PIÙ SANI, PIÙ DISOCCUPATI - SECONDO L’UFFICIO STUDI DEL CONGRESSO, LA RIFORMA DELLA SANITÀ DI OBAMA HA UN COSTO SALATISSIMO: 2,5 MILIONI DI AMERICANI RISCHIANO DI PERDERE IL LAVORO

Federico Rampini per "la Repubblica"

Che disastro, aveva ragione la destra. La riforma sanitaria di Obama distruggerà posti di lavoro. E non pochi: fino a 2 milioni e mezzo di americani rischiano di perdere l'impiego, almeno quello a tempo pieno, di qui al 2024. Lo sostiene uno studio autorevole e non sospetto di partigianeria.

E' una nuova analisi pubblicata ieri dal Congressional Budget Office (Cbo), un super-ufficio studi che fa capo al Congresso e quindi è per definizione un organo tecnico, non di parte. La conclusione è un colpo duro per il presidente che sulla riforma sanitaria ha speso un "capitale politico" rilevante da 5 anni in qua. Il rapporto del Cbo è un arsenale di argomenti che i repubblicani useranno da qui a novembre, quando si vota per le legislative di mid-term. Un voto che già si presentava tutto in salita per i democratici, ora diventa sempre più ostico.

L'analisi del Cbo conclude che l'entrata a regime dell'Obamacare farà sparire in un decennio due milioni di posti, e trasformerà altri 500.000 da dipendenti a tempo pieno a dipendenti part-time. Come si spiega un simile disastro, per una legge che punta a estendere l'assistenza sanitaria alla quasi totalità della popolazione?

Uno dei meccanismi agisce sugli incentivi alle assunzioni per le imprese. Poiché l'obbligo per il datore di lavoro di comprare una polizza sanitaria scatta solo al di sopra di una soglia di ore lavorate, la riforma crea un incentivo perverso: conviene assumere solo a part-time, e trasformare i dipendenti a tempo pieno in collaboratori a tempo parziale.

Questo fu uno degli argomenti usati dai repubblicani contro Obamacare, descritta dagli oppositori di destra come una tassa sul lavoro. Un altro meccanismo descritto nell'analisi del Cbo guarda invece agli incentivi per i lavoratori. Qui la chiave sta nei sussidi pubblici che la riforma offre ai meno abbienti, perché possano comprarsi le polizze.

C'è una parte della forza lavoro a bassi redditi che finora era obbligata a cercarsi sul mercato dei posti a tempo pieno per ottenere una copertura sanitaria; adesso gli stessi individui possono ottenere l'assicurazione medica grazie ai sussidi federali senza bisogno di lavorare. Questo secondo meccanismo sembra meno logico, perché presuppone che i bassi redditi possano davvero permettersi di non cercare un lavoro a tempo pieno, in una nazione dove le reti di protezione (indennità di disoccupazione, buoni-pasto) sono state ridotte all'osso. Ma tant'è.

Quello che fa colpo è il bilancio consuntivo, i 2,5 milioni di posti in meno che il Partito repubblicano trasformerà in un potente slogan anti-riforma. Obamacare ha già avuto un esordio difficile. Approvata nel 2010, la legge è entrata in vigore solo a fine 2013 e l'obbligo di assicurarsi vale dall'inizio del 2014. I primi passi sono stati funestati da guasti a ripetizione nel sito che confronta le diverse offerte delle compagnie assicurative. Anche per questo esordio accidentato, il Cbo stima che nel primo anno la legge aggiungerà solo 6 milioni di assicurati, un milione in meno delle attese.

 

 

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