renzi referendum

REFERENDUM: A META’ SETTEMBRE RENZI SVELERA’ LA DATA - LA PIU’ PROBABILE IL 27 NOVEMBRE, APPENA APPROVATA LA MANOVRA ALLA CAMERA - AL MOMENTO VINCONO I “NO”: 52 A 48 - FINO A MAGGIO I “SI” ERANO IN TESTA, E DI PARECCHIO - I SONDAGGISTI NON SI SBILANCIANO: DIPENDE DA FORZA ITALIA (PIEPOLI) - UN TERZO DEGLI ELETTORI PD CONTRARIO (NOTO)

Diodato Pirone per “Il Messaggero”

 

renzi referendum costituzionalerenzi referendum costituzionale

Gli ultimi sondaggi relativi all' orientamento degli italiani sul referendum sulla riforma della Costituzione danno in leggero vantaggio il No. Sia l' Ipr Marketing di Antonio Noto che l' Istituto Piepoli di Nicola Piepoli concordano sulle cifre: 52% per il No e 48% per il Si. Se si votasse oggi. Ma ovviamente è impossibile stabilire fin d' ora cosa decideranno davvero gli italiani in autunno.

 

«Sarà una campagna elettorale molto interessante perché nulla è scontato - spiega Noto - L' unica previsione che al momento mi sento di indicare è che l' affluenza potrebbe essere un elemento decisivo per l' eventuale vittoria del Si perché i dati attuali riflettono la maggiore motivazione degli elettori appartenenti alle aree politiche contrarie alla riforma».

nicola piepolinicola piepoli

 

Un altro elemento di incertezza deriva da quello che i sondaggisti chiamano la tendenza di fondo. Spiega Piepoli: «Fino a primavera non c' è stata partita: il Si aveva un vantaggio enorme. Da maggio in poi invece il No ha mostrato un trend di costante ascesa la cui forza si è però molto indebolita nelle ultime settimane. Se oggi dovessi dire qual è la tendenza dominante non sarei in grado di indicarla. Direi che la partita è apertissima».

 

 

ANTONIO NOTO ANTONIO NOTO

Secondo gli spin doctor la partita del referendum finirà per intrecciarsi soprattutto con quella, complicatissima, del destino (e degli equilibri di potere) del centrodestra italiano. «Quest' area rappresenta grosso modo un terzo dell' elettorato italiano - sottolinea Piepoli - Da quando è apparsa nell' arena politica la stella di Stefano Parisi questo segmento di elettorato sta dando segni di riscossa ma non è ancora chiaro da che parte si schiererà sulla riforma costituzionale. Al momento gli elettori di centrodestra sono divisi grosso modo a metà e probabilmente saranno gli spostamenti di segmenti marginali di questo elettorato a determinare l' esito finale del referendum. La resurrezione del centrodestra tuttavia non è un' operazione facilissima anche se Parisi ha già profondamente cambiato lo scenario e tutto resta possibile perché l' esito di questo processo è imponderabile».

 

 

pd perde dappertuttopd perde dappertutto

«Ma anche a sinistra i giochi sono ancora all' inizio - spiega Noto - I dati emersi finora fanno emergere una sostanziale contrarietà alla riforma costituzionale di un terzo dell' elettorato del Pd o delle formazioni satelliti. Dunque sarà determinante per i Comitati per il Si usare leve che siano in grado di attrarre e convincere l' elettorato che si sente più classicamente di sinistra senza regalarlo al fronte avversario».

 

Ma l' intreccio degli equilibri politici del tripolarismo italiano con il referendum sono comunque solo uno degli elementi di imponderabilità che impediscono ai carotaggi dei sondaggisti di offrire certezze. L' altro elemento magmatico sta nel dato fisiologico della lontananza del voto.

 

CUPERLO RENZI CIVATI CUPERLO RENZI CIVATI

«Finora - dice Noto - sono pochi gli italiani bene informati sui contenuti del referendum. Si tratta di persone fra i 30 e i 60 anni, con un grado di scolarità medio e/o medio-alto e con una buona occupazione. Al di fuori di questi segmenti di popolazione il referendum è di fatto un illustre sconosciuto con il quale la gran parte della popolazione inizierà a confrontarsi sul serio una ventina di giorni prima del voto».

 

«Molti non hanno ancora un' opinione precisa - aggiunge Piepoli - Tuttavia nei nostri sondaggi abbiamo notato non senza stupore che moltissimi italiani intendono andare a votare per il referendum. Ormai siamo al settimo carotaggio e in tutti i casi la risposta positiva alla domanda Andrà a votare? è oscillata in una quota fra l' 84 e l' 89% . Questo non vuol dire che poi l' affluenza sarà così alta ma non mi stupirei se si superasse il 70% o si arrivasse ad un livello molto vicino a questa cifra».

pd via giubbonari 2pd via giubbonari 2

 

Un elemento che probabilmente potrebbe favorire i Si. «Attualmente la nostra stima dei votanti non va molto oltre il 50% - spiega Noto - Tuttavia sembra probabile che l' aumento dell' affluenza possa andare soprattutto a favore del Si. Molto dipenderà da stile e contenuti della campagna elettorale, a partire da quelli del premier Matteo Renzi».

 

 

 

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…