boschi renzi mineo

CALAMITA O CALAMITÀ? RENZI ATTIRA EX VENDOLIANI, EX SCIOLTA CIVICA E FUORIUSCITI GRILLINI: FINORA IL PD HA OTTENUTO 12 DEPUTATI E 4 SENATORI IN PIÙ - ORA MATTEUCCIO PUÒ GIOCARE CON LE MAGGIORANZE VARIABILI: MA SE TUTTI STANNO CON LUI, CHI FA OPPOSIZIONE?

Francesco Bei e Giovanna Casadio per ‘La Repubblica’

 

Una nuova maggioranza a geometria variabile. Un mese dopo quello strabiliante 40,8%, la calamita renziana sta ridisegnando i confini di tutti i gruppi parlamentari. Dodici deputati e quattro senatori in più, tra quelli appena usciti e quelli in procinto di mollare le vecchie imbarcazioni.
 

renzi pittibimbo 12renzi pittibimbo 12

Non è solo un fatto numerico, si assiste a un vero e proprio smottamento delle vecchie appartenenze. Alla Camera il dato è eclatante, benché il premio di maggioranza garantito dal Porcellum renda le nuove adesioni politicamente ininfluenti. Da Sel sono già andati via in sei — capitanati dal capogruppo Gennaro Migliore — attratti dal Pd ma per il momento in transito nel Misto. Altri sei vendoliani li dovrebbero raggiungere nei prossimi giorni. La scomposizione di Scelta Civica è inarrestabile. Andrea Romano è ormai già fuori e molti altro lo seguiranno.
 

CORRADINO MINEO RICCARDO JACONA E MARIA CUFFARO CORRADINO MINEO RICCARDO JACONA E MARIA CUFFARO

Ma dove il dato diventa significativo è al Senato, finora luogo infido per Renzi. La transumanza è cominciata. Tra i sette senatori di Sel i più insofferenti sono Dario Stefàno, protagonista nella fase della decadenza di Berlusconi, e Massimo Cervellini. Se andassero via Vendola perderebbe quasi un terzo della sua mini-pattuglia. D’altra parte i senatori vendoliani, insieme a tredici epurati grillini, stanno progettando
un gruppo comune.

 

FELICE CASSON FELICE CASSON

Tanto che hanno preso a rilasciare dichiarazioni congiunte. Certo, il nuovo gruppo resterà all’opposizione, ma potrebbe costituire comunque una sponda politica per alcuni provvedimenti del governo. Se davvero dovesse costituirsi, questo neo gruppo avrebbe come ambizione di attirare anche quei dem dissidenti sempre più lontani dall’orbita governativa, da Corradino Mineo a Felice Casson, da Massimo Mucchetti a Erica D’Adda. Tra gli ex M5S c’è poi la senatrice Fabiola Anitori, in avvicinamento direttamente al Pd.
 

Nel caos di Scelta Civica, a palazzo Madama è la fase dell’attesa: si è mosso soltanto uno, il senatore Gianpiero Dalla Zuanna, per andare tra i dem. La scomparsa improvvisa di ogni punto di riferimento ha infatti paradossalmente congelato gli esodi, ma è solo questione di tempo. «A ottobre decideremo — confida Renato Balduzzi, il “saggio” a cui i montiani si sono affidati — , potrebbe nascere un soggetto politico nuovo, più ampio». Tutta l’area centrista in effetti è in fermento dopo il successo di Renzi alle europee. Il Nuovo centrodestra di Alfano sta lavorando per stabilizzare il cartello elettorale con l’Udc e i Popolari per l’Italia.

 

Vannini Chiti Vannini Chiti

Intanto due giorni fa Ncd ha guadagnato da Gal il senatore campano Pietro Langella (figlio e nipote di due boss uccisi in agguati di camorra), nominandolo persino coordinatore del partito a Napoli. Il “supergruppo” centrista in gestazione è destinato tuttavia a perdere due elementi, ormai in totale contrapposizione a Pier Ferdinando Casini. Sono Mario Mauro, fatto fuori dalla commissione affari costituzionali, e il suo fedele amico Tito Di Maggio (entrambi in direzione Forza Italia).
 

RAFFAELE FITTORAFFAELE FITTO

Ma la frana più vistosa potrebbe prodursi proprio nell’universo berlusconiano,
specie se altre condanne dovessero appesantire la leadership dell’ex Cavaliere. I più sospettati sono quella mezza dozzina di senatori vicini a Raffaele Fitto, da tempo nel mirino del cerchio magico. Se nascesse un nuovo polo d’attrazione popolare Fitto potrebbe andarsene. L’interessato per ora smentisce seccamente: «Questa corsa verso Renzi ha già fatto registrare il tutto esaurito. Sono rimasti solo posti in pedi. No grazie, io resto in Forza Italia con buona pace di chi alimenta questi retroscena solo per
attaccarmi».

luis alberto orellanaluis alberto orellana

Ultimi Dagoreport

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...