1. IN SERATA, A MILANO, TRA UN INCONTRO E L’ALTRO PER L’EXPO2015, RENZI DOVREBBE VEDERSI ANCHE CON CLAUDIO DESCALZI, IL CANDIDATO PIÙ FORTE PER L’ENI, CARO A SCARONI 2. L’INCONTRO SI SPIEGA SOLO CON IL FATTO CHE LUNEDÌ VERRANNO UFFICIALIZZATE LE NOMINE SOLTANTO DELL’ENI. LE ALTRE NOMINE SLITTANO: MERCOLEDI’ FINMECCANICA ED ENEL IL 26 3. IL ROTTAM’ATTORE VUOLE INCONTRARE PERSONALMENTE I BOIARDI DEL FUTURO. AL TESORO, PADOAN SPERAVA CHE MATTEUCCIO SI LIMITASSE A GIOCARE CON LE PRESIDENZE 4. IL SEGNO DELLA CONFUSIONE AL POTERE È ANCHE QUELLO CHE STA SUCCEDENDO CON LE LETTERE DI PRE-ACCETTAZIONE CHE IL TESORO STA INVIANDO AD ALCUNI BOIARDI. DI SOLITO LA SI SPEDISCE SOLO A CHI È STATO GIÀ SCELTO PER ENTRARE IN UN DATO CDA. INVECE ALL’ENEL SONO ARRIVATI GLI AMBITI MODULINI A TUTTI I CANDIDATI

DAGONEWS

In viaggio con le nomine. Sul Freccia Rossa che lo sta portando da Roma a Milano, Renzie ha la cartellina con tutti i nomi dei prossimi vertici delle partecipate del Tesoro. In serata, tra un incontro e l'altro per l'Expo2015, dovrebbe vedersi anche con Claudio Descalzi, il candidato interno più forte alla guida dell'Eni.

Non è una scelta fatta, perché Renzie ha deciso di incontrare ed esaminare personalmente tutti i manager destinati alle poltrone più importanti. E l'incontro immediato con Descalzi, "raccomandato" dall'uscente Scaroni e dal Tesoro, si spiega solo con il fatto che lunedì verranno ufficializzate le nomine soltanto dell'Eni.

Il rinvio delle altre decisioni da un lato sembra confermare il fatto che Pittibimbo è arrivato all'appuntamento un po' trafelato e che a Palazzo Chigi c'è un certo marasma. Ma la sorpresa positiva è che il premier intende scegliere solo dopo aver parlato a quattr'occhi con i papabili.

Il nuovo calendario, secondo quanto rivelano gli uscieri di Palazzo Chigi, prevede la scelta dei vertici di Eni nella giornata di lunedì, mentre mercoledì sarà la volta di Finmeccanica e il 26 toccherà all'Enel. In mezzo ci saranno anche le indicazioni per l'altra quotata Terna, che però formalmente è controllata dalla Cassa depositi e prestiti.

Il segno della confusione al potere è anche quello che sta succedendo con le lettere di pre-accettazione che il Tesoro sta inviando ad alcuni boiardi. Di solito la si spedisce solo a chi è stato già scelto per entrare in un dato cda. Invece all'Enel sono arrivati gli ambiti modulini tanto a Francesco Starace quanto a Luigi Ferraris, entrambi in corsa per la poltrona di amministratore delegato. E pare che una terza missiva sia nelle mani di Andrea Mangoni, in fuga dalla Sorgenia. Fulvio Conti sarebbe invece sempre in lizza per restare come presidente, anche se la poltrona è insidiata dall'ex ministra Paola Severino (ma è compatibile?)

La lettera del Tesoro è arrivata anche ad Alessandro Pansa, che tuttavia dovrebbe traslocare da Finmeccanica a Fintecna (esiste ancora). In questo caos creativo, gli uomini di Pier Carlo Padoan avevano provato a fare il trappolone a Palazzo Chigi: i presidenti, magari tutte donne, che se li scelga Renzie. Tanto sono decorativi. Ma il ragazzaccio non sembra esserci cascato, per il momento.

 

 

claudio descalzi MATTEO RENZI E PIERCARLO PADOAN RENZI E PADOAN ANDREA MANGONIFrancesco Starace ad Enel Green Power pansa alessandro

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI