matteo salvini giorgia meloni

IL CENTRODESTRA E' STRABICO: GIORGIA GUARDA A WASHINGTON, MATTEO A MOSCA - SE LA MELONI HA SCELTO DI RAPPRESENTARE LA DESTRA DI GOVERNO, CON UNA CHIARA COLLOCAZIONE ATLANTICA, SALVINI VUOLE INFILARSI IN UN NUOVO GRUPPO EUROPEO, ASSIEME A MARINE LE PEN E A VIKTOR ORBAN, CHE  GUARDA CON SIMPATIA ALLA RUSSIA E ALLA CINA - COME POSSONO CONVIVERE IN UN'ALLEANZA DI CENTRODESTRA DUE VISIONI DEI RAPPORTI INTERNAZIONALI COSI' DIVERSE?

matteo salvini giorgia meloni

Fabio Martini per "la Stampa"

 

Sino ad oggi è sembrata una delle tante schermaglie che dividono Giorgia Meloni e Matteo Salvini e invece la questione della collocazione internazionale dei rispettivi partiti sta arrivando ad un punto di svolta, che potrebbe incidere addirittura sulla futura identità politica dei due leader.

 

matteo salvini giorgia meloni assemblea nazionale federmanager 2

Con Giorgia Meloni, che sceglie definitivamente il profilo di una destra di governo conservatrice e nettamente atlantica; con Matteo Salvini che si colloca invece in un nuovo Gruppo europeo, assieme a Marine Le Pen e a Viktor Orban, un'area sovranista "neutralista" ma destinata a guardare con una certa simpatia alla Russia e alla Cina. In questi giorni - e dietro le quinte - è tutto in movimento ma due eventi sono destinati ad accelerare scelte irrevocabili.

 

matteo salvini giorgia meloni

Il primo è un convegno, apparentemente come tanti. Titolo: "Contrastare l'influenza cinese in Europa". Interessante il tandem degli organizzatori: Farefuturo (la Fondazione vicino a Fdi e presieduta da Adolfo Urso) e l'International Republican Institute, Fondazione vicina ai Repubblicani americani e presieduta per molti anni da una personalità rispettata come Joseph Mc Cain.

 

Apre i lavori Giorgia Meloni e nel panel non manca un esponente dei Tories inglesi, a conferma di quell'asse atlantico che la leader di Fratelli d'Italia ha avviato con i suoi viaggi a Washington. Una rete che Meloni ha potuto intessere in quanto presidente dell'Ecr, il Partito Conservatore Europeo, che però ha la propria colonna nel Pis, il partito del premier polacco Mateusz Morawiecki e di Jaraslaw Kaczynski.

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI

 

E proprio il Pis ha promosso un incontro, il 3 e 4 dicembre a Varsavia, che sembra preludere al trasferimento dei polacchi in un nuovo Gruppo parlamentare europeo, da loro promosso e nel quale potrebbe confluire tutti coloro che saranno presenti: Le Pen, Salvini e Orban. E invece, ecco la sorpresa che ha spiazzato tutti: non ci sarà Giorgia Meloni, perché i Fratelli d'Italia non guardano con simpatia al nuovo Gruppo, come ha spiegato Raffaele Fitto, co-presidente del Gruppo parlamentare Ecr.

 

Tutto in movimento, certo. Ma se il 4 dicembre Le Pen, Salvini, Orban e i polacchi dovessero formalizzare la nascita di un nuovo Gruppo a Strasburgo in vista del rinnovo delle cariche nell'Europarlamento, a quel punto i profili internazionali dei due leader del centrodestra sarebbero segnati come mai prima: Meloni l'atlantica e Salvini il sovranista.

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...