D’ALEMA MI FA BAFFINO - RENZI SI TIENE STRETTO IL SUO MIGLIOR NEMICO: “SE NON CI FOSSE BISOGNEREBBE INVENTARLO. TUTTE LE VOLTE CHE PARLA GUADAGNO UN PUNTO NEI SONDAGGI. LA GENTE E’ CON NOI, NON CON I SINDACATI”
Tommaso Labate per “Il Corriere della Sera”
renzi affacciato da palazzo chigi con maglietta bianca
Gli riconosce «grande stima e rispetto», questo sì. Ma quando Matteo Renzi si trova di fronte alle telecamere di Ballarò , il pensiero riservato a Massimo D’Alema è sferzante. «Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo», scandisce il presidente del Consiglio. Perché, «tutte le volte che parla guadagno un punto nei sondaggi».
A ventiquattr’ore esatte dalla tormentata direzione del Pd, in cui ha portato a casa una vittoria netta sia sui numeri finali sia per la spaccatura provocata nelle minoranze, Renzi tira dritto sulla riforma del lavoro. «Questione di giorni e la riforma arriverà», assicura.
Sull’impianto generale, basta leggere le frasi chiave dell’intervista che il premier ha affidato al Washington post , che viene diffusa in mattinata. «Il sistema futuro in Italia richiederà una forte riduzione delle leggi. In secondo luogo, è importante permettere a un imprenditore di scegliere un lavoratore e, se necessario, licenziarlo». E ancora: «La gente è con noi, non con i sindacati».
Su quello che invece il governo è disposto a mettere su piatto, invece, il riferimento è quello che ribadisce lo stesso Renzi, in serata. E riguarda l’anticipo di parte del Tfr in busta paga. «Ne stiamo parlando. Significa che, per uno che guadagna 1.300 euro, con un altro centinaio di euro al mese unito agli 80 euro inizia a fare una bella dote».
Ma lo scontro è feroce, soprattutto con la «vecchia guardia» del Pd, che ieri l’altro gli ha votato contro in direzione, e con la Cgil. «Negli anni in cui si creava precariato i sindacati non c’erano», dice il premier. «Tornano in piazza ora? Bene! Evviva, che bello. Io nel frattempo non mollo e continuo a cercare di cambiare un Paese».
C’è anche una seconda appendice dedicata a D’Alema e a quanto l’ex premier aveva detto nei giorni scorsi al Corriere sul rapporto tra Palazzo Chigi e Forza Italia. «Evitiamo di continuare con le polemiche e con le assurdità. Con Berlusconi abbiamo fatto un patto per la legge elettorale e per la riforma della Costituzione perché le riforme si scrivono tutti insieme». Stop.
cena fund raising di forza italia silvio berlusconi
Da Forza Italia, dove un Berlusconi guardingo sembra comunque intenzionato a proseguire sulla strada dell’opposizione responsabile, arrivano i primi distinguo. «Quello che propone Renzi è un nulla di fatto», afferma il capogruppo alla Camera Renato Brunetta. Più tardi, il suo omologo al Senato Paolo Romani correggerà il tiro a Porta a Porta : «Si tratta comunque di un provvedimento importante. Se l’iter seguirà i termini che ci auguriamo, noi continueremo a esserci».
A fine serata, la spia di un possibile «nuovo fronte», per Renzi, arriva dalla maggioranza di governo. E arriva quando Ncd, con Maurizio Sacconi, frena sulla possibile traduzione della relazione di Renzi alla direzione pd in emendamento del governo. «Tutte le modifiche devono essere concordate con il relatore, che sono io e che come è noto ho le mie opinioni».