“GIORGIA MELONI VUOLE TUTTO IL POTERE MEDIATICO” - IL QUOTIDIANO SPAGNOLO “EL PAIS” DEDICA UNA PAGINA INTERA ALLE CONCENTRAZIONI EDITORIALI A FAVORE DELLA DUCETTA DEFINITA: “MOLTO BELLICOSA CON LA STAMPA CRITICA” - DAL CONTROLLO DELLA RAI, AL SOSTEGNO DI MEDIASET FINO ALL’OPERAZIONE PER DARE L’AGI ALLA FAMIGLIA ANGELUCCI: “IL MINISTERO DELL'ECONOMIA, CIOÈ L'AZIONISTA DI MAGGIORANZA DELLA SOCIETÀ, DEVE DECIDERE LA VENDITA DI UN PEZZO FONDAMENTALE DELL'INFORMAZIONE ITALIANA A UN DEPUTATO DELLA LEGA CHE HA GIÀ PIÙ CHE DIMOSTRATO LA SUA VICINANZA ALLA MELONI”
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”
ARTICOLO DI EL PAIS SU GIORGIA MELONI
Il caso dell’Agi finisce al centro dell’interesse internazionale. “Meloni vuole tutto il potere mediatico”: titolo inequivocabile, una pagina intera su El Paìs, il più autorevole quotidiano in lingua spagnola nel mondo. Dopo gli anni di Silvio Berlusconi, l’Italia sta per diventare nuovamente un’osservata speciale per le concentrazioni editoriali che si sono venute a creare a favore della destra e del governo di Giorgia Meloni.
GIANCARLO GIORGETTI GIORGIA MELONI
L’articolo del corrispondente da Roma Daniel Verdù mette in fila i fatti e racconta di come Meloni «sia riuscita a controllare i media pubblici», a superare la lottizzazione con un dominio senza precedenti su tutte le reti Rai, ad «avere l’appoggio della principale holding di comunicazione televisiva privata italiana», Mediaset, e a essere spalleggiata dai giornali del gruppo Angelucci.
antonio angelucci foto di bacco
Ampio spazio viene dedicato alla vicenda dell’Agi, la seconda agenzia di stampa italiana che Eni, azienda partecipata dal ministero dell’Economia, starebbe per vendere al gruppo che fa capo ad Antonio Angelucci, imprenditore con interessi nella sanità privata, deputato della Lega e editore del principale polo di quotidiani di destra (Il Giornale, Libero, Il Tempo).
La premier, definita dal Paìs «particolarmente bellicosa con la stampa critica», si sta ora muovendo «verso una concentrazione di giornali, televisioni e radio collegate che culminerà probabilmente con la vendita dell'agenzia Agi nei prossimi giorni». Una «strana operazione», secondo il quotidiano che ha cercato senza risposta Angelucci: «Il Ministero dell'Economia è cioè l'azionista di maggioranza della società, che deve decidere la vendita di un pezzo fondamentale dell'informazione italiana a un deputato della Lega» che è «il più ricco della Camera» e «con il più alto tasso di assenteismo», e che «ha già più che dimostrato nei suoi resoconti mediatici la sua vicinanza alla Meloni».
giorgia meloni giancarlo giorgetti
Un esempio, ricorda il Paìs, è la prima pagina di fine 2023 di Libero: «“L'uomo dell'anno”, aveva titolato qualche mese fa, inserendo una foto del leader del partito ultra Fratelli d'Italia, che occupava l’intera copertina di un suo giornale». A guidare Libero era arrivato da pochi mesi Mario Sechi, ex direttore dell’Agi, ed ex portavoce di Meloni. […]
Perché Angelucci sarebbe interessato all’Agi? «Alcune voci all'interno dell'azienda – ha verificato la testata spagnola - indicano che i piani prevederebbero la creazione di un servizio di notizie che distribuirebbe articoli completi per i quotidiani locali, più piccoli. Soprattutto nel Nord Italia, dove Angelucci vorrebbe che le sue aziende sanitarie fossero più presenti - ora le sue aziende hanno sede al Centro Italia - e dove, secondo i lavoratori, avrebbe intenzione di spostare la sede dell'agenzia».
PIER SILVIO BERLUSCONI E GIORGIA MELONI - FUNERALI DI SILVIO BERLUSCONI
Il potenziale conflitto di interessi non frena le ambizioni della destra meloniana sui media. «Mai come adesso – osserva il Paìs - un governo ha avuto il sostegno quasi unanime delle tre principali reti (Rai1, Rai2 e Rai3). Poi si è garantito la fedeltà di Mediaset, l'impero mediatico della stessa famiglia che per anni ha finanziato il partito con cui forma una coalizione di governo: Berlusconi-Forza Italia». Azienda, ricorda il quotidiano, dove lavora l’ex di Meloni «il padre della figlia, il giornalista Andrea Giambruno».