RIBELLI A TUTTO GAS - QUIRICO: ‘’LA TELEFONATA SCAGIONA-ASSAD” - KERRY: “NON CI SARÀ L’ATTACCO SE ASSAD CONSEGNERÀ LE ARMI CHIMICHE”

1-QUIRICO: "E' FOLLE DIRE CHE IO SAPPIA CHE NON È STATO ASSAD A USARE I GAS"
Da LaStampa.it

"E' folle dire che io sappia che non è stato Assad a usare i gas": lo ha detto a LaStampa.it il nostro inviato Domenico Quirico, dopo aver appreso delle dichiarazioni del suo compagno di prigionia in Siria Pierre Piccinin e delle interpretazioni che ne vengono date in queste ore.

Quirico ha voluto ricostruire l'episodio di cui è stato protagonista con Piccinin in Siria, per sottolineare quali siano gli elementi di conoscenza a sua disposizione.

"Eravamo all'oscuro di tutto quello che stava accadendo in Siria durante la nostra detenzione, e quindi anche dell'attacco con i gas a Damasco", ha raccontato Quirico. "Un giorno però - ha aggiunto - dalla stanza in cui venivamo tenuti prigionieri, attraverso una porta socchiusa, abbiamo ascoltato una conversazione in inglese via Skype che ha avuto per protagoniste tre persone di cui non conosco i nomi.

Uno si era presentato a noi in precedenza come un generale dell'Esercito di liberazione siriano. Un secondo, che era con lui, era una persona che non avevo mai visto. Anche del terzo, collegato via Skype, non sappiamo nulla".

"In questa conversazione - prosegue la ricostruzione di Quirico - dicevano che l'operazione del gas nei due quartieri di Damasco era stata fatta dai ribelli come provocazione, per indurre l'Occidente a intervenire militarmente. E che secondo loro il numero dei morti era esagerato".

"Io non so - è il racconto di Domenico Quirico - se tutto questo sia vero e nulla mi dice che sia così, perché non ho alcun elemento che possa confermare questa tesi e non ho idea né dell'affidabilità, né dell'identità delle persone. Non sono assolutamente in grado di dire se questa conversazione sia basata su fatti reali o sia una chiacchiera per sentito dire, e non sono abituato a dare valore di verità a discorsi ascoltati attraverso una porta".

"Bisogna tener presente - ha concluso Quirico - la condizione in cui eravamo e non dimenticare che eravamo prigionieri che ascoltavano cose attraverso le porte. Non ho elementi per giudicarle, sono abituato a parlare e a dare per certe le cose che ho verificato. In questo caso non ho potuto controllare niente. È folle dire che io sappia che non è stato Assad a usare i gas".


2-SIRIA, KERRY: "NON CI SARÀ L' ATTACCO SE ASSAD CONSEGNERÀ LE ARMI CHIMICHE". DAMASCO: "RISPOSTE A TUTTO CAMPO"
Da LaStampa.it

Se ci sarà un attacco contro la Siria, «aspettatevi risposte a tutto campo, perché non siamo l'unico attore nella regione». Lo ha detto il presidente siriano Bashar al Assad alla Cbs.

In Siria è in corso una «catastrofe umanitaria globale», lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry in conferenza stampa a Londra. Per Kerry, «Assad potrebbe evitare un attacco consegnando le sue armi chimiche alla comunità internazionale entro la settimana prossima», lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry, aggiungendo tuttavia che il presidente siriano «non sembra sul punto di farlo».

«La soluzione politica resta la soluzione ultima per la fine del conflitto in Siria», che non si può concludere con un'azione militare. Ma la strada della soluzione politica «è stata perseguita per anni».

Dal canto suo Damasco si chiede «perché Obama in Siria appoggi gli autori dell'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001». «In cosa consistono i veri interessi degli Usa che vogliono scatenare una aggressione a fianco delle strutture terroristiche?

Ci chiediamo come mai Obama appoggi in sostanza coloro che a tempo fa fecero saltare in aria il centro commerciale mondiale (le torri gemelle, ndr)», ha osservato il ministro degli esteri siriano Walid al-Mualem in una conferenza stampa congiunta a Mosca con il suo collega russo Lavrov.

Quest'ultima ha ribadito la posizione della Russia che insiste sulla soluzione politica per il conflitto in Siria e sulle possibili conseguenze che un intervento militare potrebbe avere: «Uno scenario di uso della forza porterebbe a un'orgia di terrorismo in Siria e nei Paesi confinanti», ha detto il ministro degli Esteri Sergey Lavrov dopo un incontro a Mosca con il suo omologo siriano Walid Muallem.

Secondo il capo della diplomazia moscovita «sono sempre più numerosi i politici e i governanti che condividono questa nostra valutazione». La Russia ribadisce che non è ancora troppo tardi per trovare un accordo che porti alla fine del conflitto: «Per il momento ci sono ancora possibilità di una soluzione politica», ha detto il ministro degli Esteri, posizione sottoscritta da Muallem.

 

 

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