UN PARLAMENTO DI BRAVEHEART IN GONNELLA - RIVOLUZIONE ROSA IN SCOZIA: TRE DONNE LEADER - CON L’ADDIO DI SALMOND, SOSTITUITO DALLA SUA VICE, I PRINCIPALI PARTITI HANNO VERTICI AL FEMMINILE

Enrico Franceschini per “la Repubblica

 

nicola sturgeonnicola sturgeon

La Scozia non smette di fare notizia. Dopo avere attirato su di sé gli occhi del mondo con il referendum sull’indipendenza della settimana scorsa, ora la terra di Braveheart si appresta a stabilire un primato politico senza uguali: sta per avere l’unico parlamento della terra in cui i leader dei principali partiti politici sono tutti donne.

 

Alex Salmond, primo ministro dello Scottish National Party (Snp), il partito nazionalista che ha la maggioranza assoluta nel parlamento scozzese e si è battuto per l’indipendenza, si è dimesso nei giorni scorsi, dopo la sconfitta nel referendum, sostenendo che a questo punto è necessario un altro leader per «continuare il sogno e arrivare in cima alla montagna», cioè realizzare fino in fondo le aspirazioni del suo popolo.

 

johann lamontjohann lamont

La sua uscita di scena avrebbe potuto produrre una corsa alla poltrona di leader e premier da parte di numerosi candidati, ma sembra che la gara sia finita in partenza, perché i maggiori esponenti dello Snp hanno già dichiarato il proprio sostegno al candidato più forte, Nicola (un nome femminile in inglese) Sturgeon, vice-premier del governo autonomo scozzese e da un decennio numero due di Salmond.

 

Ieri la stampa britannica, non solo scozzese, ha dato per scontato che la 44enne deputata indipendentista, ex-manager dei servizi sociali, capace di tenere insieme carriera e famiglia, diventerà leader del partito e automaticamente primo ministro, quando in novembre Salmond ufficializzerà le dimissioni al congresso annuale dello Snp.

 

Questo porterebbe la Scozia ad avere leader di sesso femminile al vertice dei tre partiti più importanti. Il partito laburista scozzese è già guidato da una donna, Johann Lamont, 54 anni, avvocato, sposata con un altro dirigente del Labour. Quello conservatore è capeggiato da Ruth Davidson, 37enne ex-giornalista televisiva e madre di due figli.

 

ruth davidson ruth davidson

«E’ una notizia a cui dare chiaramente il benvenuto e di cui la Scozia può inorgoglirsi», commenta High McLachlan, docente di filosofia della Glasgow University, interpellato in proposito dal Daily Telegraph. «Avremo l’unico parlamento al mondo con i tre principali partiti politici guidati da donne».

 

E quel che rende un simile sviluppo ancora più significativo, afferma lo studioso, è che è avvenuto in modo naturale: non ci sono state misure o campagne per portare le donne al comando in nome di un’eguaglianza tra i sessi. «Sono arrivate al vertice semplicemente in virtù dei propri meriti», osserva il professor McLachlan.

 

Nicola Sturgeon ha dichiarato che per lei sarebbe «un grande privilegio» prendere il posto del premier e leader dello Snp Salmond. Il quale ora afferma che la sconfitta nel referendum potrebbe non impedire alla Scozia di proclamare un’indipendenza de facto , se Londra manterrà le promesse di maggiori poteri con cui ha dissuaso gli scozzesi dal scegliere la secessione. Non che lui ci creda troppo: «Hanno vinto il referendum con l’inganno, dubito che le promesse verranno mantenute», afferma.

 

primo ministro alex salmond primo ministro alex salmond

Ma se invece ciò accadrà, secondo Salmond sarà proprio il parlamento scozzese a dichiarare l’indipendenza. E a capo del parlamento ci sarà a quel punto una donna, anzi tre.

 

I commentatori ritengono che la Sturgeon abbia la stoffa giusta per unificare la Scozia dopo la spaccatura del referendum, e che abbia anche, perfino più di Salmond, una grinta da Braveheart. Chissà se sarà lei a portare gli scozzesi, come dice il premier uscente, «in cima alla montagna».

 

Quello che è certo è che ci proverà. Non per nulla gli scozzesi sostengono di discendere in buona misura dai vichinghi. E le vichinghe erano femministe antelitteram , perfettamente in grado di farsi rispettare. Sarebbero orgogliose di scoprire che il parlamento dei loro discendenti è in mano alle donne.

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…