giorgia meloni giuseppe conte

QUESTA VOLTA TOCCA DIFENDERE L’AVVOCATO DEL POPOLO – QUANDO GIORGIA MELONI DICE CHE CONTE FIRMÒ LA RIFORMA DEL MES SENZA UN MANDATO PARLAMENTARE, NON DICE TUTTA LA VERITÀ. È VERO CHE IL VIA LIBERA DI “GIUSEPPI” AVVENNE IL GIORNO DOPO LE SUE DIMISSIONI, IL 26 GENNAIO 2021. MA CAMERA E SENATO AVEVANO GIÀ DATO LA LORO APPROVAZIONE, IL 9 DICEMBRE 2020, QUANDO PEPPINIELLO SI PRESENTÒ IN PARLAMENTO E DEPUTATI E SENATORI VOTARONO DUE RISOLUZIONI CHE LO IMPEGNAVANO A “ESPRIMERE IL SOSTEGNO DELL’ITALIA”

 

Estratto dell’articolo di Luciano Capone per www.ilfoglio.it

 

giorgia meloni sventola il fax di luigi di maio sul mes in senato

Tocca fare l’avvocato d’ufficio dell’Avvocato del popolo, considerato che l’imputato non intende difendersi da un’accusa falsa. Giorgia Meloni […] ha accusato Giuseppe Conte di aver firmato il nuovo trattato del Mes “con il favore delle tenebre”, ovvero nascondendolo al Parlamento e agli italiani.

 

“Ricordo – ha detto Meloni – che l’unico mandato parlamentare sulla materia del Mes, nel 2019, impegnava il governo Conte a non ratificare la modifica del trattato”.

 

Aggiungendo poi che l’Italia ha dato con il governo Conte “il suo assenso un giorno dopo essersi dimesso, senza mandato parlamentare […]”. Al Senato, sventolando un foglio con l’autorizzazione da parte del governo Conte a firmare l’accordo, con tono alterato Meloni ha detto che “ […] la propaganda si può fare ma poi rimangono i fogli a dimostrare la serietà di chi parla”.

 

 

GIUSEPPE CONTE NON LAVORA CON IL FAVORE DELLE TENEBRE

[…] Ma le affermazioni di Meloni, anche lei in estrema difficoltà sul tema, sono palesemente false. Ci sono “i fogli” a dimostrarlo, come dice la premier.

 

L’accordo sulla riforma del Mes […] venne trovato dall’Eurogruppo del 30 novembre 2020. Prima di dare andare a Bruxelles, l’allora ministro dell’Economia Roberto Gualtieri informò il Parlamento che l’accordo si sarebbe concluso con la firma del nuovo trattato il 27 gennaio.

 

Prima, però, era necessario un ulteriore passaggio politico: il vertice (Euro summit) dell’11 dicembre con i capi di stato e di governo dell’Eurozona. E prima del Consiglio europeo del 10-11 dicembre 2020 c’è stato il consueto passaggio parlamentare, esattamente come quello concluso ieri da Giorgia Meloni prima del Consiglio europeo di oggi.

 

giorgia meloni alla camera 11

E’ in quell’occasione, nel dibattito parlamentare del 9 dicembre 2020, che c’è stato il passaggio parlamentare che ha dato a Giuseppe Conte il mandato di firmare la riforma del Mes.

 

[…] Vennero approvate due risoluzioni, sia alla Camera (Delrio-Crippa e Magi-Costa) sia al Senato (Licheri-Marcucci e Bonino-Richetti) che impegnavano il presidente del Consiglio “a esprimere il sostegno dell’Italia alla riforma del Mes deliberata dall’Eurogruppo”. Questo Meloni dovrebbe ricordarlo, perché fu autrice di un animato intervento alla Camera contro la firma del nuovo trattato che iniziava così: “Considero gravissimo, presidente Conte, che noi siamo chiamati a dare un mandato al governo circa la modifica del Mes...”. […]

 

conte e merkel by osho

E’ vero, come dice Meloni, che il governo Conte formalmente firmò il trattato del Mes il giorno dopo le sue dimissioni avvenute il 26 gennaio 2021: ma la data del 27 gennaio era stata decisa all’Eurogruppo del 30 novembre 2020 e il consenso politico dell’Italia era già stato dato all’Euro summit dell’11 dicembre, dopo aver ricevuto il mandato dal Parlamento il 9 dicembre. Tutto alla luce del sole, senza il favore delle tenebre.  

conte merkelEVITA DE' NOALTRI - VIGNETTA BY MACONDOGIUSEPPE CONTE MES giorgia meloni antonio tajani GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO