SE SALTA IL BANANA, SALTA RENZI SUL PD: “NON SPECULO SULLA SENTENZA DEL CAV MA SE LO CONDANNANO CAMBIA TUTTO (È LA FINE DEI GIOCHETTI D’APPARATO)”
Giovanna Casadio per "la Repubblica"
«Teniamo i toni bassi, non speculerò certo sulla sentenza di Berlusconi perché i contraccolpi che arriveranno anche nel Pd saranno comunque forti...». Matteo Renzi continua a mantenere un profilo basso, ma sa che la sua corsa politica potrebbe avere una brusca accelerazione. Se la condanna, con più o meno anni di interdizione dai pubblici uffici per il Cavaliere, sarà confermata dalla Cassazione, non saranno possibili più perdite di tempo: «Cambia tutto, non si potranno fare più giochi e giochetti d'apparato», ha ripetuto più volte il sindaco fiorentino ai collaboratori.
E con Graziano Delrio, il ministro per gli Affari regionali, con il quale ha pranzato a Firenze lunedì, e a cui ha affidato la preparazione del manifesto sul programma, è stato ancora più esplicito. Delrio gli ha ripetuto di non prendere decisioni da solo, di confrontarsi prima di qualsiasi scelta. Sul telefonino del ministro, accanto al numero di Matteo compare il nome di Mosè, «la guida» e, ironicamente, Delrio si assume la parte di Iero, suocero di Mosè, che saggiamente invita a non fare colpi di testa...
Nell'attesa pre-sentenza la linea dei Democratici è quella di minimizzare l'impatto della Cassazione. Però tutti sanno che uno tsunami è in arrivo. Lo stesso Epifani - benché ripeta «non sono preoccupato» - è in realtà pronto a far virare la prossima direzione (lunedì o martedì) tutta sulla questione politica delicatissima che la condanna di Berlusconi porta con sé.
Oggi il "comitatone" per le regole - che ha trovato mediazioni su quasi tutte le questioni del congresso - non chiuderà i lavori con un documento definitivo. Il segretario ha fatto sapere che è meglio aspettare la sentenza Mediaset e quindi la direzione: ci si tiene pronti a una accelerazione, o delle primarie per la leadership del partito o direttamente, se il governo va gambe all'aria, per la premiership. La data della sfida per la segreteria del Pd resta quindi incerta.
«Dopo la decisione della Cassazione, servirà una riflessione ammette il capogruppo alla Camera, Roberto Speranza - ma il Pd rispetterà il ruolo dei magistrati ». Davanti a una reazione del Pdl - che s'immagina dura, scomposta come già lo è stata quando la Cassazione ha fissato la data della sentenza - i Democratici dovrebbero trarne le conseguenze.
Con Renzi si sente in questi giorni anche Nichi Vendola. «Non c'è più un album di famiglia che vincola il giudizio mio e di Sel - è la riflessione del leader "rosso" sul Pd - perché se quelli del mio album di famiglia sono diventati oggi i guardiani del "regno", e Renzi si pone in prospettiva repubblicana, allora io che per natura sono anti monarchico, trovo più congeniale parlare con lui.
Liberi tutti d'ora in poi...l'importante è seppellire il ciclo berlusconiano, rilanciare un campo ampio del centrosinistra in cui ci sia una competizione a tutto tondo». Tra i Democratici e i pidiellini ci sono contatti continui in queste ore. Ma «affidabilità zero», riflettono nel Pd, poiché ciascuno ha nel Pdl linee diverse, chi più moderata, chi già sulle barricate. «Il vero timore - ragiona Paolo Gentiloni, renziano - è che il Pdl con un Berlusconi "pensionato" per via giudiziaria, non possa durare affatto.
«I problemi sono tutti in casa del Pdl, se li risolvano loro», è il mantra dei "governisti". «L'impatto sul sistema politico tutto, dal Pdl alla Lega a noi democratici, di una condanna di Berlusconi sarà enorme«, riflette Daniele Marantelli. Una cosa comunque è certa: l'interdizione dai pubblici uffici potrebbe essere ratificata dal Senato a settembre. Ad agosto terremoto in corso.
MATTEO RENZI ENRICO LETTA E BERLUSCONI ENRICO LETTA E SILVIO BERLUSCONILaura Boldrini e Guglielmo Epifani ROBERTO SPERANZA Paolo Gentiloni