RITRATTONE AL VETRIOLO DI VIRGINIA RAGGI BY GIANCARLO PERNA: “LA SINDACA SI È FATTA FAMA DI MANTIDE. RAGAZZA DI MEDIA BELLEZZA, VANTA STUOLI DI COLLABORATORI CADUTI AI SUOI PIEDI O SALITI CON LEI SUI TERRAZZI CAPITOLINI. APPENA SI SISTEMÒ SULLA CADREGA, SI SEPPE DA UNA PATETICA LETTERA APERTA DEL MARITO CHE I DUE STAVANO SEPARANDOSI"
Giancarlo Perna per “il Giornale”
virginia raggi in montagna a siusi
Impavida come i primi cristiani che andavano al martirio, Virginia Raggi ha avuto l' incoscienza di fare il sindaco di Roma. È il coraggio di chi è membro di una setta e sa che il clan ti fa scudo anche se sei un ciocco. E Raggi lo è. Così, dopo 9 mesi maldestri, la prima donna alla guida della capitale è di fatto sostituita dai capataz del M5s.
Nulla del curriculum Raggi lasciava sperare che avrebbe fatto bene. È entrata in consiglio comunale nel 2013 con le elezioni amministrative che proiettarono in Campidoglio, Ignazio Marino. Raggi ci arrivò con altri tre grillini, Marcello De Vito, Daniele Frongia e Enrico Stefàno. Quattro sprovveduti al cubo. Mesi dopo, il primo a raccapezzarsi fu De Vito che cominciò a fare tutto per tutti. Gli altri hanno continuato a brancolare. Virginia era la meno presente, spesso in giro per i fatti suoi.
Figlia di un impiegato ministeriale che, secondo voci, doveva il posto al Pds-Pd, Virginia è laureata in Legge. Né pieni voti, né baci accademici. Una laurea come tante. Debuttò nello studio di Cesare Previti, l' amico del Cav. Quando, diventata sindaco, la cosa venne a galla, si ironizzò. Secondo i rigoristi, una grillina -che deve per statuto adorare le toghe -, si contraddice se lavora per Previti condannato per corruzione giudiziaria.
SALVATORE ROMEO VIRGINIA RAGGI
La polemica rientrò appena si seppe che era stata, più o meno, l' addetta alle fotocopie di Cesarone. il praticantato La levata di scudi si ripeté anche per il praticantato in un altro studio, quello dell' avvocato Pieremilio Sammarco. A fare storcere il naso, stavolta, fu che era fratello di Alessandro, illustre legale, difensore di Previti nei suoi diversi guai tribunalizi. Così, per il galoppare di fantasie malate, la povera Raggi fu bistrattata come una quinta colonna del berlusconismo. Ma anche qui, si capì presto che non essendo un genio delle Pandette, era utilizzata da Sammarco per lo più come testa di legno. Non è un' offesa ma il ruolo che gli studi legali affidano ai pesi leggeri: quello di presidenti fittizi, ad di facciata, ecc. delle più disparate società. Accettando le sinecure, Raggi racimolava quattro soldi.
L' attività è poi proseguita con qualche parere anche da consigliere comunale. All' epoca, la sua dichiarazione dei redditi era di 18.000 euro l' anno. Poiché 15.000 derivavano dall' indennità politica, i restanti 3.000 erano tutto ciò che raggranellava tra le pieghe del diritto.
Da quando è sindaco, giugno 2016, ha svoltato. Prende 8.000 euro mensili e il resto è gratis: auto, scorta, benefit.
La solita manna dei grillini sbarcati nelle istituzioni: da senz' arte né parte, a todos caballeros. A sindaco è arrivata con un intrighetto di palazzo. Per l' elezione 2106, dopo la cacciata di Marino, M5s puntava su De Vito, il più sveglio. Ma Virginia, coadiuvata da amici, gli fece le scarpe. Trionfò, così, per la candidatura a sindaco nelle primarie internettiane. Grillo, che quel giorno non aveva paturnie, avallò. I romani fecero il resto, stravotandola.
LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI
la protezione del capo Puntando all' incarico, Virginia si era largamente sopravvalutata. Ma in realtà, l' ho già detto, contava sul gruppo. Anzi, come avviene nelle società segrete, sulla protezione dietro le quinte del Capo. Nei grillini, come si sa, è bicipite: Grillo e Casaleggio, e dinastico: morto un Casaleggio (Gianroberto) se ne fa un altro (Davide). Come tra i Cavalieri di Rosacroce. All' inizio, per metterla alla prova, la trentottenne fu lasciata sola. In 9 mesi, neanche è riuscita a completare la Giunta. Dopo, un' infiorata di dimissioni, rotazioni, arresti e altri ghirigori, ha finalmente sistemato dieci assessori.
Ma gliene mancano due: ai Lavori Pubblici e al Patrimonio, se si è capito bene.
VIRGINIA RAGGI CON MARITO E FIGLI
Intanto - non c' entra nulla ma è successo - si è fatta fama di mantide. Ragazza di media bellezza, vanta stuoli di collaboratori caduti ai suoi piedi o saliti con lei sui terrazzi capitolini. Appena si sistemò sulla cadrega, si seppe da una patetica lettera aperta del marito che i due stavano separandosi.
Andrea Severini, questo il nome del padre di suo figlio, è un grillino della prima ora e regista radiofonico ma ormai solo un ricordo. Si è poi parlato come neo fidanzato del collega Frongia che ha però minacciato querele ed è stato subito lasciato in pace dalla stampa. L' ultimo additato come cicisbeo del sindaco è Salvatore Romeo, detto Mr Polizza, per avere intestato alla Raggi due assicurazioni sulla vita, ma a insaputa della beneficiaria. Inizialmente, si era ipotizzato un do ut des tra i due, essendo stato lui il primo beneficato, con la promozione a capo della segreteria del sindaco e uno stipendio triplicato, da 39 mila a 110 mila euro annui. Oggi, ha perso tutti i ruoli, rientrando nell' anonimato.
POCO SONNO, MOLTO STRESS
Questo clima da Teodora, imperatrice di Bisanzio, esasperato da arresti di collaboratori, con lei stessa indagata per abuso d' ufficio per un' altra discutibile promozione, hanno un po' minato la sindachessa. A volte è in gran forma, come quando fu ripresa di tre quarti in minigonna a Sky da Maria Latella.
Altre, appare talmente tesa e dimagrita da sembrare uno spirito aleggiante. Un mese fa si è addirittura ammalorata. Il ricovero per accertamenti all' Ospedale Filippo Neri ha rilevato penosi spasmi muscolari. La diagnosi è stata di «toracoalgia» e la causa attribuita al poco sonno e al molto stress. Quello che fa più pena, è che tanta sofferenza non ha portato nulla di buono alla misera città di Roma. Ora Raggi è, per così dire, ai domiciliari, eterodiretta dalla Trimurti di M5s: Grillo, Casaleggio jr e tale Rocco Casalino, responsabile della comunicazione, ex del Grande Fratello, bisex dichiarato, desideroso di un figlio da utero in affitto.
virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo
La città sotto i rifiuti In tutto questo tourbillon della prima cittadina, che ne è della città affidata al suo esitante tallone? Langue sotto i rifiuti, nonostante i romani paghino la tariffa più alta d' Italia e, in totale, 800 milioni di euro annui.
Non avendo la Raggi trovato il modo di smaltirli in loco, i resti di tre milioni di romani sono esportati in Nord Europa alla modica cifra di 137 euro a tonnellata (250 mila di vecchie lire). Napoli, al confronto, è rose e fiori. Famosa per le buche stradali che causano diversi morti l' anno, Roma continuerà tenersele. Virginia non ha concluso un solo appalto per sistemarle. Le residue tappature che ogni tanto si fanno sono residui dei vecchi incarichi stipulati dalla giunta Marino. Raggi ha detto no alle Olimpiadi. Doveva chiedere il parere ai romani con referendum ma poi ha deciso di testa sua (in realtà della Trimurti).
SEMPRE NO, UN SOLO SÌ
Ora - sembra una beffa - si candida Milano. Ha detto altri no, Fiera di Roma, Torri dell' Eur, recupero vecchi mercati generali, condannando quelle zone all' abbandono e la città all' immobilismo. Ha detto un solo sì: il nuovo stadio della Roma. Nulla capendo, stava per dire niet pure a quello. Anche Grillo, che se lo sposti da Genova si sente all' estero, era sulla negativa. Poi, gli hanno spiegato che se prendevano quella strada perdeva il milione di voti dei tifosi della Lupa e dei loro congiunti. E il genovese, che quando si tratta di conti si sveglia, ha ceduto. Ma togliendo, qua e là, cubature e grattacieli, Raggi ha trasformato un bel progetto, tipo Porta Nuova-Garibaldi a Milano, in una ciufeca romanesca. Questo nei primi 9 mesi di mandato. Ne ha davanti altri 51.
Rimpiangeremo Attila?
raffaele marra virginia raggi MARCELLO DEVITO - DANIELE FRONGIA - VIRGINIA RAGGIVIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRABEPPE GRILLO E VIRGINIA RAGGIRAGGI GRILLO