1. MA QUANTI SONO I TEO-REAZIONARI CHE ROSICANO PER LA BERGOGLIO REVOLUTION? 2. I PRIMI A INGOIARE L’OSTIA AMARA PER IL NUOVO CORSO POPOLARE-PAUPERISTA DI PAPA FRANCESCO SONO STATI GLI INTRALLAZZONI CHE HANNO MALRIDOTTO LA CURIA. A SEGUIRE I BACIAPILE DOC COME VITTORIO MESSORI, ABITUATI A INGINOCCHIARSI AL PAPA RE 3. CI PENSA IL “DIVINO” QUIRINO CONTI A SBERTUCCIARLO: “UN CONSIGLIO PER MESSORI: TORNI A PALPARE IL BRACCIO ANCORA MORBIDO DI BERNADETTE E LASCI ALLA CHIESA LA FELICITÀ DI PAPA FRANCESCO. NESSUNO POTRÀ TOGLIERLE LA GRAZIA DI QUESTA SPERANZA” 4. ANCHE L’ATEO DEVOTO GIULIANO FERRARA MARTELLA BERGOGLIO COME “FENOMENO MEDIATICO”. MA L’AVVELENATA DELL’ELEFANTINO DI RATZINGER È DOVUTA AL FATTO CHE IL PAPA LO HA SNOBBATO E HA PREFERITO “CONVERSARE” CON IL CLERICAL-CHIC SCALFARI

1 - GOD SAVE FRANCESCO
Quirino Conti per "Dagospia"

E un altro Davide ha dovuto usare la sua fionda contro l'ennesimo Golia della Restaurazione. Su "la Repubblica" del 9 ottobre, con la sua piccola "amaca", in risposta a un insinuante articolone del Grande Reazionario. Michele Serra, che con la sola arma della sua laica ragione, ha sbaragliato le suggestive allusioni dell'inquisitorio Messori.

In sintesi, il Massimo Convertito, oggettivamente defraudato in favore di "Civiltà Cattolica" del sontuoso ruolo di interprete ufficiale della Verità Vaticana e dai suoi ormai consueti colloqui papali, fingendo di voler rassicurare da partigiano del papa i titubanti e gli incerti (quali, oltre i suoi commilitoni e collegionari?) ma in realtà ponendolo come un altrui dubbio, si concedeva grossolanità critiche contro il pontefice quali mai si sarebbe sognato di tollerare se rivolte ai suoi precedenti interlocutori.

Lui, l'ago della bilancia, che già in una serata a sfondo Bergoglio da Bruno Vespa si era mostrato piuttosto intrattabile e più ombroso del solito per una certa loquacità del papa, a suo dire molto rischiosa. Nell'articolo, azzardando una sintesi quantomeno bizzarra della storia del papato e della Compagnia di Gesù, l'epistemologo della Cattedra Petrina menava colpi a destra e a manca quasi che l'ultimo conclave si fosse celebrato con un unico assente: lo Spirito Santo. Un papa da controllare, dunque.

Sì, certo, amato, ascoltato, abbracciato... ma per l'ortodossia, che non può essere che quella dell'Opus Dei, di Comunione e liberazione e dei Legionari di Cristo, spericolatamente avventuristico. Vuoi mettere la pace dei cuori che ha portato alla Chiesa il ritiro della scomunica al vescovo lefebvriano antisemita? E il ritorno delle spalle finalmente voltate al popolo nel recupero del rito tridentino?

Per non parlare di quella fondamentale e utilissima ripresa del latino (così tanto magico e miticizzante), per tornare finalmente a non capire niente di quello che si dice in chiesa e a sonnecchiare in santa pace. Tutta questa misericordia, poi: come non fosse stata, attraverso santa Faustina Kowalska, il tema dominante degli ultimi anni del papato di Giovanni Paolo II, così caro all'autore. Però, naturalmente, va precisato, non di certo nei confronti della sinistra, avrà pensato in cuor suo il dotto Messori; e magari anche qualche altro osservatore, così teologicamente meticoloso, quando è il caso.

Il problema è che non pochi sono in crisi, con un papato così poco intortabile. E dal Meridione dell'America, per di più! Ma non è che troppi indizi finiranno alla lunga per fare una prova? E che cioè questi orribili anni di losco utilizzo della fede hanno coperto complicità comodissime e per nessuna ragione liquidabili? Non nuove, per carità, ma guai a pensare di smantellarle, da entrambe le sponde del Tevere.

Vogliamo mettere - dico solo per ipotesi - un papato Ruini? O una teologia dell'accomodamento come quella suggerita a suo tempo dal Penitenziere Ufficiale Berlusconiano, monsignor Fisichella? Un consiglio comunque per l'indefesso Messori: torni a palpare il braccio ancora morbido di Bernadette; nella sua teca di certo, come l'ultima volta, non se ne lagnerà. E lasci alla Chiesa la felicità di papa Francesco. Nessuno potrà toglierle la grazia di questa speranza. Si è disperato per troppo tempo che qualcosa potesse cambiare; e che l'inverno finisse. Finalmente è primavera.

2. PAPA FRANCESCO FA ROSICARE "IL FOGLIO"
Da "Il Fatto Quotidiano"

Scrivere che il Papa è un relativista (specificando: sia morale, sia religioso) è un po' come dire che Berlusconi è giustizialista. Ma chi l'ha scritto? La rivista degli atei materialisti oppure un nuovo giornale tipo Famiglia Pagana? No. Il Foglio di Giuliano Ferrara, ribattezzato ai tempi di Ratzinger il Soglio (pontificio).

All'ex teocon Elefantino questo papa argentino, che abbraccia i poveri ad Assisi, va a Lampedusa, parla con Scalfari, non va proprio giù. Ieri due colonnone in prima per spiegare perché Bergoglio è solo un "fenomeno mediatico" che non porta "lustro" al trono di Pietro. Fa nulla che magari le chiese si possano riempire, al contrario di quanto accadeva con Benedetto XVI. Per chi non vende copie, il problema del consenso è relativo. Si è sempre relativisti di qualcuno o qualcosa.

 

papa francesco bergoglio foto lapresse PAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON MESSI E BUFFONPAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON BALOTELLIIL PAPA BENEDICE LA FOLLA ALLA FINE DELLA GIORNATA MODIALE DELLA GIOVENT IN BRASILE MICHELE SERRA MARCELLO MESSORI Rino Fisichella e Monsignor Zagotto - Copyright Pizzigiuliano ferrara a spasso con i cani foto colantoni gmt PAPA RATZINGER E DOMENICO GIANI Laura Boldrini e Eugenio Scalfari

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?