domenico arcuri giuseppe conte matteo renzi

RENZI: ‘’LA GESTIONE DELLA PANDEMIA PEGGIO DI TANGENTOPOLI” - NEL MAGGIO 2020 IL COMMISSARIO ARCURI FA SAPERE A UNO DEI PRINCIPALI BENEFICIARI DELL'INTERMEDIAZIONE DI MASCHERINE, BENOTTI, CHE LUI, ARCURI, NON PUÒ PIÙ VEDERLO. PERCHÉ? PERCHÉ PALAZZO CHIGI GLI HA FATTO SAPERE CHE NON È IL CASO. PALAZZO CHIGI HA INFORMATO ARCURI DELL'ESISTENZA DI UN'INDAGINE? QUALCUNO HA INTERCETTATO TELEFONATE PARTICOLARI? A CHE TITOLO PALAZZO CHIGI CONOSCE QUESTI DETTAGLI? È FORSE QUESTO IL MOTIVO PER CUI IL PREMIER CONTE NON INTENDE CEDERE L'AUTORITÀ DELEGATA? O C'È DELL'ALTRO?''

matteo renzi Controcorrente

DA “La Verità” - Per gentile concessione dell’editore Piemme, pubblichiamo ampi stralci del nuovo libro di Matteo Renzi intitolato “Controcorrente” (272 pagine; 17,90 euro).

 

Senza una commissione parlamentare di inchiesta non faremo mai tesoro degli errori dei piani pandemici, ma anche e soprattutto delle opacità di una struttura commissariale che ha permesso di fare lucrare a improbabili mediatori cifre enormi. Mentre molti, troppi, morivano, qualcuno faceva molti, troppi, soldi. È chiaro così? Chi ha interesse a non scoperchiare la pentola della verità? Davvero chi ha gridato per anni «onestà, onestà, onestà» oggi non vuole capire dove sono finiti i soldi degli italiani?

 

Lo ripeto: questa vicenda è peggio di Tangentopoli.

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI BY DE MARCO

E mi colpisce il silenzio dei più davanti a un'affermazione così perentoria.

Peggio di Tangentopoli, sì, peggio di qualsiasi altro scandalo corruttivo della storia repubblicana.

 

Nella Prima Repubblica un sistema sbagliato e illegale contribuiva, con il complice silenzio di tutti, a finanziare, in modo illecito, la politica, i partiti, il loro finanziamento.

Matteo Bolle

In questo caso, se fosse vero ciò che viene da più parti paventato, singoli individui avrebbero lucrato un enorme vantaggio economico da una situazione di disperazione del Paese. Chi sono queste persone? A che titolo hanno ricevuto questi denari? Ci sono fiduciarie e fondi esteri implicati in questa vicenda?

 

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

Fare chiarezza è un dovere. E mi colpisce che quando chiedo di votare la commissione di inchiesta nessuno mi dice nulla. Banchi a rotelle, gel, mascherine, ventilatori cinesi malfunzionanti ma garantiti da Massimo D'Alema: stiamo parlando di centinaia di milioni di euro. Perché il silenzio cala sovrano? Avessero dedicato a questa storia il dieci per cento del tempo che hanno dedicato alle mie visite in autogrill o alle mie conferenze all'estero oggi questa commissione di inchiesta sarebbe già insediata a furor di popolo.

 

MASSIMO DALEMA GIUSEPPE CONTE

La questione, più importante, è che Conte insiste nel non mollare i Servizi. Perché? Perché rischiare di far cadere il Governo su una faccenda del genere? Che cosa c'è sotto? Lo dice in aula, lo dice in conferenza stampa, lo dice a Porta a Porta.

 

C'è una vicenda che nessuno in questi mesi ha mai fatto notare. E segnalarla non è frutto di malizia ma richiesta di verità. Nel maggio 2020 il commissario Arcuri fa sapere a uno dei principali beneficiari dell'intermediazione di mascherine, Benotti, il quale ha incassato milioni e milioni di euro da questa attività sulla cui legittimità sono aperte inchieste, che lui, Arcuri, non può più vederlo. Perché? Perché Palazzo Chigi gli ha fatto sapere che non è il caso.

 

giuseppe conte gennaro vecchione 1

Ora, questa notizia può apparire banale e insignificante ma in realtà nasconde un grande quesito. Cosa significa? Palazzo Chigi ha informato Arcuri di che cosa? Dell'esistenza di un'indagine? Qualcuno ha intercettato telefonate particolari? A che titolo Palazzo Chigi conosce questi dettagli?

 

Se davvero è Palazzo Chigi significa che sono i Servizi segreti e questo porterebbe a dire che già a maggio 2020 l'intelligence informa o viene informata in modo non tradizionale. È forse questo il motivo per cui il premier non intende cedere l'autorità delegata? O c'è dell'altro?

 

marco mancini e matteo renzi

E l'interrogativo è: quando si dice che Palazzo Chigi ha fatto sapere, a chi ci si riferisce? La domanda delle domande, cui nessuno vuole dare risposta, è semplice: Palazzo Chigi chi?

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…