REGIONE CONTRO RAGIONE: PAOLA FERRARI ASSESSORE ALLA CULTURA
1. DAGOREPORT
E' fatta: la bombastica conduttrice della "Domenica sportiva", su indicazione della Santadechè, sarà il prossimo assessore del Pirellone guidato da Bobo Maroni: Siete seduti? Ecco le deleghe: istruzione, ricerca scientifica, cultura...
2. ESCE IL NOME DI PAOLA FERRARI
Andrea Senesi per "Corriere.it - Milano"
Spunta anche il nome di Paola Ferrari, la conduttrice della Domenica Sportiva , per la futura giunta targata Roberto Maroni. La telegiornalista entrerebbe in squadra su diretta indicazione di Daniela Santanchè, una delle figure più influenti nel Pdl lombardo. Nel partito di Silvio Berlusconi l'eventuale ingresso in giunta della Ferrari farebbe però esplodere i malumori, finora soffocati, dei tanti esclusi e delle tante correnti uscite mortificate dalle trattative per la squadra.
Per questo su un nome così lontano dalla politica la prudenza rimane d'obbligo. Ferrari a parte, in casa pdl il puzzle della giunta si va lentamente componendo: al coordinatore regionale Mario Mantovani andranno la poltrona numero due di Palazzo Lombardia e le deleghe alla Sanità ; gli altri assessori «berlusconiani» saranno, salvo sorprese delle ultime ore, Alberto Cavalli, Valentina Aprea (Istruzione), Maurizio Del Tenno (Infrastrutture), Viviana Beccalossi e, in quota Cl, Luca Del Gobbo. Per la posizione di capogruppo se la giocheranno Giulio Gallera e Claudio Pedrazzini. Raffaele Cattaneo continua a essere il favorito per la poltrona di presidente dell'Aula.
In ogni caso, prima di dichiarare chiusa la partita, ci sarà da ottenere l'indispensabile benedizione di Silvio Berlusconi, attesa per domani o venerdì.
Chiusi i giochi anche in casa Lega, che proporrà l'ingresso di almeno tre donne. In lizza ci sono la dg dell'Asl di Monza Maria Cristina Cantù (per il Welfare), il sindaco di Dalmine Claudia Terzi, la presidente del Consiglio comunale di Brescia Simona Bordonali e l'assessore provinciale di Varese Francesca Brianza. Sul fronte uomini, sicure le deleghe (all'Agricoltura) per Gianni Fava, per Massimo Garavaglia (Bilancio) e per Antonio Rossi (Sport). Ormai certa anche la nomina di Andrea Gibelli a segretario generale della Regione, in sostituzione del super-formigoniano Nicolamaria Sanese.
Ma la prima emergenza che Maroni dovrà affrontare si chiama lavoro, con le 6 mila aziende che solo in Lombardia, in poco più di due mesi, hanno fatto richiesta di cassa integrazione in deroga. Da qui alla fine dell'anno serviranno 300 milioni di euro, ha calcolato lo stesso Maroni subito dopo aver incontrato - al primo piano di Palazzo Lombardia, come promesso in campagna elettorale - i tre sindacati confederali e subito prima di volare per Roma dal ministro Elsa Fornero.
«La prima risposta del ministro è stata negativa. Abbiamo rappresentato le esigenze di rifinanziare la cassa in deroga per il 2013 ma lei ha detto che non ci sono i soldi». E ancora: «Bisognerà intervenire sul nuovo Parlamento perché i lavoratori non possono aspettare. Si deve fare una norma che metta a disposizione delle Regioni le risorse necessarie».
Il segretario regionale della Cisl Gigi Petteni dice di aver apprezzato l'approccio del neogovernatore: «Siamo partiti con il piede giusto, il presidente Roberto Maroni ha raccolto il nostro allarme sui fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga. Alla Lombardia non può andare solo il 17% delle risorse nazionali, quando in passato aveva il 22%. E gli 87 milioni ripartiti in queste settimane dal ministero del Lavoro alla Regione non sono sufficienti a coprire tutte queste richieste».
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