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QUEL CONTO A CINQUE STELLE – I PRIVILEGI DEI GRILLINI SUI MUTUI DELLE BANCHE DI CAMERA E SENATO: POSSONO ACCEDERE A MUTUI VANTAGGIOSI, GIA’ DENUNCIATI ANCHE DA QUEL PARAGONE OGGI A MONTECITORIO CON DI MAIO – LA COERENZA DELLA CASTA
Lorenzo Andraghetti per Lettera 43
Avere un conto corrente presso il Banco di Napoli (filiale Camera dei deputati) o alla Banca nazionale del lavoro (filiale del Senato della Repubblica) costituisce un tipico privilegio della Casta. Questi due istituti di credito infatti sono gli unici ad avere uno sportello interno agli edifici di Montecitorio e Palazzo Madama.
VECCHIA INCHIESTA DI BARBATO.
Un'inchiesta di Piazza Pulita nel 2012, grazie all'allora senatore Francesco Barbato dell'Italia dei valori (Idv), che con una telecamera nascosta fece emergere le condizioni ultra vantaggiose concesse ai senatori un conto aperto presso la Bnl di Palazzo Madama, generò sdegno nell'opinione pubblica e la notizia fu ripresa da tutti i maggiori quotidiani nazionali.
AGEVOLAZIONI PER I SENATORI.
Annalisa Cuzzocrea su la Repubblica scriveva di essere in possesso dei documenti che dimostravano le agevolazioni per i senatori: «Partiamo dai mutui a tasso fisso a 10 anni: con un tasso irs del 2,25% (è quello fissato a livello internazionale, pagato dalla banca) la maggiorazione è dello 0,70. Sul mercato, il più favorevole ha una maggiorazione del 3,10. A 20 anni, mentre a Palazzo Madama bisogna aggiungere al tasso irs lo 0,85%, un cittadino qualsiasi aggiunge almeno il 3,20. A 30 anni, solo l'1,30 per un senatore o un commesso, il 3,40 per chi non gode di convenzioni».
Grazie al senatore Barbato e a Piazza Pulita si è scoperto che deputati e senatori possono permettersi di chiedere un mutuo ventennale a tasso variabile all’1,57%, mentre ai comuni cittadini veniva chiesto il 5%.
ANCHE PARAGONE PARLÒ DEL CASO.
Nell'ultima legislatura perfino la trasmissione La Gabbia di Gianluigi Paragone (il giornalista ora candidato proprio col Movimento 5 stelle) fece un'inchiesta nel 2013 dove denunciò questo insopportabile vantaggio della Casta parlamentare. Dal suo servizio emergeva che i benefit legali al conto corrente presso queste filiali non erano solo limitati a chi accendesse un mutuo, ma comprendevano anche la concessione dello “scoperto” fino a 115 mila euro al tasso del 2% e perfino commissioni a zero euro per le movimentazioni sul conto.
AI SUOI FUTURI COLLEGHI CHE DICE?
FRANCESCO BARBATO IN PARLAMENTO
Chissà cosa penserebbe Paragone se scoprisse che i suoi futuri colleghi (59 su 123) hanno già un conto corrente privilegiato proprio in quelle filiali della Bnl e del Banco di Napoli che lui stesso denunciava nel 2013.
Proprio nella sua trasmissione si faceva presente che la Bnl ha una filiale al Senato dal 1940 (grazie a una concessione rinnovata nel tempo) e senza che alcun bando pubblico di assegnazione fosse stato mai indetto. Nel 2012, dopo lo scoop di Piazza Pulita, il questore del Pd del Senato, Benedetto Adragna, dichiarò: «Tra poco ci sarà la nuova gara». Ma non fu mai fatta e la convenzione rinnovata ancora una volta. Proprio la giornalista de La Gabbia tentò di chiedere spiegazioni all'attuale presidente del Senato, Pietro Grasso, senza ottenere risposta.
I DOCUMENTI SU "TIRENDICONTO.IT".
Ma come mai proprio i parlamentari grillini che non perdono occasione per denunciare e criticare i privilegi della Casta non hanno mai detto nulla su questo tema? È presto svelato. La metà di loro ha un conto corrente proprio nelle due banche. Come facciamo a saperlo? È bastato aprire le schede di ogni singolo parlamentare presente sul loro sito, “tirendiconto.it”, e visualizzare la copia dei bonifici (tanto contestatati) con l'intestazione della banca da cui venivano effettuati. Il conteggio è presto fatto: 48 deputati hanno il conto al Banco di Napoli e 11 senatori alla Bnl, per un totale di 59 parlamentari su 123. Il 47% del totale.
ACCESI DEI MUTUI VANTAGGIOSI?
Sarebbe interessante sapere se, oltre al conto corrente, i parlamentari in questione abbiano acceso anche dei mutui usufruendo dei noti vantaggi (oltre che alle commissioni zero sulle movimentazioni) e se, come le inchieste passate hanno svelato, anche amici e parenti dei pentastellati abbiano aperto conti correnti privilegiati nelle stesse filiali (dato che le condizioni sono estendibili a chi viene presentato alla banca da un parlamentare che abbia già un c/c).
Noi non abbiamo le prove che tutti i parlamentati del M5s che hanno un conto al Banco di Napoli o alla Bnl lo abbiano effettivamente aperto appena entrati in parlamento (potrebbero anche averlo fatto prima in un'altra filiale), ma è molto strano che dei parlamentari del Nord Italia come Laura Castelli, Tatiana Basilio o Danilo Toninelli (solo per citarne alcuni) abbiano un conto al Banco di Napoli (da non confondere con Intesa SanPaolo).
QUELL'UNICA FILIALE IN TUTTA ROMA.
È molto strano che nell'intestazione dei loro bonifici vi sia “Banco di Napoli” e non “Intesa SanPaolo”. Il Banco di Napoli infatti è parte del gruppo Intesa dal 2006 e ha mantenuto poche filiali dal nome “Banco di Napoli” e una di queste è proprio quella alla Camera (l'unica in tutta Roma). Le sue filiali (687) sono distribuite unicamente nelle regioni di Campania, Puglia e Basilicata (eccezion fatta per Roma).
Difficile quindi credere che i 48 deputati col conto al Bdn fossero tutti già clienti prima del loro ingresso alla Camera. Considerando inoltre l'altissima percentuale (il 47%) di coloro che possiedono un conto in queste due banche (che possiamo definire “minori”), appare una coincidenza troppo grande.
DI BATTISTA CI FARÀ SUBITO SAPERE?
alessandro di battista con sahra
Basterebbe chiedere ai parlamentari (nell'elenco sottostante) di presentare i documenti (senza usare photoshop possibilmente) che attestino la data d'apertura del conto corrente nonché la filiale. Sicuramente l'onorevole Alessandro Di Battista sarà il primo a premurarsi di farci sapere se il conto al Banco di Napoli l'abbia aperto prima o dopo la sua entrata alla Camera dei deputati, e se l'abbia aperto proprio nella tanto privilegiata filiale interna a Montecitorio. Ma considerando che l'unica filiale del Banco di Napoli nel Comune di Roma è quella di Piazza del parlamento numero 24, la risposta è facile da intuire.
SIAMO IN ATTESA DI UNA SMENTITA.
Sarebbe alquanto contraddittorio se si venisse a scoprire (cosa molto probabile) che tutti i 59 parlamentari nell'elenco sottostante abbiano aperto un conto nelle suddette filiali per usufruire del tipico privilegio della Casta parlamentare che loro stessi criticavano prima dell'ingresso a Palazzo. Aspettiamo con ansia una loro smentita.
Di seguito l'elenco dei deputati del Movimento che hanno il conto corrente al Banco di Napoli: Luigi Di Maio, Donatella Agostinelli, Alessandro Di Battista, Ferdinando Alberti, Tatiana Basilio, Sergio Battelli, Alfonso Bonafede, Giuseppe Brescia, Francesca Businarolo, Mirko Busto, Azzurra Cancelleri, Cariello, Laura Castelli, Andrea Cecconi, Silvia Chimienti, Tiziana Ciprini, Emanuela Corda, Matteo Dall'Osso, Diego De Lorenzis, Massimo De Rosa, Daniele Del Grosso, Chiara Di Benedetto, Manlio Di Stefano, Federica Dieni, Mattia Fantinati, Roberto Fico, Riccardo Fraccaro, Chiara Gagnarli, Silvia Giordano, Marta Grande (fino al febbraio 2016), Giulia Grillo, Mirella Liuzzi, Loredana Lupo, Maria Marzana, Dalila Nesci, Paolo Parentela, Vito Petrocelli, Gianluca Rizzo, Paolo Romano, Carla Ruocco, Emanuele Scagliusi, Giorgio Sorial, Arianna Spessotto, Patrizia Terzoni, Danilo Toninelli, Gianluca Vacca, Simone Valente, Alessio Villarosa.
L'ELENCO DEI NOMI AL SENATO.
I senatori che hanno il conto corrente alla Bnl: Alberto Airola, Ornella Bertorotta, Gianluca Castaldi, Nuzia Catalfo, Lello Ciampolillo, Andrea Cioffi, Daniela Donno, Elena Fattori, Michele Giarrusso, Stefano Lucidi, Maurizio Santangelo.
* Ex attivista e collaboratore parlamentare alla Camera per il Movimento 5 stelle