mattarella salvini di maio

QUANDO SI VOTA? – LA FINESTRA ELETTORALE DI SETTEMBRE SI È CHIUSA IL 20 LUGLIO, MA NON È DETTO CHE NON SI POSSA ANCORA VOTARE NEL 2019, QUALORA CADESSE IL GOVERNO E NON CI FOSSE UNA MAGGIORANZA ALTERNATIVA – SE MATTARELLA SCIOGLIE LE CAMERE A RIDOSSO DI FERRAGOSTO, LE PRIME DATE UTILI PER VOTARE SAREBBERO IL 13 O IL 20 OTTOBRE. C’È DI MEZZO LA SESSIONE DI BILANCIO, MA…

 

 

Andrea Gagliardi per www.ilsole24ore.com

 

MATTARELLA SALVINI

E ora che le tensioni tra i due alleati gialloverdi sono salite oltre il livello di guardia dopo il voto disgiunto sulla Tav? C'è un «clima non di vacanza, ma di mobilitazione» nella Lega, dopo il voto delle mozioni al Senato sulla Tav. Deputati e senatori sono mobilitati. Serpeggia un forte pessimismo sulla possibilità di andare avanti con questo governo.

 

CONTE E MATTARELLA

Le scadenza per lo scioglimento

Si è sempre detto che la finestra elettorale per votare a settembre si sarebbe chiusa il 20 luglio. E che “scavallata” questa data, non sarebbe più stato possibile votare quest’anno, per via della sessione di bilancio di ottobre. Le Camere vengono sciolte da un decreto del Presidente della Repubblica, che poi firma il decreto con cui il presidente del Consiglio indice le elezioni in un arco di tempo compreso tra i 45 e i 70 giorni dallo scioglimento delle Camere (come previsto dal combinato disposto dell'articolo 61 della Costituzione e del Testo unico 5 febbraio 1948). Nel procedimento elettorale normalmente ne servono almeno 60 viste le pratiche per il voto all’estero.

salvini e di maio ai lati opposti dei banchi del governo

 

La finestra di settembre chiusa

Dunque, calendario alla mano, si è sempre detto che l’ultima data utile per votare quest’anno sarebbe stata il 22 settembre, una data limite per Sergio Mattarella che vuole evitare al Paese l’esercizio provvisorio e garantire la regolarità della sessione di bilancio che comincia il 20 ottobre per chiudersi a fine anno. Con il voto nell’ultima settimana di settembre si sarebbe arrivati, appunto, sul filo di queste scadenze finanziarie che il Colle vuole blindare.

LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP

 

Le possibili forzature

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

Eppure Salvini ha sempre lasciato intendere che la finestra resta aperta. E potrebbe anche tentare di forzare. Se dopo una crisi lampo e un velocissimo giro di consultazioni che dovesse ratificare l’assenza di una maggioranza alternativa, Mattarella sciogliesse per pura ipotesi le Camere a ridosso di Ferragosto, la prima data utile per votare sarebbe il 13 o 20 ottobre. Davvero una forzatura: a ridosso della sessione di bilancio. Tanto più che il governo ha bisogno poi di un mese per insediarsi. Entro il 15 ottobre il governo dovrebbe mandare a Bruxelles il documento programmatico di Bilancio (contenente le misure previste nella manovra). Ed entro il 20 ottobre, infine, il disegno di legge di bilancio (la manovra 2020 vera e propria) dovrebbe essere presentato alla Camera. Si rischia l’esercizio provvisorio.

GIOVANNI TRIA MATTEO SALVINIsalvini mattarella

 

Dal rimpasto al voto nel 2020

In caso di crisi, è difficile immaginare una maggioranza politica alternativa. Impensabile un governo guidato da tecnici, con il compito di varare una manovra di ‘sicurezza' per poi tornare a elezioni nel 2020. Chi sosterrebbe in Parlamento un nuovo governo Monti? Possibile però un Conte bis con un rimpasto e un rafforzamento della Lega nei ministeri chiave, a partire dall’Economia. Oppure il governo potrebbe andare avanti fino alla fine dell’anno, cioè fino all'approvazione della legge di Bilancio. Il governo guidato da Conte potrebbe varare la manovra, approvandola in Parlamento come ultimo atto della diciottesima legislatura. A quel punto si andrebbe al voto nel 2020.

CONTE SALVINI DI MAIO MOAVERO MATTARELLAmatteo salvini giovanni triaGIUSEPPE CONTE E GIOVANNI TRIAMATTARELLA E CONTESERGIO MATTARELLA PAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI