giorgia e arianna meloni

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, GIORGIA MELONI S’AGGRAPPA ALLA SORELLA ARIANNA - E’ LEI A FARLE DA SCUDO CON I GIORNALISTI: “MA COME VOLETE CHE STIA? CHE DOMANDE MI FATE? IO MI VERGOGNEREI”. E’ LEI CHE, DA RESPONSABILE DELLA SEGRETERIA POLITICA, HA TRASFORMATO FRATELLI D’ITALIA IN UNA CASERMA - QUEL SEMOLINO DI TAJANI SI E' PROPOSTO COME GARANTE DELLA RICUCITURA CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI - IL “CORRIERE”: “MEDIASET CON I SUOI FUORIONDA E’ SOSPETTATA DI USARE LE SPALLE LARGHE DI ANTONIO RICCI COME FOGLIA DI FICO PER CONSUMARE VENDETTE CHE RISALGONO ALMENO A UN ANNO FA..."

GIORGIA E ARIANNA MELONI

Estratto dell’articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”

 

«Ma come volete che stia? Ma rendetevi conto! Che domande mi fate? Io mi vergognerei». Non ha bisogno di niente e di nessuno, Giorgia […] Non ha bisogno di nessuno tranne che di una, Arianna, la sorella più grande […] E allora il «come volete che stia», con i suoi poco più di cinquanta chili, Arianna lo spara in faccia ai giornalisti non tanto per loro, ma perché chi deve capire capisca. Quelli che offrono solidarietà pelosa, che non mancano nemmeno tra gli alleati e magari anche proprio nel condominio di Fratelli d’Italia.

giorgia meloni silvio berlusconi

 

Mediaset con i suoi fuorionda, sospettata di usare le spalle larghe di Antonio Ricci come foglia di fico per consumare vendette che risalgono almeno a un anno fa, quando Silvio Berlusconi lamentava che con una come Giorgia Meloni non si può dialogare. E soprattutto quelli che, paternamente, con tono amorevole velato di minaccia, avvertono la premier che a far da soli ci si scotta, che è ora di abbassare le penne, di venire a più miti consigli, perché purtroppo, in questa politica feroce, di «non ricattabile» non c’è proprio nessuno.

silvio berlusconi giorgia meloni

 

La telefonata di Piersilvio Berlusconi non è bastata ad affievolire i sospetti di Giorgia Meloni, e non è un caso se ieri, al termine del consiglio dei ministri, sia stato proprio Antonio Tajani ad avvicinarla. Forte di un rapporto di lealtà cementato fin dai primi vagiti del governo, è stato lui a farsi da garante della difficile ricucitura con la famiglia Berlusconi, negando complotti e ritorsioni. Ma ora […] è soprattutto di Arianna che ha bisogno Giorgia […]

 

GLI APPUNTI DI SILVIO BERLUSCONI SU GIORGIA MELONI

[…] Che non fosse giunto il tempo di riposare sugli allori, Giorgia se ne era accorta già da tempo, tanto che aveva affidato ad Arianna, non senza accuse di familismo, la responsabilità della segreteria politica di Fratelli d’Italia. Ora è ancora di più il momento di stringere i bulloni e rafforzare il tandem, perché «sono umana anch’io», ha detto la premier, umiliata e offesa dai fuori onda dell’ormai suo ex compagno Andrea Giambruno […] E perché, avverte ancora Giorgia pensando agli avversari visibili e agli amici camuffati: «Noi siamo il nemico da abbattere perché siamo uno specchio, uno specchio della loro meschinità, la cattiveria e i metodi che usano per indebolirci hanno raggiunto vette mai viste prima».

 

Giorgia e Arianna Meloni

Le due Meloni. Arianna, classe 1975, è di due anni più grande. È anche più alta di sette centimetri, forse 1,67 contro 1,60. Giochi di bimbe sulla bellezza, con canzoni tormentone inventate all’istante che cominciavano con «Arianna è bella, Giorgia è una cozza». Arianna che le racconta le favole per consolarla quando alle elementari la chiamavano cicciona. Hanno anche lo stesso timbro di voce, che le rende intercambiabili al telefono, chissà se solo per fare degli scherzi, Giorgia che le si chiude la vena se solo provano ad attaccare la sorella.

 

silvio berlusconi giorgia meloni

Arianna che le si chiude la vena se solo sfiorano la sorella con una critica. Arianna che lascia il liceo per lavorare. Giorgia che quando, tempo dopo, la sorella si presenta agli esami di maturità al Mamiani, si intrufola dribblando le bidelle per arrivare ai quadri e le urla: promossa! Arianna che si scambia il primo bacio con Francesco Lollobrigida, che poi diventerà suo marito, e subito corre dalla sorella: «Giorgia, non puoi capire!». Giorgia che si erge come una furia per stroncare le voci di un presunto tradimento di Francesco. […]

giorgia e arianna meloni funerale di andrea augello

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…