALIA AD ESSERE SULL’ORLO DI UNA GUERRA CIVILE – IL 14 LUGLIO DEL 1948, ESATTAMENTE 76 ANNI PRIMA DELLO SPARO A TRUMP, UNO STUDENTE SICILIANO, ANTONIO PALLANTE, SPARÒ QUATTRO COLPI CONTRO IL SEGRETARIO DEL PCI, PALMIRO TOGLIATTI, CHE FU RIPRESO PER I CAPELLI – FURONO ORGANIZZATI SCIOPERI E CORTEI VIOLENTI: A FINE GIORNATA SI CONTARONO 70 MORTI, OLTRE 3500 FERITI E CIRCA 97 MILA ARRESTI – POI PARLÒ “IL MIGLIORE”, INVITÒ A “STARE CALMI” E IL COMUNISMO ITALIANO MOLLÒ PER SEMPRE L’INSURREZIONALISMO – LA STORIA CON NILDE IOTTI, TENUTA NASCOSTA, EMERSE IN QUELLE ORE...

 

 

Estratto dell’articolo di Massimo Colaiacomo per “la Repubblica”

 

ATTENTATO A PALMIRO TOGLIATTI

Dopo il 14 luglio 1948 gli italiani che non erano comunisti tirarono un sospiro di sollievo: il Pci confermò quel giorno che la “svolta di Salerno”, vale a dire la conquista del potere per via democratica, era irreversibile. Gli italiani non comunisti ma cattolici praticanti scoprirono con qualche sgomento un Pci non più familista e bacchettone, ma aperto a una visione rispettosa della libertà nella vita privata e affettiva, dentro e fuori della famiglia.

palmiro togliatti in ospedale

 

Furono le conseguenze non subito evidenti provocate dai quattro colpi di pistola esplosi in via della Missione, una stradina laterale a palazzo Montecitorio, alle 11: 45 di quel 14 luglio. In pochi minuti l’Italia si ritrovò sull’orlo della guerra civile. Tre di quei colpi raggiunsero il segretario del Pci Palmiro Togliatti, finito nel mirino di un giovane studente siciliano, Antonio Pallante, un mitomane […] vittima dell’ossessione comunista. Roma è stata soltanto l’epicentro di una storia la cui eco raggiunse in un baleno ogni angolo del pianeta.

 

ATTENTATO A TOGLIATTI UNITA

[…] Pochi minuti e le sirene dell’ambulanza si aprivano la strada verso il Policlinico Umberto I. Ancora pochi minuti e in tutta Italia furono organizzati scioperi e cortei di protesta. Gli scontri tra la politizia e i manifestanti furono violenti. A fine giornata si contarono 70 morti, oltre 3500 feriti e circa 97 mila furono i fermi e gli arresti.

 

In seguito agli scontri, i prefetti diedero ordine alle forze dell’ordine di procedere al recupero delle armi nascoste dai partigiani dopo la liberazione dell’aprile 1945. La schedatura […] rivelò numeri impressionanti: “Cannoni 28; mortai e lanciagranate 202; fucili mitragliatori 6.200; mitragliatrici 995; pistole e rivoltelle 49.640; fucili e moschetti di guerra 27.123; pistole e rivoltelle 9.445; bombe a mano 49.640; esplosivo quintali 5.746; radiotrasmittenti 81; munizioni varie 5.480.879”.

 

ATTENTATO A TOGLIATTI PANSA ITALIA DOPOGUERRA

Le condizioni di Togliatti apparvero subito critiche. Il professor Pietro Valdoni estrasse i tre proiettili, il più grave aveva perforato la cassa toracica. Il tempo di uscire dalla sala operatoria e di smaltire l’anestesia e Togliatti intuì, dalle parole e dai volti dei collaboratori, il clima di grave tensione sociale che si era creato nelle fabbriche e nelle piazze.

 

«State calmi», era l’invito più volte ripetuto a Longo e a Secchia. Conosceva i suoi dirigenti, conosceva e mal tollerava l’impulsività di Secchia e Onofri che non avevano mai smesso di sognare l’insurrezione armata. Chiedersi se gli inviti di Togliatti alla calma fossero una sua iniziativa o suggeriti da Mosca sembra oggi superfluo.

 

nilde iotti palmiro togliatti 1

[…] L’attentato ebbe risvolti imprevedibili […]. […] gli scontri di piazza seguiti alla mobilitazione voluta dalla Cgil e criticata da Togliatti portarono alla scissione e alla nascita di un sindacato di ispirazione cristiana, la Cisl, e uno vicino al mondo repubblicano e liberale, la Uil.

 

È sul piano del costume che l’attentato provocò un vero terremoto. Fra Togliatti, sposato con Rita Montagnana, e Nilde scoccò la scintilla. Quando venne scoperta, la liaison affettiva divenne motivo di scandalo all’interno del Pci. Si cercò in tutti i modi di tenere nascosta la storia.

 

palmiro togliatti in ospedale curato dalle suore

Ma proprio l’attentato ebbe l’effetto di alzare quel velo non si sa se più di riserbo o di ipocrisia. A Iotti si voleva impedire di visitare Togliatti ricoverato al Policlinico, Pietro Secchia piantonò addirittura la stanza del Migliore. Fu Luigi Longo a prendere la decisione […] e a lasciare che i due potessero ritrovarsi soli.

palmiro togliatti nilde iotti nilde iotti palmiro togliatti 3nilde iotti palmiro togliatti 2palmiro togliatti nilde iottiattentato a palmiro togliatti

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…