BRUSH HOUR, LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI – RENZIE ROTTAMA IL SENATO E FA ANCORA IL BULLO CON ENRICHETTO, SFIDANDOLO A GIOCARE A CARTE SCOPERTE - I BERLUSCONES URLANO “VERGOGNA” A PIETRO GRASSO, MA È SOLO PER I TELEGIORNALI. L’ORDINE È DI NON FAR SALTARE NULLA

Francesco Bonazzi per Dagospia

La crescente debolezza di Lettanipote è nelle sue stesse parole rivolte a Renzie e ai compagni di partito: "Tutto voglio meno che galleggiare". Una negazione che afferma. La scelta di un'immagine che rimanda al peggio della tradizione tardo-democristiana. L'ennesima partita giocata tutta e solo in difesa. Mentre il Rottam'attore lo sfida a "giocare a carte a scoperte" sul destino del suo governo. Ma è come se sul tavolo da gioco ci fossero un tappo di sughero e una pallottola calibro 9. Hai voglia a dire che uno non vuol galleggiare e l'altro non intende sparare: il sughero resta sughero e il piombo resta piombo.

Per la verità anche il piombo fiorentino rischia di andare a fondo. Quando perfino uno come Beppe Fioroni, minoranza piddina di assai probabile rottamazione, lo invita ad andare al governo subito e senza passare dalle elezioni, vuol dire che il trappolone è bello che pronto. E se in pubblico il segretario del Pd afferma che la sostituzione dei ministri "è una valutazione che spetta al presidente del Consiglio", in privato ammette che se Letta dovesse dimettersi autonomamente e Re Giorgio lo chiamasse, lui certo non potrebbe sottrarsi.

Renzie comunque vuole tenere alta la tensione sulle riforme e oggi ha svelato i propri piani su quella del Senato: 150 membri tra sindaci di capoluogo (108), presidenti di Regione (21) e rappresentanti della metafisica "società civile" (21), tutti rigorosamente non pagati per la seconda poltrona. Tra i poteri, giusto quello di concorrere all'elezione del presidente della Repubblica, ma niente voti sul bilancio dello Stato e fiducia ai governi.

Grillomao legge e lo sfida prontamente dal suo blog: "Renzi vuole risparmiare un miliardo che esiste solo nella sua testa, ma non ha detto nulla contro il regalo da 7,5 miliardi di euro alle banche, chissà perché?". Vero che Renzie è stato zitto sul decreto Bankitalia, ma quei sette miliardi non sono una spesa. Semmai si può dire che sono stati abilmente creati dal quasi-nulla.

Sul fronte berlusconiano, si registrano ancora le tossine per la decisione di ieri sul processo di Napoli, con Forza Italia che chiede le dimissioni di Piero Grasso e lascia Palazzo Madama urlando "vergogna, vergogna!". Ma è solo per i telegiornali. Da Palazzo Grazioli è partito l'ordine di non cadere in nessuna trappola e di tenere saldo l'asse costituito dagli accordi con Renzie. Non sarà una costituzione di parte civile a uno dei tanti processi del Cavaliere a mandare tutto in fumo.

 

RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PDpietro grasso senato GRILLO RITWITTA IL FOTOMONTAGGIO VECCHIOTTO DI RENZI E BERLUSCONI FUSI INSIEME berlusconi alfano brunetta verdini santanch nella nuova sede di forza italia

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