QUEL CAGNACCIO DI SILVIO: IMBARCA GLI ANIMALI, E ABBANDONA IL POVERO PARISI SULL'AUTOSTRADA - IL BANANA LANCIA IL MOVIMENTO DELLA BRAMBILLA PER ATTIRARE GATTARE E CANARI DI TUTTA ITALIA: ''TORNATE A CASA E DATE UNA DOPPIA RAZIONE DI CROCCANTINI AI VOSTRI ANIMALI'' - PARISI, ENNESIMO 'LEADER DEL FUTURO' CREATO E POI AMMAZZATO DA SILVIO: 'SI ALLEA CON 'LA QUARTA GAMBA', QUELLI CHE CHIAMAVA TRADITORI. SI PREPARA ALL'ACCORDO COL PD
1. IL CAV IMBARCA GLI ANIMALI, NON PARISI
Sarina Biraghi per ''La Verità''
SILVIO BERLUSCONI MICHELA VITTORIA BRAMBILLA
Sull' arca di Silvio Berlusconi c' è spazio per gli animali ma non per Stefano Parisi. Lo ha annunciato lo stesso leader di Forza Italia intervenendo all' incontro organizzato da Michela Vittoria Brambilla al museo della Scienza e della tecnologia a Milano dove ha partecipato ribadendo il suo impegno per la tutela dei diritti a quattro zampe. Una sorta di «benedizione papesca», quando a fine intervento il Cavaliere ha detto ai presenti: «Tornando a casa date una doppia razione di croccantini ai vostri animali».
Comunque a meno di un mese e mezzo dal voto, dopo l' alleanza con la «quarta gamba», Berlusconi imbarca i candidati del Movimento animalista della Brambilla tra le fila di Forza Italia e promette di fermare gli allevamenti di animali per farne pellicce, di togliere gli animali da compagnia dal redditometro perché «non sono un lusso» e di creare la figura del garante per i diritti per gli animali perché «non mi è stato possibile promettere a Michela un ministro per i diritti degli animali».
Tra i punti del programma anche l' adozione di un codice dei diritti degli animali per regolare «l' affido degli animali in caso di morte dei coniugi e la disciplina dei lasciti agli animali». Non basta. «Bisognerà intervenire anche nei circhi dove gli animali vivono inscatolati». Soddisfatta l' ex ministro Brambilla: «Forza Italia è l' unico che condivide i punti essenziali del nostro programma e, una volta al governo, li realizzerà».
SILVIO BERLUSCONI MICHELA VITTORIA BRAMBILLA
Poi il leader azzurro ha ricordato gli anni di governo ma anche la sua vicenda giudiziaria quando «in otto mesi, con un record storico» si è passati dal verdetto di primo grado alla Cassazione, dove quello che si trovò di fronte «non era un collegio di magistrati, ma un plotone di esecuzione». Una «sentenza assurda e criminale» che lo ha reso incandidabile. «Io sono qui come nel 1994 quando in Italia incombeva il grave pericolo, la possibilità che un partito che aveva sposato l' ideologia più disumana della storia dell' uomo, quella del Partito comunista, andasse al potere. Io ho deciso di lasciare tutto e di scendere in campo per preservare il nostro Paese da un pericolo nefasto».
E ha ricordato «i cinque colpi di Stato» che hanno massacrato la democrazia «fino a arrivare a somministrarci quattro presidenti del Consiglio e quattro governi non scelti». Poi arriva la stangata contro il M5s. «Dobbiamo difendere l' Italia dal rischio di una vittoria del M5s. È una setta che dipende da un politburo in mano a due sole persone, che non hanno valori né principi, solo posizioni pronti a cambiare secondo le convenienze o i diktat che vengono dall' alto». Sull' Europa Berlusconi ha detto: «Vogliamo meno vincoli e austerità, e chiederemo indietro il surplus rispetto a quanto versiamo. E se il centrodestra tornerà al governo non accetterà il bail in per le banche».
Insomma animalisti «amici» del centrodestra mentre non lo sarà Energie per l' Italia. Ha messo fine ad ogni dubbio, ieri sera, lo stesso leader Stefano Parisi con un comunicato stampa: «Abbiamo depositato il simbolo al ministero dell' Interno. Energie per l' Italia correrà fuori dalla coalizione di centrodestra alle prossime elezioni politiche».
Quel feeling tra Berlusconi e l' ex manager, dopo l' elezione a sindaco di Milano sfumata per una manciata di voti, sembra definitivamente svanito.
Parisi comunque, convinto che il veto all' alleanza sia arrivato da una parte di Forza Italia più che dalla «quarta gamba», assicura che Energie per l' Italia si presenterà in tutti i collegi e in tutta Italia.
2. L' IRA DI PARISI (CHE CORRE DA SOLO): PENSANO A FARE UN PATTO CON IL PD
Pierpaolo Lio per il ''Corriere della Sera''
SILVIO BERLUSCONI MICHELA VITTORIA BRAMBILLA MOVIMENTO ANIMALISTA
«È uno strappo molto grave. Hanno scelto di fare l' accordo con i vecchi partiti, con gli stessi che chiamavano traditori». Stefano Parisi ha appena incassato il rifiuto: non c' è posto nel centrodestra per Energie per l' Italia. «Abbiamo provato a portare un contributo d' innovazione senza pretendere seggi, ma il centrodestra s' è chiuso in se stesso: sembra abbiano paura di cambiare». L' ex candidato sindaco di Milano non si tira indietro: il suo movimento sulla scheda elettorale ci sarà comunque. «Correremo da soli». Se il progetto per costruire «una nuova casa per i moderati» dovrà passare per una corsa solitaria (obbligata), si farà.
Anche su chi ha posto il veto, Parisi non ha dubbi: non la Lega, né FdI. «Berlusconi?
Non lo so. Di sicuro i suoi. È stata Forza Italia a preferire la "quarta gamba" - che mi risulta abbia firmato un programma già predisposto dai partiti maggiori - e avere come alleati forze che non hanno indipendenza di giudizio». Perché lo scenario che il fondatore di Chili scorge per il 5 marzo è una riproposizione delle larghe intese. «Probabilmente servono parlamentari disponibili a una grande coalizione e a sostenere un governo con la sinistra».
E quindi quale migliore opzione di «chi ha governato con loro fino a oggi? Noi vogliamo un governo alternativo alla sinistra».
Niente accordo nazionale, discorso diverso in Lombardia, dove «la Lega dimostra di avere la capacità di tenere tutti insieme». Nella partita per il dopo Maroni, Energie per l' Italia sostiene Attilio Fontana, che ieri s' è presentato in una sala affollata dai sostenitori di Epi. «A Milano sembrano finora lontani quei meccanismi romani che hanno segnato questa vicenda. Non è stato facile per noi, qualcuno aveva voglia di dire no, ma non siamo per la politica delle ripicche».
L' incontro è servito anche per chiarire un punto che a Parisi sta a cuore. «Con quell' uscita sulla "razza" ha commesso un errore e oggi (ieri, ndr ) gliel' ho detto in faccia. Ma il suo ragionamento era oggettivo: siamo di fronte a uno squilibrio demografico tra Africa ed Europa che va affrontato per salvare le nostre radici giudaico-cristiane».