QUANTO COSTANO LE GUARDIE SVIZZERE AL VATICANO? 5,8 MLN. MA NON FATE SPENDING REVIEW, GIÀ FANNO UNA VITA TRISTISSIMA - ALFANO ABBANDONA I POLIZIOTTI A PRENDERSI LA TUBERCOLOSI DAGLI IMMIGRATI CLANDESTINI
A cura di Riccardo Bocca e Stefano Livadiotti per “l’Espresso”
CARISSIMI SVIZZERI
VATICANO CUPOLA DI SAN PIETRO GUARDIE SVIZZERE jpeg
E. Fitt. - Ma quanto costano al Vaticano le guardie svizzere che vigilano sulla sicurezza di papa Francesco? Secondo un documento riservato della prefettura degli Affari economici, nel 2012 le spese per vitto, alloggio e stipendio dei 110 ragazzi che fanno la veglia al pontefice (vestiti con abiti tradizionali fatti su misura e alabarda d'ordinanza) hanno superato i 5,8 miloni di euro. Un aumento secco di un milione rispetto ai costi dell'anno precedente, e di 1,3 rispetto al 2009.
Qualcuno sospira, sostenendo che nella Santa Sede bisognerebbe fare un po' di spending review. Soprattutto per una funzione che è soprattutto rappresentativa, dato che circa due terzi delle guardie svizzere sono destinate a restare immobili per ore davanti gli ingressi del palazzo apostolico. Non sarà facile, però, tagliare il budget dell'esercito più piccolo del pianeta.
angelino alfano pennarello argento
La paga non è altissima (in media sui 1.300 euro al mese) e i benefit sono già ridotti al minimo: nel tempo libero gli arruolati (età massima 30 anni, tutti celibi, non più bassi di un metro e 74 centimetri e con reputazione irreprensibile: così recita il regolamento destinato ai soli cittadini svizzeri) hanno a disposizione una palestra dove allenarsi, un campo di calcio e una mensa, dove le suore albertine cucinano per loro specialità. Di lussi, a differenza di qualche cardinale, neanche l'ombra.
BATTAGLIA PER I SIKH
Turbanti colorati a Montecitorio. È accaduto in occasione dell'audizione dei rappresentanti della comunità sikh in Italia presso il quinto comitato della Commissione antimafia. Gli indiani del Punjab, accompagnati dal sociologo Marco Omizzolo e dal sindacalista della Cgil Jean-René Bilongo, hanno denunciato le condizioni di sfruttamento in cui lavorano nelle campagne dell'agro pontino, dove molti vengono dopati con anfetamine per non risentire della fatica. L'Antimafia ha deciso di istituire un'apposita sottocommissione e ha accettato la proposta di includere nell'art. 416 bis del codice penale i reati di tratta, caporalato e riduzione in schiavitù. A. Mas.
POLEMICHE INFETTIVE
P.M. - Tra il ministero dell'Interno guidato da Angelino Alfano e i sindacati di polizia è scoppiata la guerra della tutela sanitaria. I sindacati contestano al Dipartimento di pubblica sicurezza di non avere preso misure idonee per tutelare la salute dei poliziotti impegnati nell'accoglienza alle centinaia di migranti che stanno sbarcando in questi mesi sul suolo italiano. La situazione si è aggravata con l'allarme, lanciato anche dall'Oms (Organismo mondiale della sanità), sulla possibile recrudescenza di malattie infettive.
E le forze dell'ordine sembrano aver già pagato un prezzo altissimo con cinque poliziotti siciliani che, dopo aver lavorato a contatto con i migranti, sono risultati positivi al test della tubercolosi. Il ministero, intanto, ha già messo le mani avanti. Con una circolare emanata il 18 aprile ha dettato le linee guida per la tutela sanitaria. Il consiglio pratico è quello di usare mascherine, guanti in lattice, calzari e occhiali protettivi. Tutto qua? No, il ministero bacchetta pure i media per il «recente allarmismo prodotto dalla diffusione di notizie giornalistiche».
VIETATO NASCERE A GORIZIA
G. Pagl. - Tra qualche settimana a Gorizia e provincia non nasceranno più bambini: le future mamme saranno costrette a partorire altrove. La giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, guidata da Debora Serracchiani, ha infatti deciso di chiudere il punto nascita dell'ospedale del capoluogo isontino. Una decisione che ha scatenato le proteste di numerose donne (e non solo), costituitesi nel comitato "Voglio nascere a Gorizia".
napolitano a che tempo che fa intervistato da fabio fazio
Tuttavia, secondo la Giunta regionale, non si poteva fare altrimenti, visto «il crollo del numero dei parti in quest'ultimo anno». Ma niente paura perché, come assicura la governatrice friulana, verrà subito sottoscritta «una convenzione per l'assistenza completa di mamme in attesa e neo mamme con il vicino ospedale di Šempeter». «Serracchiani compie un capolavoro», polemizza il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Riccardo Riccardi»: una convenzione per far nascere i nostri figli in Slovenia.
INGIUSTIZIA AL BASILICO
Pra', il borgo genovese famoso per il basilico del pesto più buono del mondo si ribella ai vicini di Voltri, colpevoli di aver dato il nome al porto e al casello autostradale che si trovano sul suo territorio. E ottiene a sorpresa la benedizione di Giorgio Napolitano al quale si è rivolta la Fondazione PRimA'vera per ottenere giustizia toponomastica. Con il presidente della Repubblica che ha chiesto al prefetto una relazione, riaccendendo le speranza dei residenti. A.Cal.
NAPOLITANO RICEVE PAPA FRANCESCO IN QUIRINALE FOTO LAPRESSE
PACE FATTA TRA LA PISANA E MORGAN
Derivati addio. Troppo alto il rischio di perdite con quegli strumenti finanziari di tipo speculativo. E pericolosa anche la strada delle cause per risarcimento danni, da fare alle banche che hanno venduto quei prodotti. La Regione Lazio, per minimizzare i rischi, ha cercato accordi con istituti di credito e società finanziarie, finalizzati alla risoluzione anticipata dei contratti: un percorso che appare ora ultimato con l'intesa raggiunta tra la Giunta di Nicola Zingaretti e la statunitense JP Morgan.
La Pisana aveva fatto causa alla finanziaria di New York, chiedendo i danni per i costi occulti che aveva dovuto sostenere dopo l'acquisto dei derivati. Ora, però, l'accordo è stato trovato. Il contratto verrà sciolto: JP Morgan pagherà circa 770 mila euro alla Regione, e l'ente pubblico rinuncerà al contenzioso civile. Intese analoghe sono già state raggiunte dalla Giunta del Lazio con Citigroup, Deutsche Bank, Ubs, Depfa, Barclays e Merrill Lynch. Cl. Pi.
ATTILA GALLETTI
G. Pagl. - Luoghi meravigliosi come Capo Teulada (Sardegna), Punta Bianca (Sicilia) o Torre Veneri (Salento) trasformati, da un giorno all'altro, in aree industriali. Il miracolo compiuto dal governo, però, non porterà in questi posti, da anni occupati da poligoni militari e campi di addestramento, nessuna azienda (e dunque nessun nuovo occupato). L'obiettivo del decreto 91/2014, pubblicato lo scorso 25 giugno sulla Gazzetta ufficiale e chiamato dal ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, "Ambiente Protetto", è un altro. Cioè equiparare le decine di migliaia di ettari in cui si svolgono le esercitazioni militari ai siti industriali. Alzando in questo modo le soglie di contaminazione consentite.
Qualche esempio? Il tetto per il cobalto salirà da 20 milligrammi al chilo fino a quota 250.«Un vergognoso colpo di spugna sullo stato di contaminazione delle aree militari», si indigna il Coordinamento Nazionale Siti Contaminati. «Stupisce che questo decreto», fa notare la deputata del Pd Caterina Pes in un'interrogazione rivolta al ministero dell'Ambiente, «arrivi dopo che il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, ha incontrato il governo per chiedere di riconsiderare l'equilibrio con cui sono distribuite nel Paese le servitù militari», attualmente collocate per il 65 per cento sul territorio isolano.
QUANT'È DANNOSA LA ZUMBA
La Zumba a Santa Maria della Scala di Siena proprio no. In questi termini il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini tira le orecchie al sindaco della città del Palio Bruno Valentini, il cui Comune ha fatto tenere nel complesso museale del Quattrocento una manifestazione con esercizi fisici accompagnati da musiche a tutto volume.
Note che avrebbero potuto danneggiare gli affreschi del museo che si trova davanti al Duomo, e che era stato concesso dalla Soprintendenza per una manifestazione che al massimo -in base alla richiesta avanzata dal Comune- avrebbe compreso classi di yoga. «Non ci sono stati danni, ma un'ambientazione come Santa Maria della Scala richiede sempre e comunque, anche nei dettagli, eleganza e sobrietà», ha spiegato in Senato Franceschini.B. C.