medvedev duterte chavez

RICORDIAMO ALL’ETILICAMENTE IRRISOLTO MEDVEDEV CHE NELLA STORIA CI SONO STATI INSULTI PIU’ FANTASIOSI RISPETTO A QUELLI (MODESTISSIMI) CHE HA RISERVATO AGLI  OCCIDENTALI - DALLA “PERFIDA ALBIONE” DI MUSSOLINI A “BUSH DIAVOLO” BY CHAVEZ - IL PIÙ DIRETTO DI TUTTI È STATO, NEL 2016, RODRIGO DUTERTE, PRESIDENTE DELLE FILIPPINE, CHE ALLE CRITICHE DELL'UNIONE EUROPEA RISPOSE CON UN CLAMOROSO “FUCK YOU” (MEJO DI GRILLO…)

Giordano Bruno Guerri per “il Giornale”

 

DMITRY MEDVEDEV

Con quella sua aria da capo cameriere che non ritiene di essere abbastanza valorizzato dal locale in cui serve, Medvedev si è esibito in un logoro insulto gastronomico verso Macron, Scholz e Draghi, «mangiatori di rane, salcicce di fegato e spaghetti». A costo di essere accusato di chi sa quali nostalgie, mi sembra sia stato molto più elegante e originale Mussolini, quando definì gli inglesi «popolo dei cinque pasti», e la Gran Bretagna «perfida Albione».

 

È che il populismo, dominante anche dove non ce lo si aspetterebbe, assume di necessità il linguaggio del popolo, raramente raffinato nel definire gli avversari: basti pensare al «macellaio» rivolto da Biden a Putin e al «bastardi» regalato a tutti gli occidentali dallo stesso Medvedev. Una volta intrapresa questa strada, non si torna indietro, in una gara a chi la dice più grave e greve, non con lo scopo di ottenere risultati politici, ma attenzione mediatica.

 

hugo chavez

Del resto il fenomeno non è nuovo, al di là del populismo. Winston Churchill, spodestato dalla carica di primo ministro da Clement Attlee, lo definì «Una pecora in abiti da pecora». Non era certamente un complimento la definizione di «Stati canaglia», usata per la prima volta da Ronald Reagan nel 1980, attenuata da Bill Clinton con un pudico «Stato da seguire con attenzione» e ripresa da George W. Bush: il quale ebbe in risposta da Hugo Chavez, presidente del Venezuela, la definizione di «diavolo in persona», poi arricchito con «ignorante, asino, vigliacco, assassino, genocida, alcolizzato, ubriacone e bugiardo».

 

rodrigo duterte 2

Fu più elegante il dittatore dello Zimbabwe Robert Mugabe, quando definì il primo ministro inglese Gordon Brown «solo un piccolo puntino in questo mondo» e Tony Blair un «ragazzetto in calzoncini corti», imitato dai diplomatici cinesi che poco tempo fa hanno definito il primo ministro canadese Justin Trudeau un «ragazzino», con l'aggravante di avere trasformato il Canada nel «cagnolino degli Stati Uniti».

 

mussolini saluto romano

Il più diretto di tutti è stato, nel 2016, Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine, che alle critiche dell'Unione Europea rispose con un clamoroso «fuck you», corrispondente al nostrano «vaffanculo»: detto da Beppe Grillo fa sorridere, detto da Sergio Mattarella farebbe un altro effetto.

 

«Gli uomini si vergognano, non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono. Però ad ottenere che gli ingiuratori si vergognino, non v' è altra via, che di rendere loro il cambio», scrisse Giacomo Leopardi (Pensieri, 1845). Così, non resta che aspettare i prossimi insulti, sperando che siano più originali e fantasiosi di quelli, modestissimi, di Medvedev.

rodrigo duterte 3rodrigo duterte 1DMITRY MEDVEDEV

Ultimi Dagoreport

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO