RENZI PRONTO AD AFFETTARE IL CULATELLO, ABBANDONATO DA BINDI, D’ALEMA E FRANCESCHINI

1 - PD, ALTA TENSIONE. BINDI: "OSTAGGI DI BERSANI" E FRANCESCHINI APRE AL DIALOGO CON IL PDL
Da "Repubblica.it"

L'atmosfera si fa incandescente, nel Partito democratico. Stavolta, ad arroventare la polemica, non è il consueto scontro Bersani-Renzi. La presidente, Rosy Bindi, va giù duro: "Bersani non sa più che fare e il partito è fermo, senza prospettiva", dice al Secolo XIX.

Sul prossimo presidente della Repubblica aggiunge: "Se avessimo proposto un nome autorevole e non strettamente partitico - come poteva essere Rodotà, ma ce n'erano molti altri - avremmo forse potuto contare su un atteggiamento più morbido da parte dei grillini. Non dico sull'appoggio, questo no, ma su un certo malessere interno, questo sì". Ciò non è stato fatto, spiega Bindi, "perché Bersani non ha rinunciato, non ha voluto rinunciare, ha addirittura fatto un comunicato in cui lo ribadiva con convinzione".

Fa discutere anche l'ex capogruppo dei deputati, Dario Franceschini, che in un'intervista al Corriere apre al Pdl: "Chiusa la possibilità di un rapporto con Grillo", "non resta che una strada: uscire dall' incomunicabilità. E abbandonare questo complesso di superiorità, molto diffuso nel nostro schieramento, per cui pretendiamo di sceglierci l'avversario. Ci piaccia o no, gli italiani hanno stabilito che il capo della destra, una destra che ha preso praticamente i nostri stessi voti, è ancora Silvio Berlusconi. E' con lui che bisogna dialogare".

Frasi che piacciono in casa Pdl. Il neocapogruppo alla Camera, Renato Brunetta: "Le parole di Dario Franceschini non lasciano dubbi: ormai nel Pd solo Bersani e un gruppo di suoi fedelissimi sono rimasti ancorati ad una strategia senza senso e irrealizzabile. Il resto del partito democratico si interroga sulle possibili soluzioni".

A difesa di Renzi si schiera il senatore del pd Nicola Latorre, dalemiano e sostenitore di Bersani, invita il pd a non demonizzare Renzi e ad aprire una nuova fase. "Renzi - afferma - in questi giorni ha avuto il merito di dare voce a un sentimento che c'è nel nostro popolo ed è corretto dire che, a partire dall'elezione del prossimo presidente della repubblica, senza una ampia e larga e bipartisan condivisione di intenti tra centrodestra e centrosinistra un governo non si può fare".


2 - FRANCESCHINI ROMPE UN TABÙ: «BASTA COMPLESSI, IL PD DIALOGHI CON BERLUSCONI». ANCORA TENSIONI INTERNE
Da "Il Sole 24 Ore.com"

A rompere il tabù, a sinistra, è l'ex segretario del Pd Dario Franceschini: «Ci piaccia o no, il capo della destra è ancora Berlusconi. È con lui che bisogna dialogare». Primo tra i big del partito a parlarne alla luce del sole, dopo settimane in cui questa possibilità era esclusa ufficialmente dalle "ipotesi di lavoro" per superare l'attuale stallo politico, Franceschini in una intervista al Corriere della Sera, dice «basta» ai complessi: «Se si vuol dare un governo al Paese, in questa fase si debbono accettare forme di collaborazione».

Uscire dall'«incomunicabilità», e puntare a governo di transizione
La sua proposta, è quella di un «un esecutivo di transizione, che prenda le misure necessarie per dare ossigeno all'economia mentre in Parlamento si fanno le riforme istituzionali: Senato federale, con conseguente riduzione dei parlamentari, e legge elettorale». Secondo Franceschini «neppure con i collegi uninominali uscirebbe una maggioranza assoluta» dalle elezioni.

Quindi, dice al Corriere, «non resta che un'altra strada: uscire dall'incomunicabilità. E abbandonare questo complesso di superiorità, molto diffuso nel nostro schieramento, per cui pretendiamo di sceglierci l'avversario. Ci piaccia o no, gli italiani hanno stabilito che il capo della destra, una destra che ha preso praticamente i nostri stessi voti, è ancora Berlusconi. È con lui che bisogna dialogare».

Coro di consensi dal centro e dal Pdl
Come era da immaginare, l'apertura di Franceschini ha dato il la ad un coro di riscontri positivi, come quello espresso dal capogruppo del Misto alla Camera, ed esponente di Centro democratico, Pino Pisicchio («Ha ragione Franceschini: occorre sotterrare l'ascia di guerra per eleggere il Presidente della Repubblica e comporre un governo capace di dare risposte concrete») e dall'esponente di Scelta Civica Benedetto Della Vedova: «é molto saggio chiedere a tutti uno sforzo per la formazione di un esecutivo che provveda alle riforme e alle misure di governo più urgenti». Ma soprattutto nel fronte Pdl.

Qui, i consensi sono arrivati dal capogruppo alla Camera, Renato Brunetta («Bene Franceschini, ora facciamo presto»), Gianfranco Rotondi (l'intervista di Franceschini «è una vera svolta a tanto tempo dal voto») e del vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, che invita Bersani e compagni a meditare «sul realismo di alcuni esponenti del Pd. In caso contrario la parola toccherebbe di nuovo agli italiani».

Bindi vs Bersani: «Non sa piu' che fare, il partito è fermo»
Che nel Pd tiri aria di "liberi tutti" rispetto alla linea ufficiale lo si capisce anche per i toni usati dalla presidente dell'assemblea del partito, Rosy Bindi, che in una itervista al Secolo XIX si è scagliata contro l'indecisionismo del segretario: «È così purtroppo, Bersani non sa più che fare e il partito è fermo, senza prospettiva».

«Se avessimo proposto un nome autorevole e non strettamente partitico - aggiunge Bindi parlando delle mosse per la scelta del prossimo presidente della Repubblica, - come poteva essere Rodotà, ma ce n'erano molti altri, avremmo forse potuto contare su un atteggiamento più morbido da parte dei grillini. Non dico sull'appoggio, questo no, ma su un certo malessere interno, questo sì». Ciò non è stato fatto, spiega Bindi, "semplice, perchè Bersani non ha rinunciato, non ha voluto rinunciare, ha addirittura fatto un comunicato in cui lo ribadiva con convinzione».

Civati: «Fase delicata, Renzi potrebbe aspettare un po'»
A gettare acqua sul fuoco sulle tensioni interne del partito, e in particolare gli attriti tra bersaniani e renziani registrati ieri, ci pensa oggi invece il neo deputato Pd Pippo Civati, che intervenendo a «Montecitorio e dintorni« su Radio 24 invita i colleghi di partito a moderare i toni: «Io sono per mantenere un po' di calma. La sfida più importante che abbiamo di fronte riguarda l'elezione del capo dello Stato, fondamentale per il paese in un momento così delicato.

Non capisco molto perché bisogna aprire dibattiti e quasi un congresso nei giorni precedenti ad un passaggio così delicato. Non mi schiero, non mi interessa. Sappiamo che Bersani sta cercando di gestire una fase molto complicata, forse Matteo Renzi potrebbe aspettare qualche giorno e magari misurarsi con l'eventualità di nuove elezioni che lo potrebbe avere tra i protagonisti assoluti».

 

PIERLUIGI BERSANI IN MACCHINA FOTO DA LESPRESSO RENZI E BERSANI NAPOLITANO GRILLO BERLUSCONI BERSANI BY EDOARDO BARALDI uffa bersanikk BERSANI-RENZIVELTRONI E FRANCESCHINI

Ultimi Dagoreport

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO